Tecnologie informatiche di pagamento ed E-Government

Il concetto di e-government si riferisce all’uso di tecnologie digitali innovative da parte delle PA per migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi.

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Il concetto di e-government si riferisce all’uso di tecnologie digitali innovative da parte delle pubbliche amministrazioni per migliorare l’efficienza e l’accessibilità dei servizi offerti ai cittadini e alle imprese. La diffusione di Internet ha trasformato l’erogazione dei servizi pubblici, permettendo l’apertura di sportelli virtuali e la fornitura di servizi online, dai siti web istituzionali ai pagamenti digitali. Tuttavia, l’adozione dell’e-government va oltre la semplice digitalizzazione dei processi, rappresentando un’opportunità per incrementare la trasparenza, la rapidità e la centralità dell’utente nei servizi pubblici. Sia l’OCSE sia la Commissione Europea evidenziano come le nuove tecnologie permettano un networking che può rivoluzionare le strutture amministrative, migliorando la partecipazione democratica. Il successo dell’e-government è strettamente legato all’orientamento della pubblica amministrazione alle esigenze dei cittadini, promuovendo un’esperienza omogenea e facilmente accessibile. Inoltre, i pagamenti digitali, pur presentando sfide di sicurezza e inclusività, rappresentano un progresso nella modernizzazione dei servizi pubblici, offrendo vantaggi in termini di efficienza e tracciabilità. Per esplorare il tema delle AI, consigliamo il volume Ai Act -Principi, regole ed applicazioni pratiche del Reg. UE 1689/2024, nonché il corso di formazione “AI ACT e GDPR: come garantire la conformità per imprese e organizzazioni”

Indice

1. I pagamenti elettronici nell’e-government


Con il termine e-government si fa riferimento in modo generico all’utilizzo di tecnologie innovative nei processi amministrativi che le pubbliche amministrazioni svolgono per fornire servizi ai cittadini. La rapida diffusione di Internet e delle tecnologie di rete ha reso disponibile come modalità principale di erogazione dei servizi quella effettuata on line. Esempi in questo senso sono ormai numerosi e rispecchiano l’idea che le nuove tecnologie diano la possibilità di realizzare degli sportelli virtuali ai cittadini che, al pari degli usuali sportelli fisici, diventano un punto di erogazione di servizi: si va da siti web istituzionali a portali territoriali, da punti di erogazione informatizzati ad-hoc, come ad esempio chioschi telematici, a punti di erogazione appoggiati a reti telematiche di terze parti, da servizi di sola informazione-vetrina a servizi transazionali in cui i cittadini possono arrivare ad effettuare pagamenti on line.
Tuttavia, l’e-government non coincide con la mera informatizzazione della pubblica amministrazione. È corretto parlare di e-government solo quando l’utilizzo delle tecnologie innovative nelle pubbliche amministrazioni costituisce chiaramente un contributo al miglioramento dei servizi finali resi agli utenti, ovvero cittadini e imprese, e come miglioramento della vita democratica di un paese. Ed infatti, in linea con questa definizione, troviamo sia l’OCSE che definisce l’e-government come “l’uso delle nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT) da parte delle pubbliche amministrazioni applicato ad un vasto campo di funzioni amministrative. In particolare, il potenziale networking offerto da internet e dalle sue tecnologie ha il potenziale di trasformare le strutture e le procedure amministrative”. Inoltre, anche la Commissione Europea, per la quale l’e-government consiste nell’ “usare le nuove tecnologie per aumentare la partecipazione al processo democratico”.
L’impatto delle nuove tecnologie sui processi amministrativi della PA deve quindi essere quello di migliorare il rapporto con i cittadini e le imprese in termini di: maggiore efficienza dell’atto amministrativo; maggiore trasparenza dei procedimenti; maggiore rapidità nel compimento dei compiti istituzionali e nella risposta alle richieste dei cittadini; maggiore adattamento ai bisogni degli utenti ed alla richiesta di servizi innovativi.
In questo senso, appare fondamentale sia la centralità dell’utente finale – cittadino o impresa –, sia la consapevolezza organizzativa che processi di cambiamento rapidi e intensi, quali quelli che scaturiscono dall’introduzione di tecnologie innovative nella macchina della pubblica amministrazione, possono essere avviati solo a partire dal front-end delle organizzazioni, cioè dal luogo dove più fortemente l’organizzazione percepisce la pressione della domanda di servizi da parte dei suoi clienti. È evidente che l’introduzione di soluzioni di e-government, con l’apertura di sportelli on line di accesso ai servizi, produce un cambiamento non solo nelle modalità di interazione tra cittadino e PA, ma anche nell’organizzazione e nel funzionamento interno della PA stessa. Devono pertanto essere riorganizzati in termini tecnologici i processi di back-office che preparano l’erogazione on line del servizio finale. Solo un back-office funzionante consente l’erogazione efficace di servizi e tale riorganizzazione deve essere sempre orientata al miglioramento del servizio all’utente finale, cittadino od impresa.
Il cambiamento che così scaturisce, guidato dall’esterno, viene, in alcuni casi, contrapposto ad un tipo di cambiamento della PA che “parte dall’interno”, tipico dei processi di informatizzazione interna avvenuto nell’ultimo decennio, motivato da esigenze di efficienza interna, organizzativa ed economica. La riorganizzazione del processo di back-office riveste, inoltre, notevole importanza quando coinvolga non solo più uffici della stessa amministrazione, ma più amministrazioni, prevedendo adeguati strumenti di cooperazione tra i processi ed i servizi dei diversi enti per erogare servizi in modo omogeneo. Lo scopo della riorganizzazione interna delle amministrazioni pubbliche deve infatti essere quello di mostrare al cittadino la PA come un’unica entità omogenea, con la quale interagire attraverso uno sportello on line virtualmente unificato, a prescindere da qualsiasi vincolo geografico, organizzativo e di accesso. In questo modo, l’onere della conoscenza e dell’adeguamento ai bisogni si sposta dal cittadino – che dovrebbe conoscere la struttura interna della Pubblica Amministrazione, per capire quali enti erogano il servizio di cui ha bisogno e come sono suddivise fra di essi le responsabilità – all’amministrazione, che, sulla base delle esigenze dei cittadini organizza il proprio back-office e la propria offerta di servizi. Ed in effetti, il successo delle iniziative di e-government appare legato alla capacità di organizzare l’offerta di servizi innovativi on line sulla base delle esigenze dei cittadini e di scegliere strumenti e modalità di erogazione che si adattino quanto più possibile alle necessità ed alle peculiarità di tutti i possibili utenti. Solo in questo caso, gli utenti di un servizio saranno propensi ad utilizzare il canale di erogazione innovativo piuttosto che uno dei canali di erogazione tradizionali.
A questo riguardo, occorre in conclusione tener presenti le diverse variabili che possono influenzare l’uso, da parte dei cittadini, dei servizi di e-government realizzati dalle amministrazioni pubbliche. Esse riguardano: l’individuazione dei servizi di maggiore utilità per gli utenti (focalizzazione sui servizi prioritari); l’eliminazione dei cosiddetti “falsi servizi”, ossia di servizi “generati dal produttore” ma di scarsa utilità per gli utenti finali; il superamento del gap tecnologico che può rendere difficile se non impossibile l’uso dei servizi on line per particolari categorie di utenti (riduzione del digital divide); la garanzia di accesso universale ai servizi erogati on line; l’individuazione canali alternativi di erogazione dei servizi, per consentire ad ogni cittadino di scegliere il canale di erogazione che più si adatta alle sue peculiarità ed ai suoi bisogni (multicanalità); il rafforzamento dell’infrastruttura di sicurezza e di tutela della privacy, laddove l’interazione richieda l’inserimento, da parte dei cittadini, di dati sensibili o informazioni confidenziali .
Con l’introduzione del governo digitale è doveroso menzionare anche l’ambito dei pagamenti digitali. Questi, sono pagamenti effettuati con strumenti elettronici o addebito diretto su conto corrente per l’acquisto di beni o servizi. Quando si tratta di metodi di pagamento, possiamo prendere a riferimento la definizione della Banca d’Italia, secondo la quale gli strumenti di pagamento consentono di trasferire denaro tra due o più soggetti.

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2. Le principali modalità di pagamento e tecnologie


Tre sono le principali modalità di pagamento on line: credit based, debit based e infine token based.
Per quanto concerne i sistemi credit based, si ha l’invio dei dati della carta di credito, ciò significa che il compratore digita i dati della sua carta di credito, che vengono criptati ed inviati al venditore. Quest’ultimo chiede l’autorizzazione della propria banca, la quale, attraverso il controllo e la verifica dei dati, autorizza l’operazione. In questo sistema vi sono rischi per entrambi gli attori: per l’acquirente il rischio è la sicurezza dei dati che viaggiano sulla rete e la possibilità che questi vengano intercettati e clonati; per il venditore, non avendo elementi certi sull’identità e sulla reale solvibilità del compratore, corre il rischio di vedersi costretto a restituire l’importo ricevuto, qualora il cliente neghi, in seguito, di aver autorizzato il pagamento.
Nei sistemi debit based, il cliente, dopo aver stipulato una convenzione con la banca ed aver, quindi, aperto un conto corrente on-line, emette a favore del venditore un assegno che viene convalidato dall’istituto di credito. Pertanto, l’acquirente apre un conto corrente on line, e la banca autorizza l’utente ad installare nel proprio hard disk una sorta di libretto di assegni digitale. Al momento della transazione l’acquirente appone all’assegno la propria firma digitale e lo spedisce al venditore che, infine, si rivolge all’emittente per incassare la somma.
Infine, nel sistema token based, si ha l’uso di un dispositivo elettronico dietro ricezione e convalida da parte del proprio istituto di credito, ovvero la moneta elettronica. Questa è un valore monetario rappresentato da un credito nei confronti dell’emittente, viene memorizzato su un dispositivo elettronico dietro ricezione di fondi il cui valore non sia inferiore al valore monetario emesso. Per esplorare il tema delle AI, consigliamo il volume Ai Act -Principi, regole ed applicazioni pratiche del Reg. UE 1689/2024

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3. Conclusioni


In conclusione, i pagamenti elettronici nell’ambito dell’e-government rappresentano un elemento fondamentale per la modernizzazione e celerità dei servizi pubblici. I vantaggi principali includono l’efficienza operativa, la riduzione dei costi di gestione, una maggiore trasparenza e la facilità di accesso per i cittadini, che possono effettuare pagamenti in modo rapido e sicuro da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento. Inoltre, i pagamenti digitali riducono l’evasione fiscale e migliorano la tracciabilità delle transazioni.
Tuttavia, esistono anche degli svantaggi nell’ambito dei pagamenti elettronici, tra cui i rischi legati alla sicurezza informatica e alla protezione dei dati personali, che possono esporre i cittadini a frodi o attacchi hacker. Pertanto, si ha la necessità di un’infrastruttura digitale avanzata e di competenze tecnologiche adeguate rappresenta un altro limite, soprattutto nei contesti in cui l’accesso alla tecnologia è limitato. Inoltre, non tutti i cittadini sono familiarizzati con i pagamenti elettronici, creando potenziali barriere nell’inclusione digitale.
In definitiva, l’adozione dei pagamenti elettronici nell’e-government offre indubbi vantaggi, ma richiede attenzione agli aspetti legati alla sicurezza, alla protezione dei dati e all’inclusività per garantire che tutti i cittadini possano trarne beneficio.

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