Precompilata 2017: quali sono le novità sulle spese mediche?

Redazione 16/09/16

A partire dal 2017, l’inserimento delle spese sanitarie nella dichiarazione dei redditi precompilata è destinata a cambiare. Le parti relative alle prestazioni mediche e all’acquisto di farmaci, infatti, si arricchiranno di nuovi dati, mentre sparirà l’obbligo di autodichiarazione per ottenere la detrazione. Il cambiamento avrà effetti sia sui pazienti che sui professionisti che operano in ambito medico.

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La dichiarazione dei redditi precompilata

Ricordiamo, innanzitutto, che la dichiarazione dei redditi precompilata è stata introdotta nel 2015 dall’Agenzia delle Entrate per facilitare e velocizzare la trasmissione dei dati. La dichiarazione precompilata utilizza le informazioni disponibili in Anagrafe Tributaria per completare i dati relativi ai singoli contribuenti, ed è disponibile online in modo che questi ultimi possano inviarla così com’è o correggerla e integrarla.

 

La trasmissione dei dati delle spese sanitarie

Per quanto riguarda le spese relative a prestazioni medico-sanitarie, l’Agenzia delle Entrate ricava i dati per la compilazione della dichiarazione dei redditi precompilata direttamente dalle strutture autorizzate per l’erogazione dei servizi sanitari. ASL, aziende ospedaliere, farmacie e presidi di specialistica ambulatoriale, in sostanza, devono registrarsi al sistema Tessera Sanitaria (TS) e inviare per via telematica tutti i dati relativi alle spese sanitarie.

Fino al 2016, tuttavia, erano presenti nella dichiarazione precompilata solo i dati relativi alle spese sostenute dietro presentazione di ricetta medica, e non quelle per i farmaci da banco. Visto che si tratta comunque di spese su cui c’è il diritto alla detrazione,  il contribuente era costretto a inserirle manualmente.

 

Le novità della precompilata 2017

Le cose cambiano con la dichiarazione dei redditi precompilata 2017. I modelli 730 e il Modello Unico precompilati per il 2017, infatti, conterranno già i dati relativi alle spese per farmaci da banco e a quelle per assistenza specifica (ad esempio le prestazioni fornite da ottici, fisioterapisti e parafarmacie).

Come specifica infatti il Decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 1° settembre 2016 (disponibile a questo link), sono tenuti all’invio dei dati delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria gli esercizi commerciali “che svolgono l’attività di distribuzione al pubblico di farmaci” e gli iscritti agli albi professionali degli psicologi, degli infermieri, degli ostetrici, degli ottici e dei tecnici sanitari di radiologia medica. Obbligo simile hanno anche i veterinari.

I soggetti appartenenti a tutte queste categorie sono dunque tenuti, a partire dal 2017 e in aggiunta alle ASL e alle aziende ospedaliere, a comunicare i dati delle spese sanitarie e parasanitarie all’Agenzia delle Entrate per la preparazione della dichiarazione dei redditi precompilata.

Redazione

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