Un accordo per accedere ai dati dell’Amministrazione finanziaria, stretto tra Ministero della Giustizia e AdE, agevolerà la ricerca telematica dei beni da pignorare su istanza di un creditore o di un organo di procedure concorsuali.
Volume consigliato per approfondire: La ricerca telematica dei beni da pignorare dopo la riforma Cartabia
Indice
1. Focus sulla ricerca telematica dei beni
Il Ministro della Giustizia e il Direttore dell’Agenzia delle Entrate hanno siglato una Convenzione per consentire agli Ufficiali giudiziari di accedere alle banche dati dell’Amministrazione finanziaria e rendere più agevole la ricerca telematica dei beni da pignorare in seguito alla richiesta di un creditore, ovvero da sottoporre a procedura concorsuale su istanza del curatore.
2. Compliance alla privacy
L’accordo, il quale ha ottenuto il placet del Garante privacy, sarà valido per 5 anni, e regola l’accesso alle informazioni contenute nelle banche dati dell’Agenzia delle Entrate in conformità ai principi stabiliti dal Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) e dal Codice in materia di protezione dei dati personali (D.Lgs. n. 196/2003, come integrato e modificato). In particolare, gli ufficiali giudiziari potranno utilizzare il servizio, nell’ambito dei propri compiti di ufficio, per acquisire tutte le informazioni utili a individuare i beni da sottoporre a esecuzione, anche nell’ambito di procedure concorsuali.
3. How to do
L’accesso avverrà con modalità sicure tramite un servizio di cooperazione informatica che utilizza il Sistema di interscambio dati (Sid). L’ufficiale giudiziario potrà richiedere l’accesso per i soggetti rispetto ai quali è stata presentata istanza ad opera di un creditore in possesso di un titolo esecutivo e del precetto, ovvero a seguito di specifica autorizzazione del presidente del Tribunale, oppure di un giudice da lui delegato. A quel punto, sarà compito dell’Agenzia verificare la regolarità dell’istanza, quindi e inviare il responso con le informazioni al sistema informatico del Ministero. Da ambedue le parti, gli accessi al servizio risulteranno tracciati.
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Pratico Fascicolo, che, attraverso consigli operativi, itinerari giurisprudenziali, riferimenti normativi e formule, vuole offrire un’utile guida per le procedure da seguire nella ricerca telematica dei beni, alla luce delle significative novità apportate dalla Riforma Cartabia.
La ricerca telematica dei beni da pignorare dopo la riforma Cartabia
Come si accede alla ricerca telematica dei beni da pignorare? Come si deposita l’istanza ex art. 492 bis c.p.c.? Come si redige e si comunica il processo verbale? Può il creditore procedente partecipare alla ricerca dei beni? In quali casi è necessario il ricorso al Presidente del Tribunale? Quali sono le nuove forme di pignoramento mobiliare o presso terzi?A questi e ad altri quesiti risponde questo pratico Fascicolo, che, attraverso consigli operativi, itinerari giurisprudenziali, riferimenti normativi e formule, vuole offrire un’utile guida per le procedure da seguire nella ricerca telematica dei beni, alla luce delle significative novità apportate dalla Riforma Cartabia.Maria Teresa De LucaAvvocato cassazionista. Si occupa di diritto civile e, in particolare, di diritto bancario ed esecuzioni immobiliari. Svolge la funzione di Professionista delegato alle vendite immobiliari presso il Tribunale di Taranto. Autrice di volumi e contributi su riviste giuridiche e portali on line.
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