Una legge di interpretazione autentica in materia di criminalità organizzata: lo annuncia il Governo con comunicato del 17 luglio.
Indice
1. Il comunicato stampa del 17 luglio del 2023
Il Governo, con comunicato stampa del 17 luglio del 2023, ha annunciato “l’adozione di una norma d’interpretazione autentica, che chiarisca cosa debba intendersi per “reati di criminalità organizzata” e che eviti l’applicabilità in senso generalizzato dell’interpretazione di recente avanzata dalla Corte di Cassazione” (comunicato stampa del 17/07/2023) nella sentenza n. 34985 del 2022.
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2. Il principio di diritto affermato nella sentenza n. 34985 emessa dalla Cassazione (sez. I) il 30/03/2022
Con la sentenza n. 34985 del 2022 la Suprema Corte, sez. I, ha postulato il seguente principio di diritto: “In tema di intercettazioni di conversazioni o comunicazioni, per delitti di «criminalità organizzata», di cui all’art. 13 d.l. 13 maggio 1991 n. 152, conv., con modif., dalla l. 12 luglio 1991, n. 203, devono intendersi tutti i reati di tipo associativo, anche comuni, correlati ad attività criminose più diverse, ai quali è riferito il richiamo ai delitti elencati nell’art. 51, commi 3-bis e 3-quater, c.p.p., con esclusione delle ipotesi di mero concorso nei delitti commessi avvalendosi delle condizioni di cui all’art. 416-bis c.p. ovvero al fine di agevolarne l’attività”.
3. L’obiettivo che vuole conseguire l’attuale compagine governativa
Orbene, stante il principio di diritto appena menzionato, il Consiglio dei Ministri si è proposto di superare tale orientamento ermeneutico, ritenendo come esso “potrebbe comportare l’inutilizzabilità del materiale probatorio acquisito sulla base dell’interpretazione precedente, che consentiva l’utilizzo degli strumenti previsti per la lotta alla criminalità organizzata anche in assenza della contestazione del reato associativo” (comunicato stampa del 17/07/2023).
Da qui l’esigenza di adottare, come suesposto poco prima, una “norma d’interpretazione autentica, che chiarisca cosa debba intendersi per “reati di criminalità organizzata” e che eviti l’applicabilità in senso generalizzato dell’interpretazione di recente avanzata dalla Corte di Cassazione” (comunicato stampa del 17/07/2023), il che dovrebbe avvenire, sempre secondo l’intenzione del Governo, mediante l’inserimento di codesto precetto normativo “in un decreto legge di prossima approvazione” (comunicato stampa del 17/07/2023).
Non resta dunque che aspettare quando tale proposta normativa si tradurrà in una effettiva disposizione legislativa.
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