È entrato in vigore oggi il Decreto legislativo n. 179 del 26 agosto 2016, che modifica e integra il Decreto legislativo n. 82/2005 e pone di fatto in atto il nuovo Codice dell’amministrazione digitale (Cad). L’obiettivo dichiarato è quello di rendere più efficace la pubblica amministrazione sistematizzando e accelerando il processo di digitalizzazione iniziato oltre dieci anni fa.
Clicca qui per leggere il D.Lgs. 179 del 26-8-2016.
La digitalizzazione della pubblica amministrazione
Il nuovo Codice dell’amministrazione digitale è parte del programma di riforma della P.A. avvita dal Governo Renzi e coordinata dal Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione Marianna Madia. Il D.Lgs. n. 179/2016, pubblicato ieri in Gazzetta Ufficiale, è il frutto di un lungo lavoro di sintesi di tutti i processi di semplificazione e digitalizzazione avviati nel corso degli anni in un sistema coerente e adeguato alle esigenze più attuali. Il testo finale del decreto modifica in parte lo schema approvato in via preliminare dal Governo, ma ne mantiene salda la struttura e i punti principali.
Ben definita, in particolare, risulta la struttura organizzativa che dovrà dare attuazione pratica a quanto previsto dal D.Lgs. La Presidenza del Consiglio nominerà innanzitutto un commissario dell’Agenda digitale, che avrà il compito di garantire l’avanzamento dei progetti previsti e avrà il potere di svolgere funzione sostitutiva nel caso di inadempienza dell’amministrazione. L’incarico avrà durata di tre anni, e a coprire la posizione dovrebbe essere il vicepresidente della piattaforma di e-commerce Amazon Diego Piacentini. Il commissario potrà usufruire nei prossimi mesi di una banca dati degli obiettivi e degli indicatori di performance delle pubbliche amministrazioni messa a punto dall’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), e potrà avvalersi della collaborazione di una Conferenza permanente per l’innovazione tecnologica formata da quattro esperti.
Domicilio e identità digitali e “digital first”
Il perfezionamento del Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID) e il programma “digital first” sono tra i punti principali del nuovo Codice dell’amministrazione digitale. Lo SPID è legato alla creazione di un domicilio e di un’identità digitali che consentiranno a cittadini e imprese di dialogare con la pubblica amministrazione attraverso un unico punto di accesso e abbattendo tempi e costi. Il “digital first” consiste nell’obbligo per le P.A. di garantire il passaggio in digitale di tutti i procedimenti amministrativi attualmente in cartaceo, permettendo dunque ai cittadini di entrare in contatto con le amministrazioni senza recarsi fisicamente agli sportelli. L’obiettivo finale, inizialmente previsto già per il 12 agosto scorso e adesso portato fino al 12 dicembre, è quello di portare tutte le P.A. a produrre atti e documenti solo in formato elettronico, abolendo totalmente il cartaceo.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento