Accoglienza: idee per riorientare il dibattito

Redazione 03/12/18
Gianfranco Marocchi

Il tema dei migranti è come non mai al centro del dibattito pubblico del nostro Paese, oggetto di un costante confronto tra posizioni anche aspramente contrastanti.
Ma, a nostro avviso, tale discussione nasce e si sviluppa su presupposti discutibili.

Per approfondire leggi “Immigrazione, asilo e cittadinanza” a cura di Paolo Morozzo della Rocca

L’accoglienza

Da una parte le ragioni dell’accoglienza, fondate su un’etica della solidarietà e dell’apertura; dall’altra posizioni che argomentano l’insostenibilità della prima opzione, mettendo in luce i costi che la comunità residente è chiamata a sopportare su vari piani: costi economici, di sicurezza, di perdita di identità, ecc.

Se il dibattito si sviluppa su questo filone, le ragioni dell’accoglienza, che fanno parte del bagaglio culturale consolidato di chi opera nel sociale, sono a priori perdenti nel dibattito pubblico. Se l’accoglienza costa, se implica – a partire da un sentimento di pietà ed empatia chi tenta di sfuggire ad un destino orribile – l’essere disposti al venir meno, nel nome della multiculturalità, a fondamenti del vivere comune della popolazione nativa, l’esito non può essere che quello cui si sta assistendo: le ragioni dell’accoglienza derubricate, nei casi migliori, ad un pio auspicio che purtroppo il nostro Paese, segnato dalla crisi, non può più permettersi, o, più spesso, considerate come una sorta di vezzo per radical chic economicamente agiati, per intellettuali e preti che possono permettersi il lusso di sottrarsi alla dura lotta per l’esistenza e riempirsi la bocca di richiami umanitari.

Certamente, le radici etiche, nella scelta dell’accoglienza, esistono e la scelta di “sentirsi umani” di fronte alle sofferenze altrui gioca una parte fondamentale. Ciò che invece è discutibile – sia in chi costruisce fortune politiche fomentando la paura, sia, talvolta, in chi sostiene l’accoglienza – è l’ignorare il fatto che non necessariamente accogliere comporta addossarsi costi economici e fenomeni sociali indesiderabili. Il dibattito non è – non dovrebbe essere – tra “idealisti” e “realisti” (dove i primi
risultano sistematicamente perdenti), perché non è per nulla scontato che l’accoglienza debba comportare tutte le caratteristiche negative sopra richiamate.
(continua a leggere…)

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