Sono iniziate ieri le prove scritte dell’esame di stato per l’abilitazione alla professione di avvocato. Nella giornata di ieri, gli aspiranti professionisti si sono confrontati con la prova di diritto civile, redigendo un parere motivato o in materia di rescissione del contratto oppure di risarcimento del danno non patrimoniale a favore del nascituro.
Oggi è stato il turno di diritto penale e gli esaminandi hanno dovuto redigere un parere motivato, corroborando le proprie tesi con dottrina e giurisprudenza, per fornire la soluzione ottimale all’ipotetico cliente che si è loro rivolto.
Le tracce
Traccia A
Tizio e Caia sposati da circa 10 anni e residenti in Italia si recano all’estero per fare ricorso alla fecondazione eterologa e portare a termine una gravidanza con surrogazione di maternità (consentita dalle leggi in vigore in loco). In particolare, la tecnica cui ricorrono i coniugi prevede la formazione di un embrione in vitro con la metà del patrimonio genetico del padre e l’altra metà proveniente da una donna donatrice.
L’embrione così generato viene impiantato nell’utero di una donna maggiorenne e volontaria che porta a termine la gravidanza. Per effetto del ricorso alle menzionate procedure i due divengono – secondo la legge straniera – genitori di Sempronio.
Al fine di ottenere la trascrizione in Italia dell’atto di nascita formato dall’ufficiale di stato civile straniero, i coniugi compilano e presentano all’ambasciata i documenti necessari ai sensi di legge di dichiarando, in particolare, che Caia è madre di Sempronio. L’ufficiale di stato civile del comune di residenza dei coniugi registra l’atto di nascita attribuendo al neonato lo stato di figlio di Tizio e Caia. Successivamente però i predetti ricevono una convocazione da parte della locale Procura della Repubblica. Preoccupati per le possibili conseguenze penali delle proprie azioni, si rivolgono dunque al proprio legale di fiducia per un consulto.
Il candidato assunte le vesti del legale di Tizio e Caia, premessi cenni sulla punibilità in Italia del reato commesso all’estero, rediga motivato parere esaminando le questioni giuridiche sottese al caso in esame.
Traccia B
Tizia, insegnante di lingua inglese, è sorella gemella di Caia, laureata in giurisprudenza e funzionario amministrativo comunale nonché aspirante alla carriera diplomatica.
Caia, dovendo sostenere le prove del concorso di accesso alla carriera diplomatica e non avendo adeguata conoscenza della lingua inglese, convince la sorella a sostituirla nella relativa prova di esame promettendole in dono i preziosi orecchini di diamanti ricevuti in eredità dalla comune nonna. Tizia, pertanto, prende parte all’esame e consegna l’elaborato scritto, esibendo il documento d’identità della sorella nonché firmando la richiesta di attestato di presenza, necessaria per giustificare l’assenza dal lavoro di Caia.
In quelle stesse ore Caia, però, viene coinvolta in un sinistro stradale mentre si trova alla guida della propria autovettura: i vigili urbani intervenuti redigono verbale dell’accaduto ed elevano a Caia una sanzione amministrativa. Tizia, riscontrato il superamento del concorso da parte di Caia, nonché temendo di essere scoperta in considerazione di quanto risultante dal citato verbale dei vigili urbani, si rivolge al proprio legale per un consulto.
Il candidato assunte le vesti del legale di Tizia rediga motivato parere illustrando quali possono essere le conseguenze penali della condotta della propria assistita.
Sette ore di tempo e codici commentati
Quest’anno è ancora possibile utilizzare i codici commentati; sarà dall’esame del prossimo anno che entrerà in vigore la riforma della prova e glia spiranti avvocati avranno a disposizione i codici cosiddetti nudi, senza annotazioni e approfondimenti. Gli esaminandi hanno a disposizione sette ore di tempo, a partire dalla dettatura della traccia.
Domani sarà il giorno dell’ultima prova, con la redazione dell’atto difensivo, il quale dovrà essere strutturato e motivato sia nella parte in fatto che nella parte in diritto, prendendo le parti del proprio assistito, proprio come avviene nell’esercizio concreto della professione.
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