Mutuo prima casa: cos’è il Fondo di garanzia dello Stato?

Redazione 28/10/16

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I cittadini e le famiglie che vogliono acquistare o ristrutturare la prima casa hanno a disposizione una serie di aiuti e agevolazioni forniti dallo Stato. La Legge di Bilancio 2017, come noto, confermerà i bonus sulle ristrutturazioni edilizie, sull’efficientamento energetico e sull’acquisto di mobili. Ma c’è un’altra possibilità per chi vuole acquistare la prima casa ma non riesce a pagare il mutuo: il Fondo di garanzia dello Stato. Vediamo di cosa si tratta.

 

Il Fondo di garanzia per la prima casa

Il Fondo di garanzia è una particolare forma di agevolazione che lo Stato concede a coloro che vogliono acquistare o ristrutturare la prima casa ma hanno difficoltà a pagare il mutuo. Con il Fondo, istituito per la prima volta con la Legge di Stabilità 2014, lo Stato offre ai cittadini “garanzie per l’accensione di mutui ipotecari” relative a immobili da adibire ad abitazione principale.

Il Fondo, come detto, non vale solo per l’acquisto della prima casa, ma anche per mutui relativi a interventi di ristrutturazione e accrescimento dell’efficienza energetica dell’immobile.

 

Come funziona il Fondo di garanzia?

Il Fondo, istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, è volto alla concessione di garanzie, nella misura massima del 50 per cento della quota capitale, su mutui di ammontare non superiore a 250mila euro. Il mutuo deve riferirsi a un immobile non di lusso.

Con il Fondo la banca non può quindi richiedere al mutuatario ulteriori garanzie personali oltre all’ipoteca e all’eventuale assicurazione. L’elenco delle banche che aderiscono all’iniziativa è disponibile sul sito internet della Consap S.p.a. (www.consap.it).

 

Come si accede al Fondo?

Il Fondo è aperto a tutti i cittadini, senza limiti di età e di reddito. Chi volesse usufruirne deve presentare domanda direttamente alla banca (aderente al Fondo di garanzia) alla quale richiede il mutuo. Per farlo è possibile utilizzare i moduli disponibili sui siti della Consap e del Dipartimento del Tesoro.

Attenzione, però: le giovani coppie con almeno uno dei componenti di età inferiore ai trentacinque anni, i genitori single con figli minori, i giovani di età inferiore a trentacinque anni con rapporto di lavoro atipico e i conduttori di alloggi di proprietà degli Istituti per le case popolari devono pagare un tasso aggiuntivo, che comunque non può essere superiore al Tasso Effettivo Globale Medio (TEGM).

 

Le agevolazioni previste dalla Legge di Bilancio 2017

Ricordiamo, inoltre, che la Legge di Bilancio 2017 ha confermato ed esteso i benefici fiscali sulla casa, inclusi l’agevolazione sulle ristrutturazioni edilizie e l’ecobonus.

L’ecobonus, il beneficio fiscale concesso a chi investe nel miglioramento delle prestazioni energetiche dell’immobile, è stato confermato nella misura del 65% fino al 2021. Il bonus sale al 70% del costo sostenuto per gli interventi che hanno un’incidenza superiore al 25% della superficie dell’edificio e addirittura al 75% per i lavori finalizzati a migliorare la prestazione energetica invernale ed estiva.

Gli incentivi sulle ristrutturazioni edilizie, confermate per tutto il 2017, permettono invece ai contribuenti di detrarre dall’Irpef il 50% delle spese sostenute per gli interventi di ristrutturazione di immobili adibiti a uso residenziale, fino a un limite di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.

Il cosiddetto “bonus mobili“, infine, permette di detrarre dall’Irpef il 50% dei costi sostenuti per l’acquisto di arredi e grandi elettrodomestici per le abitazioni da ristrutturare. Il limite massimo di spesa è di 10.000 euro.

Redazione

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