Secondo la normativa fiscale italiana, ogni psicologo che sceglie di intraprendere la strada della libera professione deve aprire una partita IVA. Per quanto tutto ciò possa apparire complesso, è sufficiente seguire i passaggi giusti, ed eventualmente avvalersi della consulenza di un buon commercialista, per gestire il proprio lavoro in maniera efficace anche da un punto di vista fiscale.
1. Qual è il codice ATECO giusto per uno psicologo?
Il primo passo da compiere per aprire partita IVA da psicologo è individuare il corretto codice ATECO, il quale inquadra correttamente agli occhi del fisco il tipo di attività svolta. Nel caso degli psicologi il codice ATECO a cui fare riferimento è “86.90.30”, che risponde alla denominazione “Attività svolte da psicologi”. Esso identifica dunque tutte le attività legate alla psicologia, dalla consulenza alla terapia, fino alle valutazioni psicodiagnostiche.
L’assegnazione del codice ATECO è un passaggio cruciale, in quanto determina anche le aliquote contributive e previdenziali. L’iscrizione a un codice specifico permette anche di accedere a un regime fiscale più vantaggioso, come ad esempio quello forfettario, a patto di non superare un certo limite annuo di fatturato.
2. Come aprire una partita IVA da psicologo: procedura dettagliata
Controllare l’aspetto fiscale della propria attività è semplice grazie a software di fatturazione come Gesto. Molti professionisti sono tuttavia intimiditi dalle procedure di apertura della partita IVA, che possono tuttavia essere gestite in tre modalità diverse, a seconda delle proprie esigenze:
- Tramite commercialista: il modo più sicuro per evitare errori burocratici e risparmiare tempo, specialmente se non si è pratici in materia fiscale. Un commercialista sarà inoltre un punto di riferimento fondamentale anche per qualsiasi dubbio o problema futuro;
- Online via agenzia delle Entrate: uno psicologo può aprire partita IVA autonomamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate compilando il modello AA9/12 per le persone fisiche. Si tratta di un’opzione gratuita, ma consigliata solo a chi ha familiarità con la modulistica fiscale;
- Attraverso una piattaforma telematica o associazione di categoria: si tratta di un buon compromesso per ottenere supporto senza dover ricorrere a un commercialista.
Una volta aperta la partita IVA seguendo la modalità più congeniale, sarà inoltre necessario iscriversi alla Cassa Nazionale di Previdenza e Assistenza per gli Psicologi (ENPAP), l’ente previdenziale di riferimento per gli psicologi.
3. Software di fatturazione per psicologi: come semplificano la gestione fiscale
Come anticipato, uno degli strumenti più utili per uno psicologo libero professionista è il software di fatturazione, un programma che consente di emettere e gestire le fatture elettroniche in conformità con le normative fiscali vigenti. Grazie a un software come Gesto, è possibile semplificare notevolmente le operazioni amministrative e di gestione della contabilità grazie a funzioni quali:
- Automazione delle fatture ricorrenti
- Calcolo automatico delle tasse
- Archiviazione delle spese
- Reportistica fiscale
Grazie all’efficacia dei software di fatturazione gli psicologi liberi professionisti possono ottimizzare il proprio lavoro, riducendo significativamente il tempo dedicato alla burocrazia in modo da potersi concentrare completamente sui pazienti e sulla pratica terapeutica.
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