Giustizia riparativa: applicazioni su bullismo e cyberbullismo

La giustizia riparativa applicata al bullismo rappresenta un modello innovativo che promuove la riparazione del danno e la riconciliazione tra le parti.

Lorena Papini 25/10/24

La giustizia riparativa rappresenta un approccio innovativo nel panorama giuridico, con l’obiettivo di riparare il danno e recuperare le relazioni compromesse dal reato o dal conflitto, piuttosto che limitarsi a infliggere una sanzione punitiva. Questo modello si distingue dal sistema retributivo tradizionale, orientato principalmente alla punizione, poiché considera il reato non come un semplice atto contro la legge, ma come un’offesa alle persone e alle relazioni sociali. L’introduzione di una disciplina organica della giustizia riparativa in Italia con il D.Lgs. 150/2022 ha fornito una base legale a strumenti come la mediazione dei conflitti e l’intervento diretto delle parti. Questo approccio è particolarmente efficace nei casi di bullismo e cyberbullismo, situazioni in cui i danni inflitti non sono soltanto materiali, ma anche psicologici e sociali, rendendo essenziale una risposta che vada oltre la punizione. Per un approfondimento sul tema del cyberbullismo e i reati connessi, consigliamo il volume “Il Cyberbullismo e i reati dell’era digitale”

Indice

1. La natura del bullismo e del cyberbullismo


Il bullismo e il cyberbullismo rappresentano due fenomeni distinti, ma accomunati dall’obiettivo di danneggiare e intimorire la vittima. Il bullismo si manifesta attraverso azioni di aggressione fisica, verbale o psicologica reiterate nel tempo, spesso all’interno di contesti scolastici. Questo tipo di violenza può compromettere seriamente la serenità psicologica e l’integrità personale della vittima, minando la sua autostima e creando un ambiente insostenibile e intimidatorio. Al contrario, il cyberbullismo opera su un piano virtuale, sfruttando le tecnologie digitali per diffondere contenuti offensivi o lesivi che possono raggiungere un vasto pubblico. A differenza del bullismo tradizionale, che è limitato a un contesto specifico, il cyberbullismo non conosce confini: l’aggressione può continuare ininterrottamente online, compromettendo la privacy e la reputazione della vittima in modo particolarmente devastante, e lasciando un impatto che può persistere a lungo termine. Per un approfondimento sul tema del cyberbullismo e i reati connessi, consigliamo il volume “Il Cyberbullismo e i reati dell’era digitale”

FORMATO CARTACEO

Il Cyberbullismo e i reati dell’era digitale

Bullismo e cyberbullismo sono tra le principali problematiche con le quali bambini e adolescenti si trovano a far fronte nei loro contesti di vita quotidiani. Il presente volume analizza questi due fenomeni attraverso un approccio interdisciplinare, alla luce della nuova Legge n. 70/2024, che ha apportato significative modifiche alla Legge n. 71/2017 (Prevenzione e contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo). Con la presente opera si inquadra il contesto normativo nazionale ed europeo, ivi compresa la tutela dei dati personali dei minori, il quadro costituzionale a sostegno della legge n. 71/2017 e le procedure cautelari-amministrative in essa previste. Sono analizzati i possibili reati, sia contro la persona che contro il patrimonio, che le varie condotte di bullismo e di cyberbullismo possono integrare e i profili nei quali possono attuarsi (hate speech, flaming, sexting, sextortion, revenge porn, cyberstalking, happy slapping, harassment, doxing, denigration). Il testo, corredato da riferimenti normativi nonché da utili prospetti con le linee giurisprudenziali più recenti, è diretto agli operatori del diritto, ma anche agli operatori scolastici e attivi nel sociale, oltre che naturalmente a tutti quei genitori che abbiano la volontà o la necessità di approfondire in maniera tecnica le loro conoscenze, ponendosi come valido strumento operativo e di ausilio nei diversi ambiti professionali coinvolti.Paolo Emilio De SimoneMagistrato presso il Tribunale di Roma.Mariella SpataAvvocato specializzato in diritto amministrativo, diritto pubblico dell’economia e in diritto europeo

Paolo Emilio De Simone, Mariella Spata | Maggioli Editore 2024

2. Obiettivi della giustizia riparativa nei casi di bullismo e cyberbullismo


L’obiettivo principale della giustizia riparativa nei casi di bullismo e cyberbullismo è quello di trasformare il conflitto e sanare il danno emotivo e sociale subito dalle vittime, favorendo allo stesso tempo la responsabilizzazione dei colpevoli. Attraverso un processo di dialogo e di riflessione, la giustizia riparativa mira a offrire alla vittima la possibilità di esprimere il dolore subito e di ricevere un riconoscimento autentico del torto che le è stato inflitto. Al tempo stesso, si pone come strumento per responsabilizzare chi ha causato il danno, aiutandolo a comprendere profondamente le conseguenze delle proprie azioni e l’impatto che queste hanno avuto sulla vita altrui. Questo approccio non solo mira a ricostruire una relazione tra le parti, ove possibile, ma contribuisce anche a ridurre il rischio di recidiva, educando al rispetto e alla comprensione reciproca.

3. Le varie forme di giustizia riparativa


Tra le forme di giustizia riparativa più utilizzate nei casi di bullismo e cyberbullismo vi è la mediazione tra vittima e responsabile. In questo contesto, un mediatore professionista facilita l’incontro tra le parti, creando uno spazio sicuro in cui possono esprimere apertamente i propri sentimenti, condividere esperienze e lavorare insieme per trovare una soluzione che porti a un senso di riparazione. Un esempio emblematico in Italia è stato quello del Tribunale dei Minori di Milano, dove un gruppo di adolescenti coinvolti in un caso di cyberbullismo ha partecipato a incontri mediati con la vittima, culminando in una sincera riflessione e scuse, accompagnate dalla creazione di un progetto educativo volto a sensibilizzare i coetanei sul tema.
Un’altra forma di intervento è rappresentata dalla mediazione scolastica e dalla mediazione tra pari, un metodo in cui gli studenti stessi vengono formati come mediatori per aiutare a risolvere i conflitti all’interno delle loro scuole. In Italia, la legge ha incoraggiato l’adozione di programmi di mediazione scolastica, che offrono agli studenti l’opportunità di comprendere e risolvere i conflitti in modo costruttivo e indipendente. Questo approccio non solo promuove la responsabilizzazione, ma contribuisce anche a creare un ambiente scolastico più sicuro e inclusivo.
Infine, una forma di giustizia riparativa particolarmente utile è costituita dai progetti di sensibilizzazione e di formazione per i giovani che sono stati coinvolti in atti di bullismo o cyberbullismo. In tali percorsi, il responsabile ha l’opportunità di approfondire le tematiche legate al rispetto, alla responsabilità e alle conseguenze del proprio comportamento. In un caso trattato dal Tribunale dei Minori di Roma, ad esempio, un giovane che aveva diffuso messaggi denigratori sui social media è stato inserito in un programma di formazione che lo ha visto impegnarsi attivamente in attività di sensibilizzazione nelle scuole, aumentando la consapevolezza sui pericoli del cyberbullismo.

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4. La giustizia riparativa in Europa


Numerosi paesi europei hanno riconosciuto il valore della giustizia riparativa e hanno sviluppato modelli specifici per affrontare il bullismo e il cyberbullismo. In Regno Unito, ad esempio, la giustizia riparativa è molto diffusa nelle scuole, con programmi come l’Anti-Bullying Alliance e il Restorative Justice Council, che promuovono incontri tra vittime e colpevoli e formano mediatori tra pari. Le scuole britanniche applicano queste pratiche per offrire alle vittime uno spazio di riconoscimento e per stimolare nei colpevoli una riflessione sul proprio comportamento.
In Francia, la giustizia riparativa è formalmente integrata nel sistema educativo attraverso la legge del 17 maggio 2011, che prevede l’uso di servizi di mediazione per risolvere i conflitti tra studenti. Programmi come “Non à la Haine” collaborano con le scuole per diffondere pratiche di mediazione e giustizia riparativa, contribuendo a contrastare il bullismo nelle sue varie forme.
Anche in Germania si adotta un approccio multidisciplinare, che unisce prevenzione e riparazione, con iniziative come Schulmediation, che forma gli studenti per diventare mediatori, e il No Blame Approach, un metodo che affronta i conflitti senza punizioni dirette, puntando piuttosto alla risoluzione del problema. Queste pratiche mirano a creare un clima di rispetto e cooperazione nelle scuole, riducendo gli episodi di bullismo e cyberbullismo.
In Spagna, infine, le comunità autonome, come la Catalogna, hanno sviluppato programmi specifici di giustizia riparativa come “Convivencia Escolar”, che include tecniche di mediazione per affrontare i conflitti scolastici. A livello nazionale, il governo ha lanciato anche la piattaforma online “Educa en Digital”, volta a educare i giovani sull’uso responsabile delle tecnologie.

5. Conclusione


La giustizia riparativa si presenta come un approccio alternativo e costruttivo per affrontare i conflitti derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo, ponendo al centro della risposta il recupero delle relazioni e il benessere della comunità. Se il modello punitivo tradizionale si limita a sanzionare l’aggressore, la giustizia riparativa favorisce un coinvolgimento attivo delle parti, permettendo alla vittima di sentirsi riconosciuta e ascoltata, e al colpevole di prendere coscienza delle conseguenze delle proprie azioni. In questo modo, non solo si cerca di sanare il danno, ma si contribuisce anche a costruire una cultura di rispetto e responsabilità, che rappresenta il fondamento di una società più giusta e solidale.

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