Nel mondo dinamico e sempre più digitalizzato di oggi, il settore legale sta vivendo una trasformazione radicale, propiziata dall’avanzamento delle tecnologie. Questo movimento, noto come legaltech, si sta rivelando non solo una necessità ma una vera e propria rivoluzione, destinata a rimodellare le pratiche legali.
Ma cosa implica esattamente il termine legaltech e quali orizzonti sta dischiudendo per il futuro del diritto? Sul rapporto con le nuove intelligenze artificiali si incentra il volume “Il nuovo diritto d’autore -La tutela della proprietà intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale”, che consigliamo per l’approfondimento.
Indice
1. Che cos’è il legaltech
Legaltech, termine che deriva dalla contrazione di “legal technology”, si riferisce all’uso di tecnologie e software per fornire servizi legali e supportare il settore giuridico. In realtà si tratta di una moltitudine di applicazioni, dalla semplice gestione documentale all’automazione dei processi, fino all’impiego di intelligenza artificiale (AI) per l’analisi predittiva in ambito giuridico, per lo svolgimento di compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto, per la redazione di documenti standard o per le ricerche di carattere giurisprudenziale. Si tratta dunque di un fenomeno destinato inevitabilmente a esplodere, in concomitanza con la rivoluzione tecnologica a cui stiamo assistendo, che coinvolge anche il settore legale. Che piaccia o non piaccia a noi avvocati, da sempre categoria refrattaria al cambiamento, il futuro è qui e tanto vale accompagnarlo, se proprio non riusciamo a trarne beneficio: dunque, dalla semplificazione delle operazioni amministrative fino a soluzioni innovative che (Dio non voglia!) possono predire l’esito di cause legali, benvenuto legaltech! Sul rapporto con le nuove intelligenze artificiali si incentra il volume “Il nuovo diritto d’autore -La tutela della proprietà intellettuale nell’era dell’intelligenza artificiale”, che consigliamo per l’approfondimento.
Il nuovo diritto d’autore
Questa nuova edizione dell’Opera è aggiornata all’attuale dibattito dedicato all’intelligenza artificiale, dalla Risoluzione del Parlamento europeo del 20 ottobre 2020 alla proposta di Regolamento europeo – AI Act.Il testo si configura come lo strumento più completo per la risoluzione delle problematiche riguardanti il diritto d’autore e i diritti connessi.Alla luce della più recente giurisprudenza nazionale ed europea, la Guida dedica ampio spazio alle tematiche legate alla protezione della proprietà intellettuale, agli sviluppi interpretativi in tema di nuove tecnologie e alle sentenze della Suprema Corte relative ai programmi per elaboratore, alle opere digitali e al disegno industriale.Il testo fornisce al Professionista gli strumenti processuali per impostare un’efficace strategia in sede di giudizio, riportando gli orientamenti giurisprudenziali espressi dalla Cassazione civile nel corso del 2023.Completano il volume un Formulario online editabile e stampabile, sia per i contratti che per il contenzioso, un’ampia Raccolta normativa e un Massimario di giurisprudenza di merito, legittimità e UE, suddiviso per argomento.Nell’area online sono messi a disposizione del lettore gli ulteriori sviluppi relativi al percorso di approvazione del Regolamento AI Act e la videoregistrazione del webinar tenutosi il 23 febbraio 2024, a cura di Andrea Sirotti Gaudenzi, “Il diritto d’autore nell’era dell’intelligenza artificiale”, in cui l’Autore parla delle sfide legali emerse con l’avvento dell’AI anche mediante l’analisi di casi studio significativi.Andrea Sirotti GaudenziAvvocato e docente universitario. Svolge attività di insegnamento presso Atenei e centri di formazione. È responsabile scientifico di vari enti, tra cui l’Istituto nazionale per la formazione continua di Roma e ADISI di Lugano. Direttore di collane e trattati giuridici, è autore di numerosi volumi, tra cui “Manuale pratico dei marchi e brevetti”, “Trattato pratico del risarcimento del danno”, “Codice della proprietà industriale”. Magistrato sportivo, attualmente è presidente della Corte d’appello federale della Federazione Ginnastica d’Italia. I suoi articoli vengono pubblicati da diverse testate e collabora stabilmente con “Guida al Diritto” del Sole 24 Ore.
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2. A che cosa serve e chi usa il legaltech
Il legaltech serve a rendere più efficienti, precise e accessibili le pratiche legali. Gli utenti spaziano da avvocati e studi legali, che si avvalgono di software per la gestione dei casi e l’analisi documentale, a cittadini e imprese che accedono a piattaforme di consulenza legale online per esigenze giuridiche di base. Anche le corti stanno iniziando ad adottare tecnologie digitali per migliorare l’accessibilità e la velocità dei procedimenti legali.
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3. Perché è importante?
In un mondo sempre più complesso e interconnesso, la capacità di accedere rapidamente a servizi legali e informazioni giuridiche diventa cruciale. Il legaltech non solo accelera e semplifica questi processi ma li rende anche più accessibili, abbattendo barriere geografiche ed economiche. Per gli operatori del settore, significa poter gestire un maggior volume di lavoro con maggiore precisione e minori rischi di errore.
Vediamo alcune applicazioni pratiche di legaltech, con esempi innovativi.
Piattaforme di automazione contrattuale: queste soluzioni permettono la creazione, la negoziazione e la gestione di contratti in modalità completamente digitale, riducendo i tempi e i costi.
Analisi predittiva: l’uso dell’intelligenza artificiale per analizzare precedenti giuridici e prevedere l’esito di cause legali sta diventando sempre più affidabile, offrendo agli avvocati uno strumento prezioso per la strategia processuale. Naturalmente è essenziale che il controllo umano, secondo il principio di “human in the loop” sia sempre presente, per evitare non solo clamorosi errori giuridici, ma anche bias cognitivi che possono portare conseguenze paradossali (quando non proprio illegali).
Blockchain per la verifica di documenti: l’adozione della blockchain nel legaltech offre nuove possibilità per la certificazione e la verifica di documenti legali in modo sicuro e trasparente.
Democratizzazione dell’accesso al diritto: le tecnologie legali renderanno i servizi legali più accessibili a un pubblico più ampio, contribuendo non solo a colmare il divario di giustizia
AI e apprendimento automatico: l’intelligenza artificiale diventerà sempre più sofisticata, potendo offrire non solo analisi predittive ma anche assistenza nella redazione di atti e documenti legali complessi.
Realtà̀ Virtuale (VR) per la Formazione Legale: la VR potrebbe essere utilizzata per simulare ambienti giuridici per la formazione di avvocati e studenti, offrendo esperienze immersive e pratiche.
Automazione e diritto proattivo: l’automazione non si limiterà alla gestione dei casi esistenti ma aiuterà le imprese a identificare e prevenire potenziali rischi legali, adottando un approccio proattivo alla compliance.
Etica e regolamentazione del legaltech: man mano che il legaltech si evolve, anche le questioni etiche e le normative dovranno tenere il passo. Questo potrebbe includere lo sviluppo di standard per l’uso etico dell’IA nel diritto e meccanismi per garantire la trasparenza e la responsabilità.
4. Conclusioni
Il futuro del legaltech non è solo una questione di nuove tecnologie, ma di come queste possano essere impiegate per rinnovare i principi fondamentali della giustizia, dell’accessibilità e dell’efficienza nel settore legale. Gli innovatori in questo campo non stanno semplicemente cercando di automatizzare il lavoro esistente ma stanno immaginando nuovi modi per pensare e praticare il diritto.
La trasformazione portata dal legaltech richiede una mentalità aperta e un impegno continuo alla formazione e all’adattamento da parte dei professionisti del settore. Nonostante le potenziali resistenze dovute alla tradizione e alla natura conservatrice del settore legale, l’adozione del legaltech rappresenta un’opportunità imperdibile per migliorare l’efficacia e l’equità della giustizia.
Il legaltech sta delineando un futuro in cui l’accesso alla giustizia è più equo, le pratiche legali sono più efficienti e la professione legale è più inclusiva e innovativa. Man mano che esploriamo le possibilità offerte da queste tecnologie è fondamentale affrontare con cura le sfide etiche e regolamentari che accompagnano questi cambiamenti.
Nel 2024 e oltre, il legaltech continuerà a essere un campo di cruciale importanza, non solo per i professionisti del diritto ma per la società nel suo insieme, promettendo di rendere la giustizia un bene più accessibile e adattabile alle esigenze del nostro tempo.
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