Corte dei conti – determina n. 82/2005 – sezione controllo enti – dall’ente Poste a Poste Italiane s.p.a. – controllo sulla gestione finanziaria per l’esercizio 2004 – dalla disciplina normativa di riferimento alla gestione patrimoniale – economico- fina

La pregevolissima relazione in allegato della Sezione Controllo Enti della Corte dei Conti relativa al controllo sulla gestione finanziaria per l’ esercizio 2004 riveste notevole interesse, in quanto ha il merito di vagliare profili plurimi di Poste Italiane S.P.A., già Ente Poste, fornendo un quadro globale e nel contempo analitico sia in relazione agli aspetti normativi che alla gestione patrimoniale- economico e finanziaria. La lucida disamina del processo di privatizzazione a cui la società è stata assoggettata non esime il Relatore dal vaglio delle pregresse criticità che, sia pure dipendenti dal modello organizzativo ereditato, si serbano inalterate ed incidono negativamente su detto processo . Il chè induce la Sezione a chiedersi se l’ esistenza di problematiche così rilevanti possa essere ridotta sensibilmente o meno da un siffatto processo di privatizzazione che potrebbe riverlarsi tutt’ altro che conveniente. Ancorché le concause siano molteplici ed alcune – quali il livello di indebitamento – attribuibili a responsabilità statuali ( paradigmatico il ritardo “strutturale” con cui lo Stato paga gli ingenti corrispettivi delle prestazioni ricevute dall’ Ente), si osserva che continuano a sussistere fattori frenanti fra i quali devono annoverarsi il contenzioso lavoristico con i contrattisti a tempo determinato e le questioni correlate agli oneri effettivi del servizio universale, tanto da potersi considerare delle vere e proprie emergenze. Ordunque, conclusivamente, che le quotazioni in borsa e la privatizzazione societaria permangano obiettivi prioritari è indubbio come acclarato dall’ Esecutivo nell’ anno 2005. Pur tuttavia, l’ ottenimento di un utile di gestione per il terzo anno consecutivo ha sì velocizzato tale privatizzazione , ma non deve far dimenticare  che finchè anomalie, disfunzioni e criticità non vengano adeguatamente affrontate, un processo di tal fatta non può sortire gli effetti auspicati ad onta delle facili dichiarazioni di intenti di esponenti del precedente Governo. Ciò dovrebbe peraltro inquadrarsi in un discorso di più ampio respiro con riferimento alla portata di certe misure di finanza innovativa e virtuale.

  • qui la determinazione

Francaviglia Rosa

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