Relazione annuale Garante privacy 2023: le sfide della protezione dei dati

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Il 3 luglio 2024, il Garante per la protezione dei dati personali ha presentato la relazione annuale sulle attività svolte nel 2023. Durante la presentazione, il Presidente dell’Autorità, Pasquale Stanzione, ha illustrato una serie di importanti sfide etiche, sociali, giuridiche e culturali che l’Italia e il mondo devono affrontare alla luce del progresso tecnologico. La relazione offre una panoramica dettagliata delle azioni intraprese dall’Autorità e dei risultati ottenuti, con un particolare focus sull’intelligenza artificiale (AI).

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Indice

1. Intelligenza artificiale e ChatGPT


L’intelligenza artificiale è stata una delle tematiche più discusse nella relazione del Garante. Il 2023 è stato un anno di grande espansione per l’IA, con piattaforme come ChatGPT di OpenAI che hanno guadagnato una notevole popolarità. Tuttavia, l’uso di tali tecnologie ha sollevato preoccupazioni significative riguardo alla privacy. ChatGPT, inizialmente bloccata per la raccolta illecita di dati personali e l’assenza di sistemi di verifica dell’età per i minori, è stata riaperta solo dopo aver implementato misure più trasparenti e garantito maggiori diritti agli utenti.
Il Presidente Stanzione ha sottolineato l’importanza di una supervisione rigorosa per evitare che l’uso indiscriminato dell’IA possa compromettere i diritti dei cittadini. Inoltre, ha evidenziato come circa il 65% dei ragazzi utilizzi l’IA per svolgere i compiti scolastici, indicando un cambiamento significativo nelle abitudini educative e nella preparazione degli studenti.

2. AI nel settore sanitario e lavorativo


L’IA ha trovato applicazione anche nel settore sanitario, supportando medici e operatori sanitari in attività diagnostiche, sperimentali e terapeutiche. La relazione ha menzionato il successo delle molecole farmacologiche scoperte mediante l’IA, con un tasso di successo dell’80-90% nella fase clinica iniziale. Tuttavia, il Garante ha ribadito la necessità di monitorare attentamente l’uso di tali tecnologie per evitare conseguenze negative per i cittadini.

3. Algoritmi e web scraping


Il web scraping, ovvero la raccolta automatizzata di dati online, è stato un altro tema rilevante. Il Garante ha adottato provvedimenti per regolamentare questa pratica, fornendo indicazioni per proteggere i dati personali pubblicati online. Tra le misure suggerite, vi sono l’uso di aree riservate, clausole anti-scraping nei termini di servizio e il monitoraggio del traffico web.

4. Tutela dei minori e cyberbullismo


La protezione dei minori è stata una priorità per il Garante, con particolare attenzione alla verifica dell’età sui social network e alla prevenzione di episodi di revenge porn e cyberbullismo. Nel 2023, il Garante ha ricevuto un numero crescente di segnalazioni riguardanti la diffusione non consensuale di contenuti intimi, portando alla sottoscrizione di nuovi protocolli di intesa per contrastare questi fenomeni.

5. Cybersecurity e conservazione delle password


In collaborazione con l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN), il Garante ha sviluppato linee guida per la conservazione sicura delle password, mirate a ridurre i rischi di violazioni e furti di identità. Questa iniziativa è stata una risposta all’aumento dei data breach notificati nel 2023, che hanno coinvolto sia enti pubblici che privati.

6. Nuovi codici di condotta


Nel 2023 sono stati approvati nuovi codici di condotta per le agenzie per il lavoro e per il telemarketing. Questi codici mirano a prevenire discriminazioni nell’accesso al lavoro e a promuovere comportamenti responsabili nelle attività promozionali, garantendo che i dati personali siano trattati in modo etico e conforme alla normativa.

7. Osservazioni del Garante sulla privacy e l’intelligenza artificiale


L’intelligenza artificiale è stata al centro delle preoccupazioni del Garante, che ha sottolineato la necessità di una regolamentazione più rigorosa e di una maggiore consapevolezza dei rischi associati. La tecnologia di IA, sebbene offra enormi potenzialità, comporta anche rischi significativi per la privacy e la sicurezza dei dati personali.

8. Regolamentazione e supervisione


Il Garante ha evidenziato che l’uso dell’IA deve essere regolamentato per garantire che i diritti dei cittadini siano protetti. La trasparenza e la supervisione sono elementi fondamentali per assicurare che le decisioni automatizzate non siano discriminatorie e che i processi siano comprensibili e contestabili. Il decalogo per la realizzazione di servizi sanitari nazionali attraverso sistemi di IA, adottato nell’ottobre 2023, rappresenta un passo importante in questa direzione, delineando i principi di trasparenza, supervisione e non discriminazione algoritmica.

9. Impatti economici e sociali


L’uso dell’IA ha implicazioni significative anche dal punto di vista economico e sociale. Il Garante ha osservato che l’IA potrebbe portare alla sostituzione di numerosi posti di lavoro, pur creando nuove opportunità. Tuttavia, ha espresso preoccupazione per l’uso dell’IA in contesti bellici, dove la tecnologia può amplificare la capacità offensiva e sottrarre all’uomo il controllo della violenza. Questo aspetto è particolarmente rilevante alla luce dell’uso crescente di tecnologie di IA nei conflitti geopolitici.

10. Educazione e sensibilizzazione


Un altro punto cruciale è l’educazione e la sensibilizzazione dei cittadini riguardo ai rischi e alle opportunità dell’IA. Il Garante ha sottolineato l’importanza di programmi educativi per informare il pubblico e promuovere una cultura della privacy e della sicurezza dei dati. Questo è particolarmente importante per i giovani, che sono tra i maggiori utilizzatori di tecnologie di IA e che devono essere consapevoli dei rischi associati.

11. Conclusioni


La relazione annuale del Garante Privacy per il 2023 mette in luce una serie di sfide complesse e interconnesse che riguardano la protezione dei dati personali nell’era digitale. L’intelligenza artificiale, con le sue potenzialità e i suoi rischi, rappresenta una delle aree più critiche. La regolamentazione, la supervisione rigorosa e la sensibilizzazione del pubblico sono essenziali per garantire che l’uso delle tecnologie emergenti sia allineato con i diritti e le libertà fondamentali dei cittadini.
La relazione del Garante è un richiamo alla responsabilità collettiva: istituzioni, aziende e cittadini devono collaborare per costruire un ambiente digitale sicuro e rispettoso dei diritti umani. Il progresso tecnologico non deve avvenire a scapito della privacy e della dignità delle persone, e il Garante Privacy continuerà a essere in prima linea per garantire che questo equilibrio venga mantenuto.

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