Divorzio: gli ex coniugi possono dividere le rate del mutuo
La Corte di Cassazione è intervenuta in materia di divorzio, precisando quando l’ex coniuge ha diritto a ricevere la metà delle rate del mutuo, considerando che non ricorre la fattispecie di accollo interno. Nel caso di specie, in costanza di matrimonio, i coniugi avevano stipulato un contratto di mutuo per l’acquisto della casa familiare. Anche dopo la separazione, il marito continuava a pagare le rate del mutuo per intero, ancorché la comunione legale fosse già interrotta.
In primo grado, il giudice condannava la ex moglie a restituire la metà delle rate pagate dall’ex marito; tale decisione veniva riformata in sede di gravame, per cui la condanna veniva revocata, ritenendo che la comunione tra i coniugi fosse già venuta meno con la separazione, per cui la donna non aveva obblighi di partecipare alle spese.
Volume consigliato
Assegno divorzile e nuovi parametri dopo la sentenza n. 11504/2017
Soluzioni di Diritto è una collana che offre soluzioni operative per la pratica professionale o letture chiare di problematiche di attualità. Uno strumento di lavoro e di approfondimento spendibile quotidianamente. L’esposizione è lontana dalla banale ricostruzione manualistica degli istituti ovvero dalla sterile enunciazione di massime giurisprudenziali. Si giunge a dare esaustive soluzioni ai quesiti che gli operatori del diritto incontrano nella pratica attraverso l’analisi delle norme, itinerari dottrinali e giurisprudenziali e consigli operativi sul piano processuale. Corredata delle più utili formule di riferimento, l’opera esamina, con taglio pratico e forma accessibile, le questioni maggiormente dibattute relative all’assegno divorzile, fino all’analisi della ormai famosa sentenza n. 11504 del 10 maggio 2017.Attraverso un’originale struttura, il testo risponde ai quesiti che più frequentemente ci si pone, tra cui: in cosa consiste il tenore di vita ed è ancora valido quale parametro? Come si può ottenere la modifica dell’importo dell’assegno? Quali azioni sono esperibili per il recupero dell’assegno?Per garantire uno strumento immediatamente operativo le risposte ai quesiti sono accompagnate dalle principali formule di riferimento.Manuela RinaldiAvvocato in Avezzano; Dottore di ricerca in Diritto dell’Economia e dell’Impresa, Diritto Internazionale e Diritto Processuale Civile, Diritto del Lavoro. Incaricata (a.a. 2016/2017) dell’insegnamento Diritto del Lavoro (IUS 07) presso l’Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Giurisprudenza. Dal 2011 Docente Tutor Diritto del Lavoro c/o Università Telematica Internazionale Uninettuno; relatore in vari convegni, master e corsi di formazione. Autore di numerose pubblicazioni, monografiche e collettanee.
Manuela Rinaldi | 2017 Maggioli Editore
17.00 €
I diversi provvedimenti del giudice di merito e del giudice di legitimità
La decisione della Corte d’Appello si basava sull’assunzione volontaria, da parte del marito, del pagamento del mutuo, a fronte dell’assegno che, in sede di divorzio, non era stato riconosciuto alla ex moglie. In altre parole si trattava di un accollo interno, per cui non vi era alcun diritto alla restituzione di quanto versato da parte dell’accollante.
Il marito ricorreva dunque in Cassazione, lamentando che il giudice del gravame avesse erroneamente valutato la volontà dello stesso di accollarsi il pagamento, non emergendo tale intento da nessun documento, primo fra tutti il verbale dell’udienza presidenziale. Analogamente, tale volontà non potrebbe essere desunta dalla motivazione del provvedimento adottato dal presidente, né dal comportamento processuale delle parti.
Tali doglianze vengono accolte dalla Suprema Corte, la quale afferma che le motivazioni dell’accollo non possono essere tratte dalle premesse di un provvedimento giurisdizionale; piuttosto, tale volontà avrebbe dovuto essere provata da documenti, quale una dichiarazione dell’ex coniuge ovvero una statuizione in tal senso all’interno del provvedimento. La decisione del giudice del gravame si basa dunque su un’interpretazione totalmente avulsa dai fatti e, per questo, non correttamente motivata.
Potrebbe interessarti anche La revoca dell’assegno di divorzio
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento