Si parla sempre pi? con insistenza della riforma mancata del ?nuovo? (?) esame di stato, o meglio, degli esami di stato conclusivi dei corsi di studio di istruzione secondaria superiore.
Ricordo bene gli anni che hanno partorito questa innovazione, perch? si percepiva, stranamente, un fermento positivo nell?universo scolastico, un vento carico di aspettative per un impianto normativo rivoluzionario, tanto da prevederne un avvio solo graduale, praticamente un rodaggio, dal 23 giugno 1999, per due anni. Un cambiamento radicale nella struttura e nella funzione, si andava predicando! Si leggeva da pi? parti che il vecchio esame di maturit? andava sostituito perch? non aveva pi? il ruolo che avrebbe dovuto rivestire per l?elevato numero di studenti che lo superava; un esito contraddittorio rispetto a quello dei primi quattro anni di corso, quasi a voler dire che in quinta diventano tutti tanto bravi! Vi erano da anni forti istanze di rinnovamento dell?intero corpus juris, ritenuto insufficiente, difettoso, suscettibile di forti manipolazioni e poco incline a trasporre su carta la complessit? degli esiti formativi della popolazione scolastica contemporanea. Indubbiamente anche i docenti furono investiti da quest?onda di speranza nel cambiamento: corso di formazione intensiva sul canale RAI SAT2, ?kit rosso?, il vademecum dell?allora ?Cede? di Frascati, videocassette distribuite negli istituti scolastici, software di gestione come Conchiglia1, Conchiglia 2?.ed altro ancora!
Ma oggi la percentuale dei candidati che superano l?esame in questione non si ? discostata di tanto rispetto al passato.
Se gli esiti in percentuale non sono significativamente differenti, perch? questa modifica cos? radicale?? Cosa non ha funzionato?
Credo che questo sia il vero interrogativo su cui riflettere per dare una risposta al presente esame, che non sembra piacere a molti, nonostante i risultati ?esaltanti? delle percentuali, che sembra lasciare disorientamenti, indifferenza o addirittura l?amaro in bocca a studenti, docenti, presidente, genitori: come quell?acqua cos? avara di sali che sembra non dissetare mai!
Internet, la banda larga e le tecnologie wireless, infine, hanno dato il colpo di grazia al rigore che si voleva recuperare, pur se le nuove tecnologie non hanno sostituito, ma solo affiancato il vecchio rimedio del compito lasciato in bagno!
Inutile, ritengo, ricercare le falle nella normativa, disegno di legge n. 3925, di iniziativa del Ministro Berlinguer, di concerto con il ministro Ciampi (tesoro, bilancio e programmazione economica) e Bassanini (funzione pubblica ed affari regionali), poi divenuto la legge 10 dicembre 1997, n. 425 ? negli anni inquinata con una torrentizia legislazione integrativa –? che ha visto fertile confronto, in Commissione referente, di posizioni tra destra e sinistra, accomunate proprio dall?esigenza di restituire dignit?, completezza e seriet?, superare incertezze ed arbitrariet? nella valutazione che favoriscono l?esame-lotteria, banale, inutile, noioso, aleatorio e spesso ridotto solo ad adempimento burocratico eo ratifica di aberrazioni ed artifizi contabili che si trascinano da anni. Ogni progetto o disegno di legge serba in pectore una scelta politica precisa.? Negli atti parlamentari vi ? un ricco apporto in tal senso e si percepisce tra le righe come questa legge sia stata caricata della ?funzione? di apripista, di volano, per un ripensamento sulla salvaguardia di un valore, la formazione di qualit? nell?istruzione pubblica. Diversit? di considerazioni molto marcate si notano, invece, sempre negli atti parlamentari, circa la previsione nella normativa della originaria composizione ?paritetica? della commissione esaminatrice, che prevedeva membri esterni affiancati a membri interni; addirittura l?on.le Alberto Michelini sottolineava le sue perplessit? recitando: ??motivi di seriet? esigerebbero che gli esaminatori fossero tutti esterni?.
E? fuor di dubbio che la classe docente non doveva godere di particolare credito circa l?espletamento della propria funzione; l?on.le Lamberto Riva definiva addirittura ?peregrina? la figura del vecchio membro interno!
Ripeto: cosa non ha funzionato?? La risposta pu? rinvenirsi nella portata, che va oltre il tenore letterale, dell?intervento che tenne il Ministro, on.le Luigi Berlinguer nella seduta di venerd? 25 luglio 1997 alla Camera dei Deputati, il quale cos? modul? (a futura memoria) la replica conclusiva : ? ?Gli esami, cos? come previsti nella normativa vigente (vecchia maturit?), limitano eccessivamente il numero delle materie oggetto dell?esame, dando luogo ad un esame pi? facile rispetto al passato. Inoltre le commissioni esaminatrici promuovono la quasi totalit? dei candidati. E? diffusa l?idea dell?inutilit? della prova, oltre che il timore ? sempre incombente ? del ricorso al giudice amministrativo per impugnare il risultato dell?esame. Quest?ultimo aspetto va affrontato: non ? possibile che gli insegnanti siano ?ossessionati? dalla correttezza giuridico-formale dei verbali che devono redigere. ?La riforma si pone nell?ottica di una maggiore seriet? degli esami. Sar? determinante l?apporto delle commissioni d?esame nell?applicazione di questa riforma?. Sar? determinante l?apporto delle commissioni d?esame nell?applicazione di questa riforma!
Le norme giuridiche (vincolanti ed esclusive) sono una struttura primaria ed imprescindibile delle relazioni sociali senza le quali le comunit? non possono esistere n? riconoscersi. Ma le norme (la struttura) devono vivere nelle funzioni di cui sono portatrici, enucleate dall?attivit? interpretativa, rifuggendo da prove di resistenza valoriale. L?anima della norma ? la sua applicazione, l?interpretazione ?argomentativa?, ma anche sistematica,? che disegna il corpo dei contenuti. Le commissioni d?esame che conoscono, interpretano la ratio ed utilizzano la norma svolgono un ruolo anche di indagine circa i valori incorporati; ma l?attivit? interpretativa per sua natura presenta ambiti discrezionali molto ampi, un ventaglio di opzioni di alcuni valori rispetto ad altri, fino al predominio dell?effettivit? sul diritto, che a quel punto diviene solo una ?macchina giuridica? ontologicamente ingombrante.
?Sar? determinante l?apporto delle commissioni d?esame nell?applicazione di questa riforma!?, disse l?on.le Berlinguer!
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