Sono state adottate le Linee guida della Funzione Pubblica per la programmazione del fabbisogno e per i concorsi pubblici. Per l’adozione delle prime il d.lgs. n. 75/2017 stabiliva il termine del 22 settembre dello scorso anno, cioè entro i 90 giorni successivi alla entrata in vigore di tale provvedimento, mentre per le seconde non era fissata alcuna scadenza.
Le Linee guida della Funzione pubblica per la programmazione del fabbisogno e per i concorsi pubblici sono state emanate dopo che è stata raggiunta una specifica intesa in sede di Conferenza Unificata tra Stato, regioni ed autonomie locali. Tali documenti, in particolare con riferimento alle Linee Guida sui concorsi pubblici, comunque non hanno un carattere direttamente ed immediatamente vincolante per le amministrazioni regionali e locali, anche se la loro rilevanza non può essere comunque messa in discussione, visto che comunque sono un punto di riferimento assai utile per le numerose indicazioni che contengono.
Con riferimento alle Linee guida sulla programmazione del fabbisogno si deve ricordare che, per esplicita previsione dettata dal citato d.lgs. n. 75/2017, il mancato adeguamento della programmazione del fabbisogno alle previsioni dettate da tale documento entro i 60 giorni successivi alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale determina per tutte le amministrazioni pubbliche il divieto di effettuare assunzioni di personale. Il che produce come conseguenza che in ogni caso le amministrazioni devono dare rapidamente corso alla rideterminazione della propria programmazione del fabbisogno del personale. Si deve anche aggiungere che questi due documenti possono essere definiti come strettamente connessi tra loro e che essi spingono le amministrazioni pubbliche a dare corso ad una revisione dei propri organici e delle proprie necessità di personale superando logiche statiche (quali la dotazione organica) ed ispirate alla semplice sostituzione del personale cessato. I documenti vogliono inoltre spingere le amministrazioni alla introduzione di forme di selezione innovative e adeguate rispetto alle professionalità che si vogliono assumere. Ricordiamo che, per esplicita previsione legislativa ripresa dalle Linee Guida, il programma triennale per il fabbisogno del personale deve tenere conto della necessità di garantire il non superamento del tetto di spesa teorica della dotazione organica in vigore nell’ente: un vincolo che si aggiunge ai tetti di spesa alle assunzioni e del personale.
I concorsi pubblici
Le novità di maggiore rilievo sono le seguenti: introduzione di un obbligo per le amministrazioni statali a dare corso a concorsi unici, in particolare per la dirigenza e per i profili comuni; stimolo a tutte le amministrazioni a realizzare forme di gestione associata dei concorsi, anche per singole parti; invito a tutte le p.a. ad aderire allo specifico portale nazionale del reclutamento; invito a tutte le p.a. a formare albi dei componenti le commissioni tra cui scegliere di volta in volta con un sorteggio. Sono queste le principali indicazioni contenute nella Direttiva 24 aprile del Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione n. 3/2018 “Linee Guida sulle procedure concorsuali”.
A seguito della entrata in vigore di questo documento le amministrazioni devono valutare la opportunità o, a parere di chi scrive per meglio dire, la necessità di dare corso ad una revisione del proprio regolamento sui concorsi.
Il documento richiama gli enti alla necessità di prestare particolare attenzione alla scelta delle procedure da utilizzare nelle singole procedure concorsuali. Ci viene ricordato che la normativa ne prevede di molti tipi (tra le quali citiamo i concorsi per esami, per titoli ed esami, per titoli, i corsi-concorso, le selezioni etc): la scelta tra di esse “deve tenere conto del livello e dell’ambito di competenza richiesto per la professionalità da reclutare, nonché della necessità di definire procedure efficaci e celeri che possano svolgersi anche con l’ausilio di sistemi automatizzati, diretti anche a realizzare forme di preselezione”.
Le amministrazioni statali vengono obbligate ad utilizzare i concorsi che saranno indetti dalla Funzione Pubblica, che potrà utilizzare l’esperienza della Commissione Ripam e dell’Associazione Formez PA; alle regioni, agli enti locali ed agli enti del servizio sanitario nazionale un tale obbligo non può essere dettato, per cui viene loro suggerito di aderire a tali concorsi. Il che viene raccomandato in particolare per la dirigenza e per i profili comuni. Queste amministrazioni sono inoltre invitate a realizzare esperienze di gestione associata delle procedure concorsuali, quanto meno per le parti comuni, a partire dalle preselezioni.
Più in generale viene data una forte sollecitazione alla attivazione di “uffici dedicati alla gestione di concorsi comuni o strutture preposte alla relativa funzione o delegando le relative incombenze a una di esse, in modo da realizzare economie di scala e ottenere maggiore specializzazione del personale addetto e maggiore imparzialità nella gestione dei concorsi”.
Le Linee Guida prevedono la prossima istituzione del portale del reclutamento: una “banca dati di monitoraggio delle procedure concorsuali poste in essere dalle p.a.”. Anche in questo caso siamo in presenza di un obbligo per le amministrazioni statali e di un invito per quelle non statali.
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