Il 15 Ottobre 2008 si è tenuto in Santa Maria Capua Vetere, nella gremita sala convegni del Tribunale penale, un interessante incontro di studio proposto dall’Osservatorio Giuridico Italiano – Sezione di Santa Maria C. V., patrocinato dall’Ordine degli Avvocati con il precipuo fine di far luce su un tema di grande attualità e di notevole risonanza sociale.
Il convegno si è aperto con i saluti dell’avv. Elio Sticco, Presidente del locale Consiglio dell’Ordine, e dell’avv. Giulio Amandola, Presidente della sezione Sammaritana dell’Osservatorio Giuridico, il quale ha brevemente dato l’incipit alla tematica in questione, descrivendo i principali danni prodotti da agenti magnetici inquinanti a largo uso, quali telefoni cellulari e computers, per lasciare poi la parola al dott. Luigi Levita, moderatore del convegno e Direttore Scientifico di "Strumentario Avvocati. Rivista di Diritto e Procedura Penale".
Dominus
Il dott. Limardo ha incentrato il suo lungo intervento discorrendo e dando brevi nozioni sui fattori di perturbazione energetica, spiegando all’interessato uditorio che in tale nozione rientrano tutti quei fenomeni che possono turbare la salute dell’individuo e che possono essere classificati in ordine alla loro origine, siano essi naturali o artificiali.
Il fenomeno della radiazione naturale del sottosuolo (nodi di Hartman; Faglie e vene acquifere) ben conosciuto nel campo della geofisica, ed attestato anche dai ricercatori del dipartimento di Sanità Pubblica dell’Università di Perugia, produce notevoli disagi sull’individuo che ne è costantemente esposto, creando nelle zone del corpo che sono entrate maggiormente irraggiate, un vero e proprio geostress, che può dar luogo a forme di patologie clinicamente riscontrabili.
La nostra terra, secondo Limardo, è difatti un enorme generatore di corrente e la distribuzione
alterata dei campi elettromagnetici da essa emanata produce ,variazioni sul sistema psico–fisico.
L’individuo pertanto, costantemente sollecitato da queste energie radianti, se pur inconsapevolmente, ne percepisce i disagi che possono assumere le più diversificate somatizzazioni.
Il dott. Limardo, attraverso una serie di numerosi esempi "Galileiani", facilmente riscontrabili nella vita quotidiana, ed anche sostenuto nell’esposizione dall’uso di apparecchiature da lui brevettate in grado di rilevare i campi elettromagnetici, ha catturato l’attenzione dei presenti, argomentando circa le varie sintomatologie prodotte dall’esposizione costante a tali fonti radianti, quali astenia generale, spossatezza, cefalee, irritabilità, variabilità dell’umore.
Interessanti sono state anche le osservazioni circa il posizionamento dell’arredamento domestico o del luogo di lavoro che, qualora disposto su un nodo di congiunzione delle griglie elettromagnetiche terrestri, può turbare in modo costante e prolungato il malcapitato che magari vi trascorre buona parte del suo tempo.
Si pensi ad esempio al luogo in cui si dorme o alla scrivania in cui si trascorrono numerose ore della propria giornata. Tali raggi, come un laser continuamente puntato, agirebbero sul nostro sistema cellulare.
L’individuo, in quando anch’esso strutturalmente formato da campi elettrici, empiricamente tangibili, quasi come una sorta di antenna rice/trasmittente, in tal modo cattura su di sé le forze radianti artificiali.
Tanto è forte la frequenza d’onda emanata, maggiore sarà il disturbo prodotto.
Un esempio che ha sicuramente generato la curiosità (ma anche la preoccupazione) della platea, è stato quello relativo alle notevoli influenze generate dagli elettrodotti, tralicci Enel, ripetitori di telefonia cellulare e non da ultimo dai telefoni cellulari stessi. Questi ultimi, che solitamente portiamo a stretto contatto con il nostro corpo, oltre a produrre un riscaldamento delle aree circostanti il padiglione auricolare, stimolano in modo negativo i linfonodi ed il sistema cellulare presenti nella relativa area, producendo oltre ad un serie notevole di inconvenienti diffusi ed individuali, danni sui filamenti del DNA, ampiamente illustrati dal dott. Limardo, scientificamente attestati dall’Università di Perugia e ripresi successivamente anche dalla dott. Mariella Nicoletti, medico e docente dell’Università "Federico II" di Napoli, che ha ampiamente argomentato circa la salute dell’Habitat, sostenendo in modo vigoroso quanto asserito dal dott. Limardo riguardo gli innumerevoli danni prodotti dall’elettrosmog.
Numerose sono state le strade suggerite riguardo i tipi di indagine da effettuare per i professionisti che intendono avvalersi di una tutela riguardo ai danni ambientali prodotti.
Inoltre si è sottolineata la fondamentale distinzione tra il concetto di danno biologico e danno clinico, sottolineando come purtroppo solo quest’ultimo sia realmente l’unico sostenuto giuridicamente.
Nella seconda parte del Convegno, dedicata all’approfondimento giuridico delle questioni di fatto emerse dai primi interventi e dal cospicuo dibattito accesosi in sala, ha esordito l’avv. Gianfranco Arena del Foro di Santa Maria C.V., membro del Comitato di Redazione di "Strumentario Avvocati", il quale ha affrontato l’impegnativa questione della tutela amministrativa nell’ambito delle radiazioni elettromagnetiche.
L’avv. Arena ha focalizzato l’attenzione sul crescente allarme sociale per le conseguenze dannose che possono derivare alla salute umana in conseguenza della prolungata esposizione ai campi elettromagnetici, problema che induce il giurista ad interrogarsi in ordine agli strumenti di tutela che l’ordinamento appresta per la salvaguardia, anche in via preventiva, del diritto alla salute.
Una volta chiarita la rilevanza che la tutela della salute umana assume per il nostro ordinamento sia in ambito pubblicistico che nei rapporti di diritto privato, come indicato in numerose decisioni della Consulta (nn. 184/1986; 641/1987; 399/1996 etc…), ammessa la possibilità di concessione di tutela inibitoria atipica anche a fronte di un danno solo potenziale (cfr. Cass. Nn. 1636/1999, 9893/2000 etc…) ed appurato che la giurisdizione in ordine a tali domande spetta al giudice ordinario (Cass., SS. UU., ord. nn. 6218/2006; 23735/2006 etc…), lo strumento di tutela più idoneo è sicuramente quello cautelare d’urgenza ad effetti anticipatori, con il quale può essere inibita la condotta lesiva, oppure ne può essere ordinata la cessazione, oppure ancora può essere imposta l’adozione di particolari cautele.
Considerata la impossibilità di reintegrazione in forma specifica del bene salute, la tutela risarcitoria è da sola insufficiente ed inadeguata, essendo piuttosto necessario vietare e prevenire la condotta lesiva prima che si verifichi l’evento dannoso.
Ha preso quindi la parola l’avv. Gianluca Tretola, penalista del Foro di Santa Maria C.V., responsabile dell’integrazione associativa dell’Osservatorio Giuridico, ed anch’egli componente dello Staff di Strumentario Avvocati, argomentando sul tema complesso del nesso di causalità.
L’avv. Tretola ha effettuato una minuziosa disamina per tutto quanto concerne il nesso causale tra la
(procurata) esposizione ai campi elettromagnetici e l’insorgere di eventi dannosi o patologici, soffermando la sua attenzione sulla pubblicazione della recente sentenza n. 36845/2008 con la quale la Suprema Corte di Cassazione, decidendo sulla vicenda relativa ai responsabili di Radio Vaticana proprio per l’emissione di onde elettromagnetiche, ha affrontato la tematica della fattispecie delittuosa prevista dall’art. 674 c. p. come possibile grimaldello giuridico per punire anche sotto il profilo penale una condotta altrimenti non (ancora) prevista come reato ma semplicemente stigmatizzata con una sanzione amministrativa.
Siffatta sentenza affronta tematiche strettamente collegate all’oggetto del convegno, e potrebbe dare il la ad una più forte e netta stigmatizzazione di una condotta punita comunque ancora con modalità troppo miti ed inadeguate.
principale della scena è stato il dott. Nicola Limardo, perito di fiducia del Tribunale di Novara e dell’Unione Consumatori della stessa Provincia, impegnato da anni nello studio delle geopatologie naturali ed artificiali, che ha diffuso il proprio contributo scientifico anche partecipando a molti programmi televisivi d’informazione (Striscia la Notizia su tutti).
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