tratto da www.lagazzettadeglientilocali.it
Il maxiemendamento alla legge di stabilità 2014 è approdato ieri in Senato, tra le proteste dei gruppi parlamentari che si lamentano dei tempi strettissimi e della mancanza di margine per l’esame del provvedimento, ed è stato approvato nella notte con 171 voti a favore e 135 contrari. L’ok dell’aula è arrivato al termine di una seduta fiume, protrattasi fino a tarda ora per il già fissato appuntamento di oggi con il voto sulla decadenza di Berlusconi (> il testo del maxiemendamento).
Dopo una discussione estenuante sui contenuti della legge in Commissione bilancio, è intervenuto direttamente il Governo a bloccare l’impasse nella discussione preliminare, portando in aula un maxiemendamento in cui si è preso in carico di recepire tutte le osservazioni arrivate durante l’esame delle proposte di modifica e di inserirle in un testo completamente rinnovato che va a sostituire in toto la vecchia legge di stabilità 2014 approvata dal Consiglio dei Ministri.
Dunque, la legge di stabilità è stata riscritta da cima a fondo per mezzo di questa unica proposta di modifica al testo approvato dal Governo lo scorso 15 ottobre: ora, insomma, la legge di stabilità 2014 è completamente rinnovata.
Tra le modifiche introdotte nelle ultime ore, spazio al reddito minimo garantito, con l’introduzione della Nuova carta acquisti per le famiglie in stato di difficoltà economica, con il fondo di 400 euro a nucleo che viene rimpolpato con 40 milioni all’anno fino al 2016. Partendo da questi presupposti, poi, si potrà originare il sostengo all’inclusione attiva, sia in termini di sostegno economico che di presa in carico e di aiuto nei confronti dei minori.
Altra novità importante, come emerso già ieri, è l’introduzione dell’imposta unica comunale – abbreviata in Iuc – che va a sostituire Imu e Trise, recuperando, però, un pezzo di entrambe: per le abitazioni non principali, infatti, resterà in vigore la tassa già esistente, mentre, per tutti gli immobili, ci sarà una componente di Tasi, il tributo sui servizi indivisibili, che comunque consentirà alle famiglie di accedere a corpose detrazioni.
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