Nel Consiglio dei Ministri del 27 settembre, il Governo ha stabilito con decreto di prorogare fino a fine 2023 lo smartworking per i lavoratori fragili della Pubblica amministrazione, in scadenza il 30 settembre.
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1. La proroga allo smartworking
Potranno proseguire lo smart working fino al 31 dicembre 2023, i dipendenti della PA considerati “fragili”, equiparandoli così a quelli privati, andando incontro a una richiesta avanzata da tempo dai sindacati. Per permettere quest’operazione, nel Decreto del Consiglio dei Ministri viene stanziata la somma di 1,67 milioni di euro. I docenti in situazione di lavoro agile, invece, dovranno essere spostati “ad attività di supporto all’attuazione del Piano triennale dell’offerta formativa”.
Vengono considerati “fragili” i dipendenti pubblici affetti da patologie croniche con scarso compenso clinico e con particolare connotazione di gravità, secondo i provvedimenti presi all’inizio della pandemia di Covid-19.
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2. La richiesta dei sindacati
L’intervento era stato sollecitato dai sindacati già durante l’estate, lamentando una “disparità con i lavoratori fragili privati, per i quali lo smart working è già stato prorogato alla fine dell’anno”. Appello al quale risponde il Ministro per la Pubblica Amministrazione Zangrillo: “Sono convinto dell’opportunità di dare maggiore attenzione ai cosiddetti fragili, ma ora che non siamo più nella fase emergenziale serve un differente approccio. Per questo motivo con la contrattazione collettiva nazionale per il comparto pubblico ci siamo occupati di regolamentare il lavoro agile come forma di prestazione lavorativa organizzata. La nuova disciplina prevede la sottoscrizione di accordi individuali tra singoli dipendenti e il dirigente responsabile, con l’indicazione degli obiettivi da raggiungere e dei risultati collegati”.
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Smart Working
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