Prima di esaminare i parametri che vengono utilizzati per la valutazione di una tecnica biometrica di
riconoscimento è necessario definire dapprima quali sono le diverse tecniche biometriche cosi
suddivise:
a) Impronte digitali;
b) Riconoscimento volto;
c) Geometria mano;
d) Riconoscimento iride;
e) Riconoscimento voce;
f) Riconoscimento firma.
In queste varie tipologie dal punto di vista delle prestazioni, vengono definiti dei parametri che a
seconda del tipo tecnica impiegata e del modo in cui vengono scelti certi particolari parametri
possono assumere valori diversi. In particolare è molto importante in questi dispositivi la cosiddetta
soglia che è regolata a seconda di ciò che uno vuole ottenere che può assumere prestazioni di
diverso tipo rispetto ai parametri su riportati. I principali parametri di valutazione sono così
elencati:
1) Accuratezza (in questo caso vengono considerati certi valori di frequenza con la quale si
verificano certi eventi. Gli eventi sono quelli in cui si ha ad esempio su un certo campione di
soggetti esaminati il fatto che soggetti che effettivamente hanno una certa impronta digitale non
vengano riconosciuti per limiti della tecnica biometrica dal sistema e questo però è il secondo caso
(resistenza) quello in cui con una certa frequenza soggetti autorizzati ad accedere vengano respinti
dal sistema. Il caso dell’accuratezza è invece l’opposto cioè il caso con cui , soggetti non autorizzati
vengano erroneamente accettati dal sistema per cui se io sono un soggetto malintenzionato che
cerca di accedere al suo posto controllato da un dispositivo di verifica biometrica, dichiaro di essere
un altro soggetto e provo ad inserire il mio dito sul sensore e spero nel fatto che il sistema non sia
tarato bene e che mi faccia passare ugualmente. Questa è la frequenza di falsa accettazione.
Si può regolare questa cosiddetta soglia di in modo tale da avere un uguale frequenza dei due tipi di
errore (falsa accettazione e falso rifiuto). In un contesto applicativo in cui è importante non far
passare soggetti non autorizzati, io posso accettare di avere un tasso alto di rifiuti di persone che in
realtà dovrebbero passare pur di evitare la situazione di far passare soggetti non autorizzati. Un
compromesso che si può raggiungere è quello di regolare la soglia in moda da avere un uguale
frequenza dei due tipi oppure prevedere una combinazione di tecniche di autenticazione per cui
piuttosto di accettare comunque un tasso di rifiuto di soggetti autorizzati non tanto basso, potrei
rendere più blanda la soglia , rendere minimo il tasso di rifiuto di soggetti autorizzati però prevedere
che non sia sufficiente il riconoscimento biometrico ma ad esempio utilizzare una tecnica diversa
(utilizzare magari delle credenziali di autenticazione user id e password). In questo modo sono in
grado di conciliare le due esigenze. Sempre agendo sulla soglia io posso mettermi in una condizione
in cui nell’ambito del campione statistico che io ho preso in esame , il tasso di falsa accettazione o
di rifiuto sia nullo. Questo è il caso dell’accuratezza cioè quanto ci si può fidare che questa tecnica
sia in grado di riconoscere l’effettiva corrispondenza tra i dati biometrici che vengono presentati al
momento della autenticazione ed i dati biometrici che vengono archiviati nel sistema per poter fare
il confronto.
FAR (False Acceptance Rate)
FFR (False Rejection Rate)
EER (Equal Error Rate)
Zero FAR
Zero FRR
2) Resistenza a false caratteristiche biometriche (si intende qui ad esempio il dito finto cioè che sia
non dell’uomo vivo ma dell’uomo morto la cosiddetta vivezza)
Vivezza
Mimica
3) Resistenza a manomissioni (riuscire ad alterare il corretto funzionamento del dispositivo)
Esempio: Attacchi hardware o software
4) Robustezza in fase operativa (vedere quando si verificano condizioni non ottimali di utilizzo
come questa tecnica biometrica riesce a resistere, ad es. il fatto se sto parlando di riconoscimento
vocale ci sia una buona prestazione anche qualora nell’ambiente in cui questo riconoscimento venga
fatto si generi occasionalmente un rumore molto elevato che agisce come elemento di disturbo della
tecnica , oppure il fatto che colui che si sottopone al riconoscimento vocale potrebbe avere un
infiammazione alla faringe ed avere un alterazione del timbro vocale. Tutto ciò che può costituire
un qualcosa che rende più difficile il riconoscimento, si va a vedere con le varie tecniche quanto
può pregiudicare il riconoscimento all’atto pratico.),
Esempio: Comportamento in condizioni non ottimali
5) Robustezza in fase di acquisizione (elementi che possono disturbare la corretta acquisizione dei
dati biometrici da archiviare. In parte sono riconducibili a situazione analoghe a quella operativa
cioè anche in fase di acquisizione nel momento in cui raccolgo questi dati di riferimento potrei
avere che il soggetto dal quale li prelevo non è nelle condizioni ideali dal punto di vista della tipicità
delle situazioni.
6) Sensibilità all’instabilità della caratteristica biometrica (l’instabilità può essere a breve termine e
a lungo termine. Alcune tecniche sono sensibili a questo instabilità del dato biometrico ed altre no.
Questo può essere anche un ulteriore criterio di scelta.
7) Eventuali problemi con alcune tipologie di soggetti (ad es. qualora si decidesse di utilizzare una
tecnica basata sul riconoscimento delle impronte digitali ci si è accorti che se la si volesse utilizzare
con determinati soggetti che per la propria attività lavorativa hanno usurato i polpastrelli delle dita
si avrebbero delle difficoltà ad impiegarle .)
8) Comportamento in particolari tipi di ambiente (qui ricadono delle situazioni in parte accennate
come la rumorosità dell’ambiente sonora e luminosa cioè tutto ciò che può alterare il processo di
riconoscimento)
9) Usabilità (è un parametro che molto spesso può portare spesso al fallimento di una tecnica di
riconoscimento, inteso come sua utilizzazione in quanto è necessario fare i conti con l’utente che
dovrà utilizzare tale tecnica e tale utente potrebbe soprattutto non gradire una eccessiva difficoltà
nel sottoporsi a questo processo di riconoscimento)
10) Accettabilità (anche questo parametro molto spesso può portare al fallimento di una tecnica di
riconoscimento ed è inteso come quel fenomeno in cui quando anche fosse semplice sottoporsi al
riconoscimento, l’utente potrebbe non gradire il riconoscimento e gli esempi pratici sono quello
dell’impronta digitale e del riconoscimento dell’iride. Quello dell’impronta digitale è importante
perché l’utente non vuole sentirsi schedato mentre per quanto concerne il riconoscimento dell’iride
in cui io potrei temere di subire dei danni alla vista del soggetto. Il parametro dell’usabilità è critico
in quanto può generare il fallimento della tecnica di riconoscimento.
(a cura del Dottor Antonio Guzzo – Responsabile CED – Sistemi Informativi del Comune di Praia a Mare)
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