Approfondimento sulla realtà aumentata sui luoghi di lavoro.
Indice
1. Realtà aumentata e luoghi di lavoro: introduzione
L’avvento della realtà aumentata (AR) [1], ha trasformato vari settori lavorativi, influenzando anche ambiti di primaria importanza come la sicurezza nei luoghi di lavoro fornendo strumenti completamente innovativi, ad oggi rappresenta una nuova dinamica sulla gestione dei rischi e le procedure di sicurezza sul lavoro. Questo tipo di tecnologia, che sovrappone elementi digitali al mondo reale, offre nuove opportunità per migliorare la formazione, il monitoraggio e la consapevolezza dei lavoratori, rendendo più sicuri i luoghi di lavoro.
Qual è dunque la definizione della realtà aumentata? Si può definire come un mezzo in cui le informazioni digitali sono sovrapposte al mondo fisico in modo sia spaziale che temporale, ove la vista o il contenuto reale e virtuale vengono allineati in modo tale che un utente percepisca l’intero contenuto come reale, creando un connubio tra i due mondi.
L’integrazione della realtà aumentata nelle procedure di sicurezza può offrire un’esperienza formativa più immersiva e coinvolgente, permettendo ai lavoratori di acquisire competenze pratiche in ambienti simulati che riproducono fedelmente le situazioni di rischio, o può essere utilizzata, come si vedrà a breve, per identificare e segnalare tempestivamente potenziali rischi sul posto di lavoro, migliorando la capacità di risposta e intervento in situazioni critiche.
2. La realtà aumentata: un nuovo strumento per la sicurezza
La realtà aumentata, come accennato nell’introduzione, consente di visualizzare informazioni digitali sovrapposte all’ambiente reale tramite dispositivi come smart glasses, tablet o smartphone, che proiettano dati e contenuti virtuali direttamente nel campo visivo del lavoratore; A differenza della realtà virtuale (VR), che crea un ambiente completamente digitale, l’AR integra elementi virtuali nell’ambiente fisico esistente, mantenendo quindi l’interazione con il mondo reale. Dal punto di vista tecnico, la realtà aumentata si avvale di sensori, telecamere, software di riconoscimento delle immagini e algoritmi di computer vision per riconoscere e tracciare oggetti reali, consentendo la corretta collocazione degli elementi digitali in sovrapposizione. Questo processo permette, ad esempio, di visualizzare in tempo reale istruzioni operative, diagrammi tecnici, dati ambientali o segnalazioni di pericolo direttamente sugli strumenti o sulle macchine che il lavoratore sta utilizzando.
3. Applicazioni della realtà aumentata nella sicurezza sul lavoro: monitoraggio e manutenzione preventiva
Una delle principali applicazioni della realtà aumentata è nella formazione e addestramento dei lavoratori: attraverso simulazioni realistiche, l’AR consente ai lavoratori di apprendere procedure complesse in un ambiente controllato, riducendo il rischio di errori una volta che queste procedure vengono eseguite nel mondo reale. Un esempio pratico in merito potrebbe essere l’ipotesi di un lavoratore che deve gestire situazioni di emergenza, come un incendio o una perdita di sostanze chimiche: l’utilizzo della AR, consentirà di istruirlo senza esporlo a pericoli reali.
L’AR può essere utilizzata anche per il monitoraggio in tempo reale delle condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro: sensori e dispositivi AR possono raccogliere dati sull’ambiente di lavoro, come la temperatura, la qualità dell’aria o l’usura delle attrezzature, e visualizzare queste informazioni in modo immediato [2], permettendo ai lavoratori di identificare potenziali rischi e intervenire prima che si verifichi un incidente. Inoltre, l’AR può facilitare la manutenzione preventiva delle attrezzature, guidando i tecnici attraverso le operazioni di controllo e riparazione con istruzioni dettagliate sovrapposte alle immagini reali dell’equipaggiamento. In molte industrie, i lavoratori sono chiamati a svolgere compiti complessi che richiedono precisione e attenzione ai dettagli, in questo caso L’AR può fornire un supporto visivo continuo, guidando l’operatore passo dopo passo attraverso le operazioni, riducendo così il rischio di errori e incidenti. Ad esempio, in ambito industriale, un lavoratore che deve effettuare la manutenzione di un macchinario può visualizzare le istruzioni e i diagrammi tecnici direttamente sul dispositivo, senza dover distogliere lo sguardo dall’operazione in corso [3].
Ulteriore vantaggio dell’AR è l’aumento della consapevolezza del rischio: i lavoratori possono essere avvisati immediatamente di potenziali pericoli presenti nell’area circostante, come la presenza di macchinari in movimento, condizioni ambientali pericolose o la necessità di indossare dispositivi di protezione individuale, contribuendo a ridurre il rischio di incidenti dovuti alla distrazione o alla mancanza di informazione.
4. Conclusioni
L’adozione della realtà aumentata nel campo della sicurezza sul lavoro è ancora in una fase iniziale, ma le prospettive future sono molto promettenti e auspicabili; con l’evoluzione della tecnologia e la sua integrazione sempre più diffusa nei processi aziendali, possiamo aspettarci un miglioramento significativo della sicurezza nei luoghi di lavoro. Tuttavia, è fondamentale l’intervento del legislatore, di pari passo alle politiche aziendali, al fine di garantire che l’AR sia uno strumento positivo nell’ambito della sicurezza nei luoghi di lavoro e che venga utilizzata in modo responsabile e sicuro.
Nonostante i numerosi vantaggi, l’introduzione della realtà aumentata nei luoghi di lavoro pone alcune problematiche giuridiche. In primis l’uso di dispositivi AR potrebbe sollevare questioni relative alla privacy, in quanto tali dispositivi possono raccogliere e registrare informazioni personali sui lavoratori, è quindi necessario garantire che l’utilizzo dei dati risulti conforme alle normative vigenti in materia di protezione dei dati personali. Sarà dunque fondamentale garantire che i dati siano gestiti in conformità con la normativa sulla protezione dei dati personali (GDPR) [4], assicurando che i lavoratori siano informati e consapevoli dei loro diritti in materia di privacy; l’attenzione va altresì posta sulla protezione delle informazioni raccolte e trasmesse attraverso dispositivi AR: i dati sensibili relativi a operazioni industriali o alla salute dei lavoratori devono essere adeguatamente protetti da accessi non autorizzati e da possibili cyber attacchi.
Inoltre, l’AR introduce nuove considerazioni sulla responsabilità civile e penale. Ad esempio, se un incidente dovesse verificarsi proprio a causa di un malfunzionamento di un dispositivo AR o di una distrazione causata dalla tecnologia, sorgerebbero problematiche inerenti la responsabilità civile o penale, difatti tale aspetto richiede un’attenta valutazione delle normative esistenti e anche se è auspicabile l’adozione di una novazione legislativa al fine di colmare le lacune in questo ambito.
In conclusione dunque L’AR ha insito in sé, il potenziale di rivoluzionare la sicurezza nei luoghi di lavoro, offrendo strumenti innovativi ed efficaci per la formazione, il monitoraggio e la prevenzione degli infortuni in ambito di Sicurezza nei luoghi di lavoro, tuttavia, ma sicuramente l’adozione di questa tecnologia richiede un adeguamento a livello giuridico per l’utilizzo dei mezzi in maniera corretta nel rispetto del d. lgs. 81/08 [5].
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Note
- [1]
Guglielmi, G. (2017). Il Legionario “aumentato”–Un esercizio di lessico latino in “realtà aumentata”. Bricks. SIe-L-Società Italiana di e-Learning, 1, 40-50
- [2]
Marcianesi, L. (2023). Progettazione e sviluppo di un’applicazione mobile per la creazione di un ambiente di lavoro immersivo con realtà aumentata.
- [3]
Fadini, A. (2009). Tecniche di visione artificiale e realtà aumentata finalizzate all’assistenza di un operatore durante l’attrezzaggio di una macchina utensile. ING IV – Facolta’ di Ingegneria Industriale. Politecnico di Milano.
- [4]
Decreto Legislativo 10 agosto 2018, n. 101 Disposizioni per l’adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonchè alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati). (18G00129) note: Entrata in vigore del provvedimento: 19/09/2018 (Ultimo aggiornamento all’atto pubblicato il 29/12/2021)
- [5]
Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 Attuazione dell’articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n. 123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. note: Entrata in vigore del decreto: 15-5-2008. Le disposizioni di cui agli artt. 17, comma 1, lettera a), e 28, nonchè le altre disposizioni in tema di valutazione dei rischi che ad esse rinviano, ivi comprese le relative disposizioni sanzionatorie, previste dal presente decreto, diventano efficaci decorsi novanta giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto nella Gazzetta Ufficiale; fino a tale data continuano a trovare applicazione le disposizioni previgenti.Le disposizioni di cui al titolo VIII, capo IV entrano in vigore alla data fissata dal primo comma dell’articolo 13, paragrafo 1, della direttiva 2004/40/CE; le disposizioni di cui al capo V del medesimo titolo VIII entrano in vigore il 26 aprile 2010. (Ultimo aggiornamento all’atto pubblicato il 30/04/2024).
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