“Tutelare insieme il paziente e il medico”, secondo le parole del Ministro della Giustizia Carlo Nordio, sarebbe la linea guida per il lavoro della nuova Commissione ministeriale per lo studio e l’approfondimento delle problematiche relative alla colpa professionale medica, insediatasi il 13 aprile scorso. Vediamo nel dettaglio in che modo e su cosa la nuova commissione è chiamata ad operare.
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Indice
1. Gli obiettivi della nuova commissione
La commissione sarà impegnata fino al 28 marzo 2024, data di scadenza del suo mandato, ad “analizzare l’attuale quadro normativo e giurisprudenziale, in cui si iscrive la responsabilità colposa sanitaria, per discuterne limiti e criticità e proporre – come stabilito nel decreto ministeriale – un dibattito in materia di possibili prospettive di riforma”. Il lavoro svolto rimarrà poi a servizio di futuri interventi legislativi per la risoluzione delle criticità in materia, tema che, come sottolinea il Ministro Nordio, è all’attenzione del Ministero.
2. Il problema di partenza: troppe denunce e medicina difensiva
Da tempo l’alto rischio di denuncia hanno portato i medici ad adottare comportamenti cauti e conservativi come quelli propri della medicina difensiva, che determinano ricoveri impropri e aumento dei costi nelle prestazioni, nonché un sovraccarico di lavoro per il sistema sanitario, che comporta di conseguenza liste d’attesa infinite per qualsiasi prestazione. E, come rileva ancora il Ministro Nordio, “Il malato è la prima vittima della medicina difensiva, diventata una zavorra per l’operatore sanitario, che ha il diritto di lavorare con tranquillità, e per il malato, che ha il diritto di non essere sottoposto ad esami inutili e costosi, solo perché il medico pensa così di difendersi da possibili aggressioni giudiziarie”.
Il problema è da tempo conosciuto, soprattutto in seguito all’introduzione della legge Gelli-Bianco, ed è tema di numerosi report del Ministero della Salute, e di molti tentativi di intervento non normativo.
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3. Possibili sviluppi per la colpa medica
Il Presidente della commissione, Adelchi d’Ippolito, ribadisce la necessità di “individuare un punto di equilibrio, per garantire al paziente una piena tutela e assicurare al medico tranquillità e serenità nell’esercizio della sua professione: il paziente deve accostarsi alle strutture mediche con fiducia. Un medico preoccupato farebbe o troppo o troppo poco”.
Al momento, anche nelle parole del Ministro Nordio, non sarebbe in vista una depenalizzazione per la colpa medica; l’approccio più probabile quello di ridurre la possibilità denunce e cause civili contro gli operatori sanitari, per permettere loro di lavorare con una maggiore tranquillità. Secondo le parole del Viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, “Si può ridurre l’area penale, necessario lavorare anche sulla prevenzione”.
4. Composizione della commissione
La commissione è composta da Enrico Elio Del Prato, professore ordinario di diritto civile (Università La Sapienza di Roma), Vittorio Fineschi, professore ordinario di Medicina legale (Roma La Sapienza), Antonio Fiorella, professore emerito di diritto penale (Roma La Sapienza), Giulio Maira, adjunct professor di neurochirurgia (università Humanitas di Milano), Francesco Musumeci, direttore Uoc di cardiochirurgia e dei trapianti di cuore (Azienda ospedaliera San Camillo-Forlanini di Roma), Antonella Polimeni (Rettrice Università La Sapienza, Roma), Giovanni Scambia, professore ordinario istituto di clinica ostetrica e ginecologica (ospedale Gemelli di Roma), Attilio Zimatore, professore ordinario di istituzioni di diritto privato (Università Luiss Guido Carli di Roma), Matteo Caputo, professore ordinario di diritto penale (università Cattolica del Sacro Cuore di Milano).
Partecipano ai lavori della commissione i vertici del Gabinetto del ministero della Giustizia, dell’Ufficio legislativo e del Dipartimento per gli affari di giustizia.
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