Tra le misure allo studio anche l’aumento delle rendite catastali: le opzioni vanno dall’adeguamento generalizzato a uno più graduale oppure limitato alle micro-zone comunali. Intanto in Toscana parte la caccia all’evasione fiscale
Articolo di Giuseppe Manfredi tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it
Misure finanziarie in arrivo. Non solo per la crescita ma anche per un ulteriore contenimento della spesa e per una serie di interventi che alla fine toccheranno da vicino anche le amministrazioni locali. Una nuova correzione dei conti pubblici è infatti allo studio del Tesoro che si prepara a far fronte anche alla necessità di compensare una crescita più bassa del previsto. I tecnici sono già al lavoro sullo screening delle possibili spese da tagliare in vista della prossima legge di stabilità, attesa entro il 15 ottobre, e che sarà probabilmente accompagnata da un nuovo decreto-legge per aggiustare l’andamento del deficit (un discorso a parte il decreto ormai prossimo con le misure per la crescita). D’altra parte, nel Documento di economia e finanza, che il Tesoro si appresta a presentare oggi in Consiglio dei ministri, è previsto un taglio delle stime di crescita per il 2011 e 2012. I tecnici studiano contenimenti di spesa per un ammontare ancora indefinito, ma stimato, al momento, tra i 5 e i 10 miliardi. Altri capitoli in corso di approfondimento, anche nell’ottica di reperire risorse per la crescita, sono: la riforma previdenziale osteggiata dalla Lega; sul fronte entrate, poi, c’è l’adeguamento delle rendite catastali: le opzioni vanno dall’adeguamento generalizzato e secco a uno più graduale oppure limitato alle micro-zone comunali. In base alle simulazioni finora elaborate, secondo quanto emerge dai primi numeri fatti trapelare, un adeguamento ai livelli attuali delle rendite ai fini Irpef potrebbe fruttare, nell’ipotesi d’intervento più ampio, fino a 20 miliardi di gettito circa. A questa opzione, sempre sul fronte del mattone, si affianca quella della patrimoniale. Intanto nelle amministrazioni locali si affilano le armi per recuperare l’evasione, anche in campo catastale. Recuperare tra i 450 e i 500 milioni di euro dalla lotta all’evasione fiscale è infatti l’obiettivo della Regione Toscana. “Non solo far cassa in un anno, ma far diventare stabile il maggior gettito recuperato: magari con la possibilità in futuro, scovato chi non paga le tasse, di ridurre la pressione fiscale su altri”, ha detto ieri, durante una conferenza stampa a Firenze, l’assessore alle finanze e ai tributi della Toscana, Riccardo Nencini, illustrando le nove misure che a breve verranno introdotte contro i “furbetti”. L’ultima, appena decisa, riguarda la tracciabilità dei prodotti. “Se un bene non ha tutte le indicazioni sulle provenienza riportate sulla confezione, la provenienza è illegale e molto spesso, dietro, c’è un’illegalità fiscale – ha spiegato Nencini – Penso a Prato, alle imprese cinesi che stanno allargando il loro territorio di riferimento, spesso insediandosi anche nel Comune di Firenze. Questo impone alle istituzione di tenere gli occhi sempre aperti”. Le nuove misure partono da accordi già stipulati, dalla Regione con l’Agenzia delle entrate e la Guardia di finanza che agiranno insieme ai comuni e le province. “In un anno il recupero dei tributi regionali non pagati è cresciuto – annota l’assessore – In dodici mesi abbiamo incassato 160 milioni. Quest’anno ad agosto erano già 72: oltre il 14 per cento in più, negli stessi mesi. Ma vogliamo andare oltre, anche perché senza l’aumento di questi introiti la situazione della regione sarebbe stata molto difficile a causa dei tagli che ammontano a ben 410 milioni di euro, senza contare i nuovi tagli ministeriali e sulla sanità”. Da qui una serie di azioni volte a scovare con maggiore facilità i redditi da assoggettare ad Irpef, il valore della produzione (su cui si calcola l’Irap), le rendite catastali o anche superfici ed attività che sono i parametri, per esempio, della tassa sui rifiuti. Strumenti che la regione potrà utilizzare direttamente o da mettere a disposizione degli enti locali o di chi è tenuto ad operare i controlli. Anche perché già ora sui tributi regionali (e in futuro anche su quelli statali) i comuni che collaborano e contribuiscono a scovare evasori con segnalazioni qualificate potranno trattenere nelle proprie casse buona parte di quanto recuperato: la metà dei tributi regionali, per intero (ma solo per qualche anno) quelli statali. Tra le altre misure, verrà attivato, entro il 2014, Elisa: una rete ed una piattaforma informatica condivisa, che permetterà ai comuni di scambiarsi informazioni, ripulire gli archivi da errori diffusi e condividere banche dati per facilitare i controlli e ottenere in tempi più rapidi le certificazioni. Per attivare tutte queste misure, l’assessore Nencini ha annunciato “investimenti per formare il personale comunale che dovrà eseguire le operazioni di recupero”.
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