Intelligenza artificiale al servizio degli appalti pubblici: verso una maggiore efficienza e trasparenza

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L’intelligenza artificiale (AI) sta emergendo come un potente strumento per semplificare e modernizzare i processi di gara d’appalto e contratti pubblici, con potenziali benefici significativi per la pubblica amministrazione, le imprese e i cittadini.

Per approfondimenti si consiglia il seguente volume, il quale racconta un quadro unitario a giuristi, avvocati, praticanti e studenti relativo agli aspetti che interessano la Professione: Intelligenza artificiale – essere avvocati nell’era di ChatGPT

Indice

1. Sburocratizzazione e velocizzazione delle procedure

Uno dei principali vantaggi dell’utilizzo dell’AI in questo settore è la sua capacità di automatizzare e snellire le attività manuali ripetitive che spesso intasano le procedure di appalto. Ad esempio, l’AI può essere impiegata per:
Ricerca e selezione dei fornitori: l’AI può analizzare grandi volumi di dati per identificare rapidamente i potenziali fornitori più qualificati e idonei a soddisfare le specifiche esigenze di un progetto.
Preparazione della documentazione di gara: l’AI può assistere nella creazione di bandi di gara, capitolati d’oneri e altri documenti necessari, garantendo coerenza, completezza e conformità alle normative vigenti.
Valutazione delle offerte: l’AI può analizzare automaticamente le offerte presentate dai fornitori, identificando anomalie, incongruenze e potenziali rischi, e supportando l’amministrazione nella selezione dell’offerta più vantaggiosa per l’ente.
Assistenza AI per la Verifica requisiti generali d’appalto.
L’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) per la verifica dei requisiti generali di appalto è un tema di crescente interesse, con potenziali benefici in termini di efficienza, accuratezza e imparzialità. Ecco alcuni aspetti da considerare. Tra i Vantaggi l’efficienza L’AI può automatizzare il processo di verifica dei requisiti, analizzando grandi volumi di dati in modo rapido e preciso. Questo può liberare tempo per le stazioni appaltanti da dedicare ad attività più complesse. Accuratezza L’AI può identificare modelli e connessioni che potrebbero sfuggire all’analisi umana, riducendo il rischio di errori e omissione. Imparzialità: L’AI può aiutare a ridurre i pregiudizi e le discriminazioni nel processo di appalto, garantendo che tutte le offerte siano valutate in modo equo. Alcuni casi d’uso potrebbero essere la verifica dei requisiti di moralità. L’AI può analizzare informazioni da diverse fonti, come banche dati pubbliche e registri penali, per verificare se un’impresa ha precedenti per corruzione o altri reati. Valutazione della capacità finanziaria: L’AI può esaminare i bilanci aziendali e altri dati finanziari per valutare la capacità di un’impresa di adempiere agli obblighi contrattuali. Controllo dei requisiti tecnico-organizzativi: L’AI può analizzare le qualifiche e l’esperienza del personale di un’impresa, nonché la sua capacità di gestire progetti simili in passato.Alcuni esempi di utilizzo in Italia ad esempio alcune stazioni appaltanti italiane stanno sperimentando l’utilizzo di sistemi AI per la verifica dei requisiti di moralità e per la valutazione della capacità finanziaria delle imprese. Nel Regno Unito: Il governo britannico ha lanciato un progetto pilota per utilizzare l’AI per la valutazione automatica delle offerte per appalti pubblici di basso valore. Negli Stati Uniti: L’Agenzia per la protezione dell’ambiente degli Stati Uniti (EPA) utilizza l’AI per valutare le domande di sovvenzione per progetti ambientali. L’AI ha il potenziale per rivoluzionare il processo di verifica dei requisiti generali di appalto. Tuttavia, è importante affrontare le sfide relative all’interpretazione delle norme, all’accesso ai dati e alla trasparenza per garantire un utilizzo efficace e responsabile di questa tecnologia.
Per approfondimenti si consiglia il seguente volume, il quale racconta un quadro unitario a giuristi, avvocati, praticanti e studenti relativo agli aspetti che interessano la Professione:

FORMATO CARTACEO

Intelligenza Artificiale – Essere Avvocati nell’era di ChatGPT

Nell’anno appena trascorso l’intelligenza artificiale generativa, una delle sue forme più “creative”, è stata ed è ancora oggi uno dei temi più dibattuti. Avvocati e giuristi hanno iniziato a chiedersi se, oltre alla curiosità, le opinioni e i primi esperimenti, non sia opportuno iniziare a formarsi e acquisire nuove competenze nel proprio bagaglio professionale, ma nel mare magnum di informazioni molti si stanno ponendo la stessa domanda: “Da dove inizio?”. Questo libro nasce per rispondere al bisogno “di saperne di più”, raccontando in un quadro unitario a giuristi, avvocati, praticanti e studenti: quali sono gli aspetti che interessano la professione? Qual è lo stato dell’arte?  Le norme in vigore e in corso di approvazione che disciplinano l’utilizzo di AI nei settori principali del diritto, le prime esperienze presso gli studi legali, gli esempi e le istruzioni sui principali tool.Attraverso il racconto dei fatti, vengono naturalmente toccati anche i principali dibattiti in corso: gli aspetti etici, i temi della responsabilità civile in caso di danno, la tutela del copyright per le opere realizzate con le AI generative.Claudia MorelliGiornalista professionista, specializzata nei temi della legal industry e della digital transformation della giustizia, esperta di comunicazione legale. Professoressa a contratto presso l’Università di Bologna, dove insegna Comunicazione del Giurista, già responsabile della Comunicazione del Consiglio Nazionale Forense. Il presente volume è la sua prima riflessione organica sui temi della trasformazione digitale della professione forense.

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2. Trasparenza e prevenzione della corruzione

L’intelligenza artificiale può anche contribuire a promuovere la trasparenza e l’equità nei processi di appalto pubblico, riducendo il rischio di favoritismi e corruzione. Attraverso la tracciabilità automatizzata delle azioni e l’analisi dei dati, l’AI può aiutare a identificare potenziali comportamenti illeciti e a prevenire irregolarità. Esempi di progetti in corso e in attuazione possiamo citare il Progetto “Prisma”: sviluppato dalla Polizia di Stato, utilizza l’IA per analizzare le intercettazioni telefoniche e identificare il linguaggio tipico utilizzato dalla mafia. Il Sistema “Si.Ri.S.Co.”: sviluppato dalla Guardia di Finanza, utilizza l’IA per analizzare le transazioni finanziarie e individuare operazioni sospette riconducibili a attività mafiose. Anche la Piattaforma “Geppo”: sviluppata dalla Direzione Nazionale Antimafia, permette ai cittadini di segnalare in modo anonimo informazioni su attività mafiose nel proprio territorio che potrebbe ricevere anche segnalazioni in merito ad appalti pubblici.  L’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC) ha assunto un ruolo di primo piano nel promuovere l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (AI) nella lotta alla corruzione e per migliorare l’efficienza degli appalti pubblici. Il PNA 2023-2025 dedica un’intera sezione all’intelligenza artificiale, con l’obiettivo di promuovere l’adozione di strumenti di AI da parte delle pubbliche amministrazioni per la prevenzione e la repressione della corruzione, la trasparenza degli appalti pubblici e la semplificazione delle procedure amministrative. In oltre ha istituito un Osservatorio sull’Intelligenza Artificiale con il compito di monitorare l’evoluzione delle tecnologie di AI, di individuare le potenziali applicazioni nel settore degli appalti pubblici e di promuovere la diffusione di buone pratiche.

3. Maggiore efficienza e risparmio di risorse

L’adozione di soluzioni di intelligenza artificiale per la gestione degli appalti pubblici può tradursi in un significativo risparmio di tempo, risorse e costi per le amministrazioni pubbliche. L’automazione di compiti manuali e la velocizzazione delle procedure riducono la necessità di manodopera e consentono di reindirizzare le risorse verso attività più strategiche.

4. Esempi concreti di utilizzo dell’intelligenza artificiale

In diverse realtà italiane, l’AI sta già venendo utilizzata con successo per migliorare i processi di appalto pubblico. Ad esempio, il Comune di Milano ha adottato una piattaforma digitale basata sull’AI che semplifica la ricerca di fornitori e la gestione delle gare d’appalto, mentre la Regione Toscana ha sviluppato un sistema di AI per il monitoraggio dei contratti pubblici e la prevenzione di frodi e irregolarità. Comune di Torino ha utilizzato un sistema AI per la valutazione automatica delle offerte per la gestione dei rifiuti urbani, ottenendo un risparmio di tempo e costi significativi. In Italia, l’utilizzo dell’IA negli appalti pubblici è stato promosso dal Codice dei contratti pubblici (D.lgs 36/2023). Il Codice incoraggia le stazioni appaltanti ad utilizzare soluzioni tecnologiche, ivi incluse l’IA, per migliorare l’efficienza e la trasparenza dei processi di appalto. L’IA ha il potenziale per trasformare il modo in cui le stazioni appaltanti pubbliche operano. Con un approccio attento e responsabile, l’IA può contribuire a creare un sistema di appalti più efficiente, trasparente e imparziale, a beneficio di cittadini e imprese.

5. Conclusioni

L’intelligenza artificiale (IA) sta vivendo un momento di grande popolarità, ma anche di acceso dibattito. Accanto ai sostenitori che ne esaltano le potenzialità per migliorare la nostra vita, si leva un coro di critiche che ne mettono in luce i rischi e le implicazioni etiche. oro: L’automazione spinta dall’IA rischia di sostituire molti lavoratori, con gravi conseguenze sul mercato del lavoro e sul benessere sociale. È importante considerare come riqualificare i lavoratori e creare nuove opportunità di lavoro nell’era dell’IA. Tuttavia, è importante sottolineare che l’AI può anche creare nuove opportunità di lavoro. Sviluppo di software e algoritmi di AI , Cybersecurity, Robotica, Big Data analysis, Manutenzione e supporto di sistemi AI.
Per questo secondo uno studio di McKinsey Global Institute sul futuro del lavoro in America analizza l’impatto dell’automazione, degli investimenti federali e dei cambiamenti strutturali sul mercato del lavoro. L’automazione è destinata a eliminare molti posti di lavoro nel settore della ristorazione, del servizio clienti e del supporto amministrativo. Tuttavia, creerà anche nuove opportunità in altri settori, come la sanità, i trasporti e le costruzioni. L’effetto netto sarà uno spostamento verso lavori con salari più alti. I lavoratori dovranno essere pronti ad adattarsi e ad apprendere nuove competenze per avere successo nell’economia in evoluzione. Confermando l’importanza di politiche pubbliche che supportino la transizione dei lavoratori verso nuovi posti di lavoro e che investano in istruzione e formazione. L’AI eliminerà circa 800 milioni di posti di lavoro entro il 2030, ma ne creerà anche 974 milioni di nuovi. I posti di lavoro persi saranno principalmente in settori a basso salario, mentre quelli creati saranno in settori ad alto salario. I lavoratori dovranno essere preparati ad adattarsi e ad apprendere nuove competenze per avere successo nel nuovo mercato del lavoro.Per questo le politiche pubbliche dovrebbero sostenere la transizione dei lavoratori e investire in istruzione e formazione.

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