Ricorso per Cassazione: ammissibili nuove questioni nel giudizio cautelare?

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In tema di ricorso per Cassazione avverso provvedimenti emessi nel giudizio cautelare di appello, è consentita la deduzione di questioni nuove?
Per approfondimenti si consiglia il seguente volume, il quale propone al Professionista indicazioni operative e soluzioni per una corretta redazione degli atti e per evitare gli errori più frequenti: Appello e ricorso per Cassazione penale dopo la Riforma Cartabia

Corte di Cassazione -sez. II pen.- sentenza n. 27812 del 20-06-2024

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Indice

1. La questione: i motivi nuovi nel giudizio de libertate


Il Tribunale di Milano, sezione riesame misure cautelari, rigettava un appello cautelare presentato contro un’ordinanza con la quale il G.i.p. del medesimo Tribunale aveva disposto l’applicazione all’indagato della misura cautelare degli arresti domiciliari, in aggravamento di quella dell’obbligo di dimora nel Comune di Lecco in precedenza impostagli in relazione ai reati di rapina ed altro.
Ciò posto, avverso questa decisione la difesa dell’indagato, non solo ricorreva per Cassazione, adducendo violazioni di plurime leggi e vizi di motivazione, ma deduceva anche un motivo nuovo. Per approfondimenti si consiglia il seguente volume, il quale propone al Professionista indicazioni operative e soluzioni per una corretta redazione degli atti e per evitare gli errori più frequenti: Appello e ricorso per Cassazione penale dopo la Riforma Cartabia

FORMATO CARTACEO

Appello e ricorso per cassazione penale dopo la Riforma Cartabia

Alla luce delle novità introdotte dalla Riforma Cartabia (D.lgs. 10 ottobre 2022, n. 150), il volume propone al professionista che si trova ad affrontare l’appello e il ricorso per cassazione in ambito penale indicazioni operative e soluzioni per una corretta redazione degli atti e per evitare gli errori più frequenti.La prima parte è dedicata all’appello: dove va depositato? Chi può depositarlo, ed entro quando? Quali requisiti devono sussistere? E molte altre questioni di ordine pratico a cui gli autori offrono risposte attraverso richiami alla più significativa giurisprudenza di settore e con il supporto di utili tabelle riepilogative.La seconda parte si sofferma invece sul ricorso per cassazione, dai motivi del ricorso ai soggetti legittimati, dai provvedimenti impugnabili alle modalità di redazione del ricorso e degli atti successivi, con l’intento di fornire indicazioni utili ad evitare l’inosservanza o erronea applicazione della normativa e la scure dell’inammissibilità. Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato in Larino, giornalista pubblicista e cultore della materia in procedura penale, è autore di numerosi articoli su riviste giuridiche telematiche.Gabriele EspositoAvvocato penalista patrocinante in Cassazione. Autore di manuali di diritto penale sostanziale e procedurale, dal 2017 è Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Napoli.

Antonio Di Tullio, Gabriele Esposito | Maggioli Editore 2023

2. La soluzione adottata dalla Cassazione


Il Supremo Consesso, nell’accogliere il ricorso suesposto, reputava però il motivo nuovo inammissibile alla stregua dei seguenti principi di diritto: 1) in tema di ricorso per Cassazione avverso provvedimenti emessi nel giudizio cautelare di appello, è preclusa la deduzione di questioni nuove, non proposte con l’istanza di revoca della misura e non esaminate in sede di appello, in ragione della natura devolutiva del giudizio di legittimità e della necessità di un previo esame del merito della questione, indispensabile per la corretta individuazione del fatto cui si riferisce la norma giuridica di cui si discute l’applicazione (Sez. 3, n. 45314 del 04/10/2023: fattispecie relativa a censure attinenti alla sussistenza del “fumus” del reato, dedotte per la prima volta con il ricorso per cassazione e basate su elementi nuovi desunti da una perizia); 2) il principio generale delle impugnazioni, concernente la necessaria connessione tra i motivi originariamente proposti e i motivi nuovi, non è derogato nell’ambito del ricorso per cassazione contro i provvedimenti “de libertate”, l’unica diversità attenendo al termine per la proposizione dei motivi nuovi, che non è quello di quindici giorni prima dell’udienza, ma è spostato all’inizio della discussione (Sez. 3, n. 2873 del 30/11/2022, dep. 2023: fattispecie in cui la Cassazione ha ritenuto inammissibili motivi nuovi in tema di esigenze cautelari e di scelta della misura in un caso in cui il ricorso originario aveva riguardato esclusivamente i gravi indizi di colpevolezza).

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3. Conclusioni


La decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito se, in tema di ricorso per Cassazione avverso provvedimenti emessi nel giudizio cautelare di appello, è consentita la deduzione di questioni nuove.
Si fornisce difatti in tale pronuncia una risposta negativa a siffatto quesito alla luce di quell’indirizzo interpretativo secondo cui, nel ricorso per Cassazione contro provvedimenti emessi nel giudizio cautelare di appello, non si possono presentare nuove questioni non sollevate in precedenza.
È dunque sconsigliabile, alla stregua di tale approdo ermeneutico, sollevare questioni nuove in questo grado di giudizio cautelare, ove esse non siano state prospettate in precedenza.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché contribuisce a fare chiarezza su siffatta tematica procedurale sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo.

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

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