Ddl Valditara approvato dalla Camera: novità su sanzioni e voti

Lorena Papini 30/09/24
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La riforma scolastica del Ministro Giuseppe Valditara, recentemente approvata, introduce rilevanti cambiamenti nell’ambito dell’educazione in Italia, con un duplice obiettivo: migliorare la disciplina e rafforzare l’insegnamento dell’educazione civica. Questi interventi mirano a promuovere una scuola più improntata, secondo le parole del Ministro, alla responsabilità individuale, al rispetto verso le persone e i beni pubblici, e all’autorevolezza dei docenti. Per un quadro su un altro intervento del Ministro, consigliamo anche l’articolo “Novità scuole primaria e medie: divieto smartphone e reintroduzione diario”

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Indice

1. Voto in condotta: maggiore rilevanza


Uno dei punti centrali della riforma riguarda il voto in condotta, che torna a giocare un ruolo fondamentale nella valutazione degli studenti. Secondo le nuove norme, un voto inferiore a 6 in condotta può determinare la bocciatura dello studente, segnando un ritorno a un modello più severo e rigido rispetto agli ultimi anni. Il disegno di legge stabilisce che con un voto pari o inferiore a 5 in condotta, l’alunno sarà automaticamente non ammesso alla classe successiva. Questo cambiamento è pensato per contrastare fenomeni di bullismo e comportamenti irrispettosi all’interno della scuola, cercando di responsabilizzare maggiormente gli studenti.
Valditara ha sottolineato che il rafforzamento del voto in condotta è una risposta concreta alle richieste di molte famiglie e insegnanti, i quali ritengono che negli ultimi anni la disciplina nelle scuole sia venuta meno. Secondo il Ministro, il comportamento degli studenti deve essere considerato un elemento essenziale della loro crescita educativa, e il voto in condotta rappresenta uno strumento utile per migliorare l’ambiente scolastico e favorire relazioni più rispettose tra studenti e insegnanti.

2. Sanzioni per aggressioni al personale scolastico


Un altro aspetto rilevante della riforma riguarda le sanzioni più severe per comportamenti violenti o aggressivi verso il personale scolastico. Il disegno di legge approvato prevede che gli studenti coinvolti in episodi di aggressione verbale o fisica nei confronti di insegnanti o altro personale della scuola saranno soggetti a sospensioni più lunghe. Nei casi più gravi, tali sanzioni potranno superare i 10 giorni di sospensione, rendendo più severa la risposta a questi comportamenti rispetto alle precedenti normative. Questa misura è volta a contrastare il crescente fenomeno di aggressioni nei confronti del personale scolastico, riconoscendo l’importanza di tutelare chi lavora a stretto contatto con gli studenti​.
Inoltre, gli studenti sospesi non saranno semplicemente allontanati dall’istituto scolastico, ma saranno tenuti a svolgere attività riparative o percorsi educativi. L’obiettivo è quello di responsabilizzare i giovani, non solo punendoli, ma aiutandoli a comprendere l’importanza del rispetto per il prossimo e delle regole della convivenza civile.

3. Educazione civica: una priorità per la scuola costituzionale


Oltre al rafforzamento della disciplina, la riforma punta a valorizzare l’educazione civica come materia chiave per la formazione degli studenti. Il Ministro Valditara ha firmato un decreto che ridefinisce le Linee Guida per l’insegnamento dell’educazione civica a partire dall’anno scolastico 2024/2025. Le nuove direttive intendono promuovere principi fondamentali come il rispetto della persona umana, la responsabilità individuale e la solidarietà, con l’obiettivo di formare cittadini consapevoli dei loro diritti e doveri.
Il progetto educativo, descritto dal Ministro come un passo verso una “scuola costituzionale”, si concentra sulla centralità dello studente come individuo e futuro cittadino, valorizzando l’importanza dell’appartenenza alla comunità nazionale. Tra gli obiettivi vi è quello di insegnare il rispetto per l’ambiente, l’iniziativa privata e il lavoro come mezzi per promuovere il benessere collettivo. Le nuove Linee Guida prevedono un approfondimento sulla Costituzione italiana e i valori che essa rappresenta, rendendo l’educazione civica una disciplina trasversale che coinvolge tutti i livelli scolastici.
Per più informazioni su questa riforma consigliamo l’articolo: “Nuove linee guida educazione civica: freno alle emergenze sociali?”

4. Il ritorno dei giudizi sintetici nelle Scuole Primarie


La riforma introduce anche il ritorno dei giudizi sintetici nelle scuole primarie, eliminando la valutazione numerica. Questa modifica è stata voluta per migliorare la comunicazione tra insegnanti e famiglie, fornendo una valutazione più dettagliata e personalizzata dei progressi degli studenti. Secondo Valditara, il giudizio sintetico permette di dare maggiore attenzione alle capacità individuali dei bambini, senza limitarsi a un semplice voto numerico che potrebbe non riflettere pienamente le loro abilità e potenzialità.

5. Impatto della riforma Valditara: sfide e opportunità


La riforma scolastica del Ministro Valditara, sebbene accolta con interesse da molti insegnanti e genitori, ha anche suscitato alcune critiche. Alcuni esperti hanno sollevato dubbi sull’efficacia della bocciatura come strumento disciplinare, temendo che possa incentivare fenomeni di esclusione piuttosto che migliorare il comportamento degli studenti. Altri, invece, vedono nella riforma una risposta necessaria alla crescente indisciplina nelle scuole e una spinta verso una maggiore responsabilità individuale.
D’altro canto, l’introduzione di un insegnamento potenziato dell’educazione civica è stata ampiamente elogiata, in quanto rappresenta un passo avanti nella costruzione di una società più informata e consapevole. Il coinvolgimento attivo degli studenti nella conoscenza dei propri diritti e doveri, nonché la valorizzazione del rispetto reciproco, sono considerati elementi chiave per una formazione completa.

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