Minaccia di azioni legali per ottenere denaro non dovuto è estorsione?

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Integra il reato di estorsione la minaccia di prospettare azioni giudiziarie al fine di ottenere somme di denaro non dovute o manifestamente sproporzionate rispetto a quelle dovute? Per approfondimenti si consiglia il seguente volume, il quale rappresenta un valido strumento operativo di ausilio per il Professionista: Formulario annotato del processo penale

Corte di Cassazione -sez. II pen.- sentenza n. 24559 del 6-06-2024

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Indice

1. La questione: sussiste l’estorsione per la minaccia di richieste risarcitorie palesemente infondate?


Il Tribunale de L’Aquila, in funzione di riesame, annullava un’ordinanza del Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Vasto che, a sua volta, aveva disposto la misura cautelare del divieto di dimora in Abruzzo e Molise nei confronti di una persona, in relazione ad una serie di fatti di concorso in calunnia continuata (artt. 81 cpv., 110, 368 cod. pen.), nonché in relazione ad una serie di fatti di concorso in tentata estorsione continuata.
Ciò posto, avverso questa decisione il Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Vasto ricorreva per Cassazione e, tra i motivi ivi addotti, costui deduceva violazione dell’art. 606, comma 1, lett. e), cod. proc. pen. per mancanza, contraddittorietà e manifesta illogicità della motivazione.
In particolare, tra le argomentazioni prospettate con questa doglianza, il ricorrente sosteneva come, a proposito dei casi di estorsione, l’impostazione del Tribunale del riesame non poteva essere condivisa, atteso che semmai deve destare maggiore allarme la condotta, caratterizzata da serialità e progressione criminosa, del soggetto che, consapevole della palese infondatezza di richieste risarcitorie, costringa una pluralità di destinatari a subire defatiganti procedimenti civili, rispetto a chi si limiti solo a minacciare l’instaurazione di un giudizio civile per ottenere un profitto contra ius. Per approfondimenti si consiglia il seguente volume, il quale rappresenta un valido strumento operativo di ausilio per il Professionista: Formulario annotato del processo penale

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


Il Supremo Consesso riteneva l’argomentazione suesposta fondata alla stregua di quell’orientamento nomofilattico secondo cui integra il reato di estorsione la pretesa azionata in giudizio per scopi eccentrici rispetto a quelli per i quali il diritto è riconosciuto o tutelato, o comunque non dovuti nell’an o nel quantum, onde conseguire un profitto contra ius;in altri termini, integra gli estremi del reato di estorsione la minaccia di prospettare azioni giudiziarie al fine di ottenere somme di denaro non dovute o manifestamente sproporzionate rispetto a quelle dovute, qualora l’agente ne sia consapevole, potendosi individuare il male ingiusto ai fini dell’integrazione del più grave delitto nella pretestuosità della richiesta (Sez. 2, n. 19680 del 12/4/2022; Sez. 6, n. 47895 del 19/6/2014).
Di conseguenza, per la Corte di legittimità, qualora l’azione in giudizio, tenuto conto delle circostanze del caso concreto, sia strumentale all’ottenimento dell’ingiusto profitto per via extragiudiziaria, ad esempio, perché, attraverso una pletora di azioni giudiziarie tendenti a fiaccare la resistenza morale ed economica delle controparti, costrette comunque a sostenere anticipatamente spese ed oneri per interventi in giudizio, mira a giungere ad una transazione al di fuori del giudizio e proprio al fine di estinguerlo, ricorre il delitto di cui all’art. 629 cod. pen., anche nella forma tentata, qualora il fine prefissato non sia raggiunto, è pienamente configurabile.

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3. Conclusioni


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito se integra il reato di estorsione la minaccia di prospettare azioni giudiziarie al fine di ottenere somme di denaro non dovute o manifestamente sproporzionate rispetto a quelle dovute.
Si fornisce difatti in tale pronuncia una risposta positiva a siffatto quesito sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo con cui è stato per l’appunto asserito che la minaccia di intentare azioni giudiziarie per ottenere somme di denaro non dovute o sproporzionate, se fatta con consapevolezza, costituisce estorsione, poiché il male ingiusto è nella pretestuosità della richiesta.
È dunque sconsigliabile, perlomeno alla stregua di tale approdo ermeneutico, sostenere l’insussistenza di tale illecito penale ove si verifichi una situazione di questo tipo.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché contribuisce a fare chiarezza su siffatta tematica giuridica sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

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