Tra le novità contenute nell’articolato della bozza del Decreto lavoro comprare il reddito di cittadinanza, il contratto di espansione, le regole sui contributi, i contratti di lavoro a termine, l’assegno unico e universale.
Indice
1. Garanzia per l’inclusione
Il Reddito di Cittadinanza non si chiamerà più MIA (Misura per l’inclusione attiva) ma Garanzia per l’Inclusione (GIL), dove vengono distinte due categorie di beneficiari: la prima contempla nuclei ove risultano presenti soggetti over 60, minorenni o persone con disabilità, la seconda quelli formati da sole persone occupabili. Solo gli individui considerati occupabili potranno richiedere la Prestazione di accompagnamento al lavoro e la Garanzia per l’attivazione lavorativa.
2. Contratto di espansione
I contratti di espansione potranno essere rinnovati fino al 2025 per le aziende con un limite minimo di 50 unità lavorative in organico.
3. Ape sociale
Si prevedono tre scadenze (31 marzo, 15 luglio, 30 novembre) per la presentazione delle domande di pensione, per il riconoscimento delle condizioni per l’accesso all’Ape sociale e per il pensionamento anticipato con requisito contributivo ridotto per i lavoratori precoci.
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4. Omesse ritenute
Viene novellata la disciplina delle sanzioni amministrative per omesso versamento delle ritenute previdenziali: “All’articolo 2, comma 1-bis, del decreto-legge 12 settembre 1983, n. 463, convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 1983, n. 638, le parole: “da euro 10.000 a euro 50.000” sono sostituite dalle parole: “da una volta e mezza a quattro volte l’importo omesso”. Per le violazioni riferite ai periodi di omissione dal 1° gennaio 2023, gli estremi della violazione devono essere notificati, in deroga all’articolo 14 della legge 24 novembre 1981, n. 689, entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello dell’annualità oggetto di violazione”.
5. Contratti a termine
L’articolato in esame introduce tre causali per i contratti a termine: specifiche esigenze previste dai contratti collettivi di lavoro, esigenze specifiche di natura tecnica, organizzativa e produttiva individuate dalle parti in assenza di previsioni contrattuali, esigenze di sostituzione di altri lavoratori.
6. Assegno unico universale
La bozza del decreto lavoro contiene un correttivo all’assegno unico universale per figli a carico, assegnando delle maggiorazioni in base all’Isee.
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