Manuali operativi per la polizia ambientale

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Autore: M. Santoloci – C. Campanaro
Editrice: Diritto all’ambiente
Anno edizione:I/2008 
Prezzo: 22,00 €
Pagine: 224

Piano dell’opera:
– Genesi della tutela giuridica degli animali
– Nozioni di base: diritto e procedure
– Analisi della legge 189 del 2004
– Singole fattispecie criminose
– Rapporto con le discipline di settore
– Aspetti operativi
– Approfondimenti
– Appendice

 


 

 

Autore: L. Ramacci
Editore: Maggioli editore
ed./anno pubblicazione: VIII/08
Pagine: 332
Prezzo di copertina: € 38,00
ISBN: 978-88-387-4703-2
Piano dell’opera:
– codice di procedura penale e pg
– attività della pg
– pg e tutela ambientale
– appendice

 

COMMENTO:
 
Non credo di poter sbagliare, nell’affermare che chiunque svolge funzioni di polizia giudiziaria ha ben presente le figure dei Magistrati ed Autori di questi testi, Maurizio Santoloci e Luca Ramacci: sicuramente, coloro ai quali è riconosciuta questa funzione, in quanto preposti alla tutela dell’ambiente.
Non solo perché si sta parlando di “pretori d’assalto” (con termine fuori di tempo, ma calzante), quanto piuttosto, perché in ragione della loro caparbietà e passione verso questa materia, sono stati in grado di realizzare siti di così vasta eco, quale www.dirittoambiente.net/ e www.lexambiente.it .
Certamente, parlare oggi di ambiente e farlo con una certa propensione ed attenzione, non è cosa così difficile. Se non altro perché Gaia – il nostro pianeta – sta parlando a chiunque abbia orecchi per ascoltare; se non altro, perché quel minimo di sensibilità o di semplice “egoismo ambientale” ci porta, nostro malgrado e contro ogni altro interesse economico, a riflettere sull’urgenza a cambiare stile di vita, per vivere più a lungo o, quanto meno, per garantire l’esistenza alle future generazioni.
Analogamente, è ben facile affermare che solo pochi anni addietro questa emergenza ambientale non solo non era sentita dai comuni cittadini ma, men che meno, dalle stesse istituzioni e, se vogliamo, dalla stessa Magistratura, sicuramente impegnata in fatti criminali di (apparente) ben altra portata. Oggi i crimini ambientali appaiono in tutta la loro gravità e sono gravi giacché sottovalutati, se non da parte di chi – come gli attuali interpreti del diritto, ma del diritto all’ambiente – avrebbe dovuto porre dei limiti all’esercizio dell’impresa e dell’economia, così attenta alle variazioni del PIL e così poco attenta a quanti denari del PIL si sarebbero dovuti spendere per ricostruire ciò che i disastri naturali – figli dell’umano agire – avrebbero causato.
Fa dunque piacere avere l’opportunità di leggere e rileggere questi nuovi o rinnovati testi di tutela ambientale, in quanto occasione per ripercorrere un pensiero lungo una vita e per rivedere non solo i nostri stili di vita professionale – in quanto ufficiali ed agenti di polizia giudiziaria – ma anche per tornare a riflettere sul diritto ambientale che, nonostante tutto, segue i corsi e ricorsi della storia di questo Paese.
Infatti, parte comune ai due testi è sicuramente l’analisi dell’attività di polizia giudiziaria: le sue funzioni, i propri atti, i rapporti con l’A.G. Nel linguaggio tecnico dei due Magistrati, non c’è niente di accademico e distaccato, se non l’esigenza di creare un vero e proprio feeling con coloro i quali per primi hanno l’opportunità di accertare i fatti da sottoporre al vaglio del Giudice. Se possiamo cogliere una diversità di metodo – comunque utile a raggiungere lo scopo di consolidare cultura professionale – forse potremmo affermare che se il Santoloci preferisce parlare di attività di indagine, così come lo si farebbe raccontando i “fatti propri”, il Ramacci mantiene un assetto più formale, per quanto assai più critico verso un modo di applicare le leggi, eccessivamente farraginoso e poco coerente.
Entrambi, peraltro, ottengono il risultato di “approfittare” dell’interesse prevalente – quello dell’analisi della legislazione ambientale, appunto – per parlare di un interesse “minore”, ch’è giustappunto la pratica di polizia giudiziaria: una pratica che, del resto, è strettamente necessaria per dimostrare i fatti-reato e senza la quale niente è dimostrabile e, dunque, punibile.
I due testi, evidentemente, si distinguono invece in ragione dei temi trattati.
Così, mentre parlando di “Reati ambientali e indagini di polizia giudiziaria” il Dott. Ramacci ci offre un manuale tecnico-operativo tout-cure, nel testo dedicato alla “Tutela giuridica degli animali”, il Dott. Santoloci e la Dott. Campanaro, concentrano la propria attenzione di studiosi ed animalisti convinti (in quanto entrambi appartenenti alla LAV) sul tema della tutela specifica dell’animale, in quanto parte significativa dell’ambiente.
Abbiamo quindi l’occasione di confrontarci con un testo di consolidata esperienza (risalendo la sua prima edizione al lontano 1993, in collaborazione con il collega Orlando Villoni), nell’ambito del quale si ha l’occasione di applicare i principi dell’indagine preliminare alla ricerca dei reati (ma più in generale, illeciti) urbanistici e di tutela delle bellezze naturali, dell’inquinamento idrico e da rifiuti, dell’inquinamento da sostanze pericolose e rischi da incidenti rilevanti, dell’inquinamento acustico, restando sicuramente escluse altre forme di inquinamento o di “danno ambientale” (ancorché con termine improprio, ma calzante) che, peraltro, non sempre riguardano la quotidianità del controllo del territorio, soprattutto comunale.
Ne resta peraltro escluso un tema di sempre più attuale attenzione che, per l’appunto, è la tutela giuridica degli animali che, grazie alla legge 189 del 2004 sono finalmente riconosciuti soggetti di diritto. Non solo gli animali d’affezione o quelli che, comunemente, sono sotto gli occhi di tutti e verso i quali si provano sentimenti, tanto da poter parlare di un vero e proprio oggetto (miopico) di tutela giuridica della legge: ma tutti gli animali, in quanto dotati di anima e dunque, di vita. Gli animali che convivono con l’uomo e servono l’uomo, senza che ciò possa comunque ridurli in schiavitù, tanto da essere tutelati dalla legge relativamente a quelle forme di uccisione o maltrattamento non necessario e contrario all’etologia dell’animale.
Anche due distinte ricchezze pratiche e culturali distinguono i due testi qui presentati: da un lato, nel manuale operativo del Ramacci, si segnala la prontuarizzazione degli illeciti e l’allegato informatico costituito da un CD mediante il quale è possibile accedere ad una banca dati on-line aggiornabile, che contiene sia la normativa, che le formule.
Per quanto riguarda il testo del Santoloci/Campanaro, invece, si segnalano i relativi focus ed approfondimenti di AA.VV., nonché i casi pratici e le domande sul tema: quelle stesse domande che spesso ci sono poste, quali organi di controllo ed alle quali sembra così difficile poter rispondere.
Insomma, due testi che sicuramente arricchiscono la biblioteca professionale ma, ciò che più conta, possono contribuire ad arricchire e significativamente, il bagaglio culturale di quanti credono che l’ambiente è sicuramente un valore da tutelare ad ogni costo.
 
Giovanni Fontana ([1])


[1] L’Autore, Funzionario di Polizia Municipale presso il Corpo Polizia Municipale del Comune di Forte dei Marmi, Referente Regionale per la Toscana ANCUPM e Locale ASAPS, cultore di diritto ed autore di pubblicazioni e rubriche, in un chiarissimo rapporto reciproco di disponibilità e di gratuità, intende presentare l’opera o le opere commentate, con l’unico scopo di contribuire a diffondere strumenti di arricchimento della propria, come dell’altrui cultura professionale. In tal senso, libero da qualsivoglia vincolo di mandato e/o di risultato, accetta ben volentieri le opere che i cortesi Editori o Cultori e Colleghi tutti vorranno sottoporgli, proponendo altresì la pubblicazione dei propri liberi commenti a quanti intenderanno pubblicarli. Per eventuali contatti via mail scrivere a giovannifontana@bipieltel.it .

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