Professionisti: ritenuta d’acconto provata anche senza certificazione

Redazione 20/07/18
Scarica PDF Stampa
In tema di imposte sui redditi, ai fini dello scomputo della ritenuta d’acconto, l’omessa esibizione del certificato del sostituto d’imposta attestante la ritenuta operata, non preclude al contribuente sostituito di provare la ritenuta stessa con mezzi equipollenti, onde evitare il duplice prelievo.

Così la Corte di Cassazione, quinta sezione civile, con sentenza n. 18910 del 17 luglio 2018, ha accolto il ricorso di un avvocato contro l’Agenzia delle Entrate ed Equitalia, nell’ambito di una controversia relativa all’impugnativa delle cartelle di pagamento emesse ex art. 36 ter Dpr n. 600/1973, di rettifica delle dichiarazioni dei redditi ai fini Irpef.

La Commissione tributaria regionale, in particolare, aveva ritenuto che l’avvocato non avesse provato le ritenute d’acconto alla fonte effettuate dai sostituti d’imposta, omettendo di produrre la certificazione prevista per legge. Invero, controbatte il legale ricorrente in Cassazione, la Ctr aveva omesso di esaminare altra documentazione tempestivamente prodotta in giudizio, quale la dichiarazione sostitutiva, le fatture ed i versamenti bancari. Tutti documenti da cui poteva evincersi chiaramente l’effettivo assoggettamento a ritenuta dei compensi per le prestazioni professionali, pur in assenza della certificazione dei sostituti d’imposta.

Scomputo ritenute d’acconto, da provare anche con documenti equipollenti alla certificazione

La Corte di Cassazione ritiene fondata la censura – cassando in relazione a detto motivo la sentenza impugnata – laddove afferma che l’inosservanza dell’obbligo del sostituito d’imposta di inviare tempestivamente la certificazione attestante le ritenute operate, non toglie al contribuente sostituito il diritto di provare la reale entità della base imponibile, evitando la duplicazione di una imposizione già scontata alla fonte. La norma attualmente vigente, dedicata allo scomputo delle ritenute d’acconto, difatti, ne subordina la legittimità al solo fatto che esse siano state “operate”. Quel che rileva, quindi, è il fatto storico (effettiva decurtazione) che, seppure viene dimostrato tipicamente mediante la certificazione di chi ha operato la ritenuta, può essere provato anche con altri mezzi equivalenti da parte di chi la ritenuta ha subito.

Volume consigliato 

Le strategie difensive nel contenzioso tributario

Il volume, aggiornato alla giurisprudenza più recente, affronta le questioni più insidiose del contenzioso tributario.L’opera è strutturata in DUE PARTI per una migliore fruizione dei contenuti.Nella PRIMA PARTE vengono trattate le ripercussioni a livello procedurale di comportamenti inesistenti e di operazioni antieconomiche.Vengono poi affrontati gli istituti processuali più complessi, quali il sistema di notifica, il contraddittorio anticipato, il litisconsorzio e la rimessione in termini.Nella SECONDA PARTE si analizza il principale atto del processo tributario ossia il ricorso, con le indicazioni necessarie sia per l’impostazione che per le scadenze processuali.Vengono trattati infine il giudizio d’appello dinanzi alla Commissione Tributaria Regionale con i suggerimenti sulla struttura dell’atto e sui termini processuali e il ricorso per cassazione, con indicazioni operative e di stesura.Giuseppe Diretto, Commercialista; Revisore contabile; Consulente manageriale; Docente area amministrazione finanza e controllo di gestione ed esperto redazione modelli 231/2001; Esperto formazione finanziata fondi interprofessionali. Presidente Nazionale UNAGRACO e Presidente UNAGRACO BARI. Maurizio Villani, Avvocato tributarista cassazionista specializzato in Diritto Tributario e Penale – Tributario.  Iolanda Pansardi, Avvocato tributarista, Master in diritto e pratica tributaria – LL.M In Tax Law “Universus”. Collabora con lo studio legale tributario Villani.  Alessandra Rizzelli, Avvocato tributarista, coautrice di volumi in materia tributaria. Collabora con lo studio legale tributario Villani.

Alessandra Rizzelli, Maurizio Villani, IOLANDA PANSARDI, Giuseppe Diretto | 2018 Maggioli Editore

24.00 €  19.20 €

Consulta anche la sezione dedicata alla pratica d’Avvocato! 

Sentenza collegata

60655-1.pdf 576kB

Iscriviti alla newsletter per poter scaricare gli allegati

Grazie per esserti iscritto alla newsletter. Ora puoi scaricare il tuo contenuto.

Redazione

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento