Analisi di una problematica in un ricorso in materia di graduatorie a esaurimento e a provvedimenti di esclusione.
Per approfondimenti si consiglia: Dibattimento nel processo penale dopo la Riforma Cartabia
Indice
1. La Riforma Cartabia
Com’è noto, l’altra innovazione di rilievo, che è stata introdotta mediante la riformulazione dell’articolo 445, comma 1 bis c.p.p. dal Dlgs 150/2022, è quella dell’estensione della rilevanza extrapenale della sentenza di patteggiamento.
La formulazione attuale della suddetta norma, infatti, prevede che la sentenza emessa ai sensi dell’articolo 444 c.p.p. “non ha efficacia e non può essere utilizzata ai fini di prova nei giudizi civili, disciplinari, tributari o amministrativi, compreso il giudizio per l’accertamento della responsabilità contabile” [1].
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2. La giurisprudenza in materia di patteggiamento e graduatorie a esaurimento
I precedenti giurisprudenziali, in caso di patteggiamento e graduatorie a esaurimento, perlopiù espongono di mancato accoglimento in primo grado di giudizio delle doglianze dei ricorrenti, per precedenti penali conclusi con l’applicazione della pena su richiesta delle parti.
Gli stessi però sono comunque antecedenti alla riforma Cartabia del processo penale e quindi anche alla riforma dell’articolo 445 c.p.p. [2]
3. Considerazioni
Bisogna, dunque, fare i conti e esaminare bene quale sarà l’impatto della riforma nei casi de quo.
Una sentenza di patteggiamento, che, sovente, non è equiparabile a una sentenza di condanna penale, in taluni casi potrebbe creare pregiudizi anche notevoli in capo a chi aspira ad essere inserito nelle graduatorie a esaurimento.
Tanto più si deve rilevare che l’applicazione della pena su richiesta delle parti non può essere comunque equiparata a una sentenza vera e propria, potendo, le parti, avere i più vari motivi per concludere un procedimento penale con una pena patteggiata, che, quindi, non implica colpevolezza necessariamente.
Sotto quindi un aspetto anche giuslavoristico, anche da un punto di vista del lavoro nel settore pubblico, sebbene siano certamente rilevanti esigenze di prestigio della Pubblica Amministrazione, giusto comunque non rendere uno stigma una definizione alternativa di un procedimento penale in danno di un lavoratore.
Attendiamo dunque pronunce al fine di vedere se, i nostri giudici, prenderanno posizione relativamente a questi aspetti e ai relativi impatti della riforma.
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Dibattimento nel processo penale dopo la riforma Cartabia
Nel presente volume viene esaminata una delle fasi salienti del processo penale, il dibattimento, alla luce delle rilevanti novità introdotte dalla Riforma Cartabia con l’intento di razionalizzare i tempi del processo di primo grado e di restituire ad esso standards più elevati di efficienza, come la calendarizzazione delle udienze, la ridefinizione della richiesta di prova e la nuova disciplina della rinnovazione della istruzione dibattimentale.L’opera, che contempla anche richiami alla nuovissima disciplina relativa al Portale deposito atti penali (PDP), è stata concepita come uno strumento di rapida e agile consultazione a supporto dell’attività dell’avvocato.Oltre a quelle previste dal codice di rito penale, la trattazione passa in rassegna tutte le ipotesi in cui si svolge il dibattimento, come il procedimento innanzi al giudice di pace, il processo penale minorile e quello previsto in materia di responsabilità degli enti.Il testo è corredato da tabelle riepilogative e richiami giurisprudenziali e da un’area online in cui verranno pubblicati contenuti aggiuntivi legati a eventuali novità dei mesi successivi alla pubblicazione.Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato iscritto presso il Foro di Larino (CB) e giornalista pubblicista. Referente di Diritto e procedura penale della rivista telematica Diritto.it. Membro del comitato scientifico della Camera penale di Larino. Collaboratore stabile dell’Osservatorio antimafia del Molise “Antonino Caponnetto”. Membro del Comitato Scientifico di Ratio Legis, Rivista giuridica telematica.
Antonio Di Tullio D’Elisiis | Maggioli Editore 2023
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