Maternità surrogata come reato universale: ok da commissione Senato

Lorena Papini 05/07/24
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Il 21 giugno 2024, la Commissione Giustizia del Senato ha dato il via libera definitivo al disegno di legge (ddl) che mira a rendere illegale la maternità surrogata per i cittadini italiani in tutto il mondo. Questo provvedimento era già stato approvato dalla Camera dei Deputati il 26 luglio 2023 e rappresenta un importante passo avanti nella regolamentazione della maternità surrogata, estendendo le sanzioni previste dalla legge italiana anche ai casi in cui tali pratiche siano realizzate all’estero. Per approfondimenti consigliamo: Formulario commentato della famiglia e delle persone dopo la riforma Cartabia

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Indice

1. Il contenuto del ddl sulla maternità surrogata


Il ddl si propone di modificare l’articolo 12, comma 6, della Legge 40/2004. La legge attuale punisce chiunque promuova o partecipi alla commercializzazione di gameti o embrioni, o alla pratica della gestazione per altri, con pene che vanno dalla reclusione da tre mesi a due anni e una multa da 600.000 a un milione di euro. Il disegno di legge aggiunge che tali sanzioni si applicano anche se i fatti sono commessi all’estero, rendendo così il reato di maternità surrogata un “reato universale” per i cittadini italiani.
L’estensione della punibilità della maternità surrogata ai casi internazionali è stata motivata dalla necessità di evitare che i cittadini italiani aggirino le leggi nazionali recandosi in paesi dove la pratica è legale. La Corte Europea dei Diritti Umani (CEDU) ha già considerato legittimo il rifiuto dell’Italia di trascrivere automaticamente all’anagrafe i figli nati da maternità surrogata all’estero, indicando che il diritto al rispetto della vita privata e familiare (articolo 8 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo) non implica necessariamente il riconoscimento automatico di tali atti. Per approfondimenti consigliamo: Formulario commentato della famiglia e delle persone dopo la riforma Cartabia

FORMATO CARTACEO

Formulario commentato della famiglia e delle persone dopo la riforma Cartabia

Il testo, aggiornato al D.Lgs. 10 ottobre 2022, n. 149 (riforma Cartabia) e alla L. 29 dicembre 2022, n. 197, raccoglie oltre 230 formule, coordinate con il nuovo rito unificato, ciascuna corredata da norma di legge, commento, indicazione dei termini di legge o scadenze, delle preclusioni e delle massime giurisprudenziali.Il Volume si configura come uno strumento completo e operativo di grande utilità per il Professionista che deve impostare un’efficace strategia difensiva nell’ambito del processo civile davanti al tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie.L’opera fornisce per ogni argomento procedurale lo schema della formula, disponibile anche on line in formato editabile e stampabile.Lucilla NigroAutore di formulari giuridici, unitamente al padre avv. Benito Nigro, dall’anno 1990. Avvocato cassazionista, Mediatore civile e Giudice ausiliario presso la Corte di Appello di Napoli, sino al dicembre 2022.

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2. Il contesto e le motivazioni del provvedimento


La pratica della maternità surrogata, comunemente nota come “utero in affitto”, ha suscitato numerosi dibattiti etici e legali. Il mercato globale della maternità surrogata è in crescita, con stime che indicano che potrebbe raggiungere i 129 miliardi di dollari entro il 2032. La normativa italiana, con questo ddl, mira a contrastare questo fenomeno estendendo le sanzioni anche per i cittadini italiani che ricorrono a tali pratiche all’estero, nel tentativo di proteggere la dignità delle donne e dei bambini coinvolti. Per approfondimenti consigliamo l’articolo Il reato di maternità surrogata: ratio e questioni

3. Iniziative legislative parallele


Parallelamente al ddl sulla maternità surrogata, è stata presentata un’altra proposta di legge che prevede un “reddito di maternità”. Questa misura offre un sostegno economico di 1000 euro al mese per un anno alle donne in difficoltà economiche che decidono di non abortire, con un ISEE fino a 15.000 euro. Il reddito aumenta di 50 euro al mese dal terzo figlio in poi e di 100 euro per ogni figlio disabile fino ai 18 anni. Tale reddito è destinato esclusivamente alle cittadine italiane per motivi amministrativi e giuridici, al fine di evitare abusi.

4. Dichiarazioni dei proponenti


Carolina Varchi, prima firmataria del disegno di legge, ha accolto con favore l’approvazione della Commissione, definendola un passo significativo nella tutela delle donne e nel rispetto della vita. Il Ministro della Famiglia, Eugenia Roccella, ha commentato: “Oggi è una giornata importante perché con questo voto l’Italia si pone all’avanguardia nella difesa dei diritti delle donne e dei bambini a livello internazionale. Speriamo che questo voto del Parlamento apra un dibattito a livello mondiale per questa pratica e porti alla sua abolizione.”

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