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Il bonus prima casa decade se chi ne ha usufruito vende l’immobile prima che siano trascorsi cinque anni, ma solo se non ne compra o costruisce un’altra entro un anno dalla vendita. E in caso di costruzione, non è necessario né che la nuova abitazione sia conclusa prima del trascorrere dell’anno, né che il terreno sul quale si decide di costruire non sia già di proprietà del contribuente. A stabilirlo è la risoluzione n. 13/2017 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata ieri.
Ma vediamo in quali casi il contribuente può decadere dal bonus prima casa.
Leggi la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate sulla prima casa.
Che cos’è il bonus prima casa?
Le agevolazioni sulla prima casa sono benefici fiscali che consistono nella riduzione dell’IVA dal 20% al 4% se si acquista l’immobile da un’impresa e dell’imposta di registro dal 9% al 2% se lo si acquista da un proprietario privato.
Il bonus, che è stato introdotto nella sua forma attuale nel 2011, si riferisce ovviamente solo agli immobili da attribuire ad abitazione principale del richiedente. Di conseguenza, tali agevolazioni possono essere concesse solo a chi compri una nuova casa e non possieda un altro immobile acquistato con agevolazioni.
La prima casa non può essere venduta prima di 5 anni
Esistono però altri vincoli per la concessione del bonus. Uno dei più importanti prevede che chi acquista la prima casa con le agevolazioni non può poi vendere l’immobile prima che siano trascorsi cinque anni. Chi vende la casa prima di tale periodo è costretto non solo a restituire il bonus, ma anche a pagare una sovrattassa del 30%.
La norma, tuttavia, viene incontro al cittadino stabilendo che, in caso di vendita dell’immobile prima dei cinque anni, il bonus non decade se questi compra un’altra casa da adibire a principale entro un anno. Le agevolazioni, in sostanza, si trasferiscono semplicemente da un immobile all’altro.
Il bonus non decade se si costruisce una nuova casa
Ma non solo: non perde il bonus neanche il contribuente che vende la casa acquistata con agevolazioni prima dei cinque anni ma costruisce una nuova casa da adibire a principale su un altro terreno. E non è nemmeno necessario che tale abitazione sia completata entro un anno: basta, in buona sostanza, che esista “un rustico comprensivo delle mura perimetrali” e che sia ultimata la copertura.
Ebbene, la risoluzione dell’Agenzia delle Entrate pubblicata ieri, in accoglimento della sentenza della Corte di Cassazione n. 24253/2015, ha stabilito che il terreno sul quale si costruisce la nuova casa può anche non essere stato comprato successivamente alla vendita della casa acquistata con bonus ed essere già di proprietà del contribuente.
Quando si perde il bonus prima casa?
Ricordiamo, comunque, che esistono altre circostanze nelle quali il cittadino può perdere il bonus prima casa.
L’acquirente deve infatti avere residenza nel Comune nel quale sorge l’abitazione, o almeno dichiarare di volerla stabilire entro i suoi confini non oltre diciotto mesi dalla data d’acquisto. In alternativa, il bonus può essere concesso se il contribuente ha almeno la sede del lavoro nel Comune prescelto. Tale lavoro, è importante notare, può essere sia di tipo autonomo che dipendente.
L’abitazione che si vuole comprare, infine, non può essere di lusso. Questo vuol dire, tra le altre cose, che la casa non deve essere più grande di 240 metri quadri.
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