Abstract
Il mercato della droga su internet rappresenta una nuova forma di criminalità e si attua con particolari modalità, coinvolgendo la criminalità organizzata ed essendo facilmente collegabile al reato di riciclaggio sono stati studiati diversi interventi legislativi per una migliore cooperazione giudiziaria pur emergendo gabarre sull’argomento che vedono a confronto la volontà dello Stato sovrano e l’ordinamento comunitario. Si tratterà degli organismi incaricati a svolgere attività di cooperazione giudiziale e delle nuove strategie contro il mercato della droga on line. Il caso Silk Road è il simbolo del mercato on line che dagli Stati Uniti ha coinvolto l’Europa e ha visto il susseguirsi di un altro Drugnet market Silk Road 2.
1.Il mercato della droga su internet
Il mercato della droga si è confrontato con diverse modalità operative e ha coinvolto differenti nazioni. A questi è legato il mondo della criminalità organizzata anche se in minor parte rispetto al mercato della droga che avviene per strada vis a vis o per interposta persona o per il tramite del trasporto marittimo che segue diverse traiettorie: a seconda del luogo dove viene prodotta la droga stessa. Mentre la cannabis gode del piu’ ampio mercato nel mondo, l’oppio la più utilizzata tra le sostanze oppiacee viene trasportato dall’Afghanistan che rimane ad oggi il piu’ cospicuo luogo di produzione dove ci sono vasti raccolti, nonostante l’eradicazione di molti degli stessi, la cocaina invece è coltivata in Peru’ e Colombia e Bolivia, estratta dalle foglie di Eritoxilum giunge da Panama sino all’ Europa e poi puo’ accadere che arrivi fino in Germania e Repubblica Ceca e Slovacchia secondo un’ indagine condotta dalla polizia ungherese, per esempio. Addivenendo al tema ivi trattato, l’ultima decade ha visto affacciarsi nello scenario internazionale, nuovi crimini messi in atto utilizzando tecnologie su internet.In tale modo è mutato il rapporto tra venditore e consumatore perché la transazione avviene in assenza del contatto fisico e grazie all’ anonimato. I mercati di droga sono in primo luogo associati con la vendita di nuove sostanze psicoattive che hanno necessitato l’intervento di nuovi studi e controlli per arginare il fenomeno e individuare il nuovo tipo di sostanza e il danno causato alla salute in potenza ed effettivamente e la risposta legislativa. Dal febbraio 2009, i Paesi Europei danno risposte legali alla pericolosità delle nuove sostanze psicoattive, e tentano di catalogarle in una lista per il controllo delle stesse. Quanto all’organizzazione, la vendita di droga e altri prodotti e servizi sono predisposti anche tramite sistemi non in evidenza i “darknet market” in una parte di internet non facilmente accessibile e apparentemente inesistente. Essi sono una nuova tendenza nel commercio di droga, utilizzano servizi che garantiscono l’anonimato : i Tor Services e monete criptate come bitcoin e litcoin al fine di effettuare i pagamenti.
La [i]vendita riguarda prodotti di cui è garantita un’altissima qualità, e salva la reputazione degli utilizzatori, oltre al fatto che essa stessa può avvenire dalla propria abitazione[1]. Questo mercato si è sviluppato in parallelo alle discussioni sulla legalizzazione della cannabis, le predizione su questo argomento è in seno al Parlamento Europeo nel senso che non muterà profondamente la situazione dei traffici illeciti, a questo proposito si confrontano posizioni diverse anche nei debates parlamentari tra il proibizionismo già noto per la posizione tenuta da alcuni la maggioranza dei gruppi politici GUE, EFDD, ENF, ALDE, S€D, PPE, e chi invece ne sostiene la legittimazione[2]. Sono previsti nel darknet market di stupefacenti sistemi di riduzione dei danni alla salute [3]normalmente causati dall’utilizzo di droghe quali l’eroina, la cannabis, l’ecstasy, l’acido lisergico o la cocaina e sostanze psicoattive, ivi il sito utilizza pertanto, come previamente esposto sistemi di Harm Reduction nell’uso personale considerando i danni causati da ciascuna sostanza[4]. Inoltre si sottolinea in questa attività, la differenza rispetto alla cessione dello stupefacente in strada, non esiste la violenza dei mercati delle droghe che coinvolge inevitabilmente la criminalità organizzata internazionale, tra cui per esemplificare i cartelli messicani e colombiani che sono uno dei piu’ grandi produttori al mondo di cocaina, eroina ed anfetamine o le associazioni a delinquere di stampo mafioso disciplinate in Italia all’art. 416 bis c.p, codice Rocco. La Colombia, peraltro, utilizza come sistema per il commercio di sostanze anche la pirateria attraverso il mare[5]. E’ possibile creare in tal modo in Europa e fuori, un’ampia audience interessata a questi acquisti in Paesi disciplinati da leggi e aventi giurisdizioni differenti attraverso un compratore in contatto con i Paesi ove è prodotta la droga , di talché da determinare un ostacolo per il principio di sovranità dello Stato, leit motif in materia penale.
Nel commercio di droga convenzionale l’arresto ha effetti piu’ prolungati se il caffè giunge ad essere alla fine chiuso. Dopo la caduta di Silk Road, caso simbolo, che verrà trattato in proseguio, numerosi siti hanno cercato di dividersi il mercato, in Italia il sito Cipolla, ma molti hanno avuto una vita breve. Dopo l’intervento delle autorità gli acquirenti o i venditori si possono muovere a un altro sito su propria iniziativa, o creare un nuovo criptomarket prima possibile per commerciare con lo stesso gruppo, altrimenti possono cessare di comprare e vendere sui mercati criptati. Gli effetti di dipendenza mutuale determinano assieme ai rischi corsi il cambiamento in un criptomarket sconosciuto. I nuovi siti richiedono che i potenziali venditori siano già noti all’amministratore del sito. In alcuni paesi europei gli utilizzatori di droga sono considerati delinquenti, altri considerano il problema di salute arrecato dall’uso della droga e differenti terapie da utilizzare. Adesso che i cryptomarket stanno diventando luoghi popolari per il commercio di droga, tale modalità di azione riduce lo spazio per la cessione di stupefacenti in strada. Alcuni siti vendono per l’utilizzo personale, altri per la cessione dello stupefacente a terzi. L’anonimato la segretezza dell’acquisto, gli sconti ai membri che compiono acquisti regolari, le paure che possono essere un deterrente o spaventare una persona giovane sono minimizzati. Per attuare una distinzione tra utilizzatori di cannabis, la virtualità è dunque un facilitatore del crimine.
Il crimine organizzato attraverso il mercato criptato continua ad essere coinvolto, se questo evolve, altrimenti associazioni a delinquere come la mafia non considererà valevole l’intervento nel suddetto.[6]
Inoltre alcune droghe possono essere lecite in alcune giurisdizioni e non in altre, creando un vacuum di tutela e agevolando di conseguenza la delinquenza come verrà spiegato in proseguo. In Lussemburgo l’utilizzo di cannabis è punito molto piu’ severamente a livello di recidiva[7] (circostanza prevista all’art. 99 c.p. italiano) essendo invece negli altri Stati membri pressoché libero. I commercianti con internet possono tranquillamente muoversi nel loro paese d’origine, inoltre vengono date informazioni sulle sanzioni dei paesi coinvolti nel commercio.
Per quanto attiene al diritto contemporaneo questi sembra mancare della capacità di controllare in modo significativo il traffico di droga su internet, molti paesi non hanno i mezzi legali per operare online in modo segreto rappresentando questo un limite alle loro capacità d’intervento. L’uso di investigazioni online nel traffico di droga si scontra con procedure routinarie del diritto dei vari paesi a tutti i livelli: la mancata concessione del consenso al mandato d’arresto europeo da parte dello Stato Membro, o le lungaggini delle rogatorie le cui modalità sono previste all’art. 727 c.p.p. attraverso un canale diplomatico di confronto tra i Ministeri della Giustizia, ove il Ministro della Giustizia italiano puo’ dare il veto ad esempio per motivi di sicurezza.[8]
Le vie del mercato della droga attraverso internet cambiano continuamente, l’identificazione dei diversi comportamenti criminali e il rapporto con i siti criptati possono avere implicazioni importanti per arrestare gli offensori e i potenziali autori di reato, in questo modo è possibile manipolare le opportunita’ che i delinquenti sfruttano e aiutare le agenzie di law enforcement a costituire le risorse di monitoraggio e protezione di internet aiutando anche i consumatori a fare scelte responsabili negli acquisti su internet. Il cyberspace deve essere considerato un’ espansione dello spazio fisico e sociale dove puo’ avvenire il crimine per questo si è data priorità alla prevenzione nella legislazione europea. Il mercato della droga on line vede confrontarsi autori differenti: l’amministratore che è il manager del website che determina cosa accade nel sito web, il venditore e l’acquirente. Oggi che il commercio nel mercato criptato è aumentato, il crimine organizzato ne continua ad essere coinvolto se i cripto mercati evolvono questo comporterà un nuovo stimolo per lo stesso, altrimenti associazioni a delinquere come la mafia in Italia prevista alla fattispecie incriminatrice 416 bis c.p, non considereranno valevole l’intervento delinquenziale attraverso questa nuova attività. La recente crescita esponenziale di internet e dei social media e l’impatto nella società contemporanea è vasto. Gli utilizzatori di internet passano piu’ tempo relazionandosi ai social network come Facebook dalla fine del 2006: 1.6 billioni di utenti registrati per il primo mentre il secondo Twitter ne ha più di 500 milioni. Tendenzialmente pochi ricercatori studiano la relazione tra i social network e i mercati della droga. La vendita di droga è facilitata da questi mezzi. In essi vi sono pubblicità di droghe scontate, le transazioni si verificano attraverso canali di comunicazione come telefoni mobili o messaggistica che spesso permettono che gli utenti rimangano anonimi. Ci sono stati numerosi reports di venditori individuati dalle law enforcement agency che avevano segnalato i dettagli delle loro attività commerciali di droghe attraverso accounts Facebook, per esemplificare sono stati predisposti strumenti per analizzare il microblogging di adolescenti interessati all’acquisto sul sito Silk Road. Si sottolinea come il problema si fosse già proposto per le differenze tra le legislazioni degli Stati Membri. Internet svolge un ruolo parziario nella vendita on line. Il mercato della droga on line vede confrontarsi autori differenti: l’amministratore che è il manager del website e determina cosa accade nel sito web, il venditore e l’acquirente. Migliaia di esperti nel mercato della droga e altri venditori illegali che distribuivano centinaia di kilogrammi di sostanze stupefacenti e altri beni e servizi come ad esempio armi per trattare con acquirenti hanno riciclato centinaia di milioni di dollari derivati da queste transazioni. [9]
2.Il caso Silk Road
Il primo website a vendere droghe è stato Silk Road, questo mercato nero online ha iniziato a vendere nel gennaio 2011, Ross William Ulbricht arrestato dal FBI come il sospettato proprietario dello stesso. Il processo avvenne nel gennaio 2015, nel febbraio 2014 la polizia olandese arrestava cinque cittadini per operazioni sospette nell’Operazione Commodore, in essa si distinsero chiaramente “gli attori del mercato criptato e i venditori di droga nel commercio regolare”. [10]
Egli, l’imputato, da quanto attesta la sentenza ha controllato tutti gli ambiti coinvolti con il sito con l’assistenza di impiegati da lui pagati e supervisionati, ha ottenuto ordini di fornitura del valore di dieci milioni di dollari generati dalle vendite illecite condotte attraverso il sito. E’ stato in seguito accusato di tentato omicidio verso alcune persone che minacciavano l’impresa da lui creata. Nell’ottobre del 2013 nel Distretto Sud di New York fu arrestato anche grazie al lavoro da un agente speciale del FBI che monitorava il sito da un anno ed inseguito è riuscito ad associare il sito al nome di Ross Ulbricht che intenzionalmente e consapevolmente dispose con altre persone e si accordò per commettere un reato in un’associazione a delinquere distribuendo attraverso il possesso di sostanze controllate in violazione del titolo 21 del Codice degli Stati Uniti sezione 841, che rappresenta la struttura del codice americano poi suddiviso in ulteriori sottocapitolazioni. Inoltre recapitò, distribuì e trasferì il possesso di sostanze controllate, su cui esistono ampi studi in Europa per il monitoraggio della loro circolazione, attraverso Internet, in un modo non autorizzato dalla legge, favori’ e istigo’ a commettere questa attività in violazione del titolo 21 del Codice USA Sez. 841. Egli violo’ il Titolo 21 codice Usa Sezione 841, 846, 952, 960, 963, in violazione del titolo 21 codice Usa sezione 843. Il luogo ove queste condotte furono poste in essere è stato il distretto sud di New York e altrove avendo creato una piattaforma attorno al mondo per vendere una grande varietà di sostanze controllate via internet. Lo stesso sollecitò il tentato omicidio di un utilizzatore di SilK Road che minacciava di rivelare l’identità di una migliaia di utilizzatori del sito. Il primo di ottobre si registrava sul sito come amministratore al web server che ospitava il website Silk Road. Le condotte delinquenziali furono poste in essere in concerto con almeno altre cinque persone in relazione alle quali Ulbricht ebbe il ruolo di organizzatore, una posizione di supervisione e di management e da cui con queste continue serie di violazioni ottenne risorse e cospicui introiti, Title 21 United States Code section 848. Inoltre per il possesso e la vendita di narcotici, il sito aveva fornito una piattaforma per l’acquisto e la vendita di software designati per hacheraggio, metodi per il furto di password e per strumenti per l’accesso remoto in altri siti in concorso in violazione del titolo 18 sez. 1030 del codice Usa. Queste ultimi comportamenti, cosi’ delineati, sono stati oggetto di attività in concorso al fine di ottenere informazioni da computer protetti per propositi di vantaggi commerciali e guadagni finanziari privati e inoltre di atti penalmente rilevanti in violazione della Costituzione e di leggi degli Stati Uniti in violazione del titolo 18 Usa, Sezione 1030. Egli è stato condannato con la pena dell’ergastolo.
Ross William Ulbricht designò Silk Road per includere un sistema di pagamento con bitcoin che serviva a facilitare il commercio illegale condotto sul sito, incluse certe transazioni finanziarie che turbavano il mercato finanziario comunque identificando gli utilizzatori e le loro postazioni trasmettendo e ricevendo fondi attraverso il sito. Commisero anche riciclaggio in violazione del titolo 18 codice USA sezione 1956. Il commercio illegale in concorso riguardo’ anche l’estero, l’Europa con l’intento di far perdere le tracce di questa attività il luogo, la fonte, la proprietà e il controllo dei procedimenti delle stesse in violazione del titolo 18 united states code sezione 1956.
Egli dovrà pertanto agli Stati Uniti Sezione 853, qualche proprietà ottenuta come risultato delle offese e di ogni proprietà usata o che intendeva essere usata per facilitare la commissione delle offese.
Come risultato di commettere l’offesa di hackeraggio attraverso lo strumento del computer l’imputato dovrà dare ogni proprietà che rappresenta il risultato di questi crimini. Per quello invece di riciclaggio l’imputato dovrà per questo illecito sottostare alla penalità in assonanza con il titolo 18 del codice degli Stati Uniti sezione 982 rendendo disponibile allo Stato ogni proprietà reale o personale che è coinvolta nell’offesa o in ogni proprietà riferibile a quella proprietà. Come risultato di commettere l’offesa di hackeraggio attraverso lo strumento del computer l’imputato dovrà dare ogni proprietà che rappresenta il risultato di questi crimini. Come risultato di commettere il riciclaggio l’imputato dovrà per questo illecito sottostare alla penalità in assonanza con il titolo 18 del codice degli Stati Uniti sezione 982 cedendo ogni proprietà reale o personale che è coinvolta nell’offesa o in ogni proprietà riferibile a quella proprietà[11]. Nel caso relativo a Silk road II è intervenuto l’FBI e l’Europol e altri organismi europei, tra cui il centro europeo contro la criminalità organizzata.
La legislazione in materia di droga in ambito europeo: le problematiche emergenti
Si affronterà ivi, inoltre, il problema delle ricerche da svolgersi per arginare il fenomeno del commercio di droga tramite i social media, ove internet cioè diventa il luogo ove si commette il reato. La lotta alla criminalità informatica protegge da un lato diritti individuali quale il libero accesso ad internet in un ambito legale, dall’altra l’ordine pubblico violati dalle frodi informatiche (art.640 ter) o dall’utilizzo indebito di internet. [12]Le motivazioni sembrano esprimere la convergenza verso valori condivisi che connotano la società di Internet e che attingono a tradizioni comuni degli Stati dell’Unione. Questi “valori comuni” influiscono in modo determinante nella lotta al fenomeno “criminalità informatica”, che può essere condotta con successo solo se alle incriminazioni minime adottabili dall’Unione europea si affiancano misure processuali e pre-processuali efficaci di contrasto che rispettino il nucleo essenziale dei diritti fondamentali. Diverse iniziative legislative sono state adottate per combattere le nuove forme di criminalità transfrontaliera, a livello europeo e delle Nazioni Unite. Le tre Convenzioni delle Nazioni Unite [13]sono il punto di riferimento per la lotta antidroga la prima di NewYork relativa alla lotta delle droghe narcotiche del 1961, la Convenzione stipulata a Vienna sulle sostanze psicotrope 1971, la Convenzione contro il traffico illecito di droghe narcotiche e sostanze psicotrope del 1988 che all’articolo 20 ha istituito l’Organo internazionale di controllo degli stupefacenti in una seria azione di monitoraggio e la confisca per equivalente. Le Convenzioni ONU sono state criticate anche al momento della gabarre per la legalizzazione della cannabis, ma già nel 2002 per la severità con cui era trattato l’uso personale di questa. La direttiva del Parlamento Europeo direttiva del 2013/40/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 12 agosto 2013 relativa [14]agli attacchi contro i sistemi di informazione e che sostituisce la decisione quadro 2005/222/GAI del Consiglio è relativa agli attacchi contro i sistemi di informazione, ove si perpetra il delitto. Per rendere piu’ effettiva la cooperazione giudiziale sono stati istituiti Europol, Eurojust, Interpol, costituito da un’organizzazione centrale e periferica che opera su base telematica con sede a Strasburgo e in uno degli Stati membri L’Olaf, organismo quest’ultimo preposto alla lotta antifrode. Esso coordina le indagini interne all’interno delle istituzioni e sul posto con le autorità nazionali, ed esterne nel probabile locus commissi delicti dello Stato membro. Si è disposta poi, l’istituzione l’ 11 gennaio 2014 di un Centro europeo contro la criminalità informatica. In particolare Europol acronimo per ufficio europeo di polizia, che si è occupato del caso Silk Road II, inoltre, ha competenze viceversa in materia di traffico illecito di stupefacenti per l’analisi e lo scambio delle informazioni con Eurojust attraverso l’operatività di uffici ad hoc di collegamento a livello nazionale, per svolgere e coordinare le indagini con gli Stati membri. La cooperazione giudiziale si è indirizzata in sintesi a
- Combattere con profitto la criminalità informatica anche nell’ambito del traffico di stupefacenti.
- Espandere sia la politica di difesa sia le capacità informatiche connesse alla politica di sicurezza e di difesa comune;
. Individuare risposte tecnologiche e multimediali per le indagini on line
- istituire una strategia di forze interconnesse per la tutela del ciberspazio per l’Unione europea e sostenere i valori fondamentali dell’UE come la libertà personale, e la tutela contro la illegalità dei prodotti venduti on line per la trasparenza del mercato e la sicurezza dei consumatori, il monitoraggio delle sostanze psicoattive.
Diverse decisioni quadro, poi, in materia di rafforzamento della cooperazione giudiziale sono state adottate ed è stata implementata l’efficienza della cooperazione dopo il Trattato di Lisbona[15], sottoscritto a Lisbona il 13 dicembre 2007, entrato in vigore il 1° dicembre 2009, la quale dota l’Unione Europea di maggiori poteri in seno al Parlamento Europeo e alla trattazione dei casi penali non a livello dei tre pilastri, aboliti, ma ad uno stadio comunitario. Ad ultimo con UNIGASS, invece, the “United Nation General Assembly Special Session 2016”, diverse e nuove modalità di intervento delle Ong in specialmodo a livello preventivo per i tossicodipendenti e statale poi regionale e provinciale sono state proposte insieme all’introduzione più frequente dell’istituto della messa alla prova e dei lavori di pubblica utilità in Italia abbassando le pene per i delitti e per la coltivazione della cannabis in relazione al principio di una concreta offensività, dando soluzione potenziale al problema del narcotraffico on line. L’ambito legislativo ha visto coinvolgere anche diverse raccomandazioni, risoluzioni e nuove strategie e direttive in materia di interconnessione nella fase delle indagini, di arresto e sequestro e confisca europea dei beni per contrastare il suddetto fenomeno (che per quanto attiene alla criminalità organizzata trova disciplina basilare nella Convenzione del Consiglio d’Europa del 1990 sul riciclaggio, ricerca, sequestro e confisca dei proventi di reato sottoscritta a Strasburgo l’8 novembre 1990) la Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2013 sulla criminalità organizzata la corruzione e il riciclaggio,[16] ad esempio, la valutazione della minaccia rappresentata dalla criminalità organizzata ad opera di Europol, e la strategia dell’ Unione Europea 2013-2020 sono le piu’ recenti proposte proattive contro la droga. In primo luogo la risoluzione in oggetto fa anche riferimento al complesso fenomeno del traffico di droga che coinvolge la corruzione di pubblici ufficiali (delitto rubricato all’art. 319 c.p.) e il riciclaggio disciplinato dall’art. 648 bis del codice penale italiano, precipuamente chiede alla Commissione di presentare una proposta legislativa per garantire il riconoscimento reciproco dei procedimenti di confisca e sequestro, connessi alle misure di prevenzione adottate dalle autorità giudiziarie italiane e ai provvedimenti in materia civile adottati dagli Stati membri, la cooperazione amministrativa di polizia e giudiziaria per rintracciare i patrimoni provento di questi crimini, di prevenire i rischi di infiltrazioni criminali, di denunciare ad Eurojust ed Europol le attività illecite e sleali che sono correlate o che favoriscono la criminalità organizzata la corruzione e il riciclaggio di denaro, reati quest’ultimi facilmente correlati al narcotraffico e ad altri reati come la fornitura di servizi su internet. Il nuovo disegno di legge provvede alla confisca dei proventi di reato a seguito di una condanna penale definitiva, con la possibilità per le autorità di confiscare i proventi anche se l’indagato o l’imputato è malato o in fuga, ad esempio tramite procedimenti in contumacia. Le nuove norme consentiranno agli Stati membri di procedere alla confisca dei beni ottenuti mediante attività criminali quali la criminalità informatica( la confisca era prevista già prevista nel codice di rito come oggetto di richiesta dell’autorità giudiziale e in seguito ad opera del trattato Schenghen).
La confisca è prevista non attraverso la richiesta rogatoriale, ma attraverso l’indagine penale di cui all’art. 737 c.p. autorizzata dal Ministero della Giustizia. Gli Stati membri dovrebbero adottare misure che consentano l’utilizzo dei beni confiscati per interesse pubblico e ne incoraggino il riutilizzo sociale. L’accordo dovrebbe essere formalmente approvato. Inoltre l’approccio strategico comprende la cooperazione marittima come strumento di lotta al traffico di droga e una migliore gestione delle frontiere. Incoraggia, poi, un piano d’azione europeo in toto anche per quanto attiene alla criminalità informatica, e ha istituito un centro informatico europeo di lotta alla stessa il 11 gennaio 2013. Il sistema europeo di sorveglianza alle frontiere EUROSUR costituirà uno strumento di lotta alla criminalità organizzata per il miglioramento del mandato dell’ENISA l’agenzia dell’Unione europea per la sicurezza delle reti e dell’informazione, è un centro di competenze in materia di sicurezza informatica in Europa E di minaccia ai mezzi di informazione. Aiuta l’UE e i paesi membri dell’UE a essere meglio attrezzati e preparati a prevenire, rilevare e reagire ai problemi di sicurezza dell’informazione. Ha predisposto ad hoc una cybersecurity, prevede l’attivarsi di una Procura europea gia’ oggetto di discussione da anni e di contrapporsi con efficacia al traffico di droga anche in caso di diniego dello Stato membro, resistenza emersa sovente nei casi trattati a livello penale europeo. Il mandato d’arresto europeo consiste nella richiesta di un’autorità giudiziaria di uno Stato membro dell’UE perché si proceda all’arresto di una persona in un differente Stato membro e la si consegni al primo. Il meccanismo si basa sul principio del riconoscimento reciproco delle decisioni giudiziarie ed è operativo in tutti gli Stati UE nel rispetto dei diritti umani dell’indagato e dell’imputato in un procedimento penale. Piu’ ad hoc in questo settore la strategia 2013-2020 contro il fenomeno della droga vuole seguire queste linee guida: -lo sviluppo di una maggiore comprensione dei mercati della droga attraverso -lo studio aggiornato delle nuove criminalità organizzata, e sia dei precursori e delle nuove sostante psicoattive cosidette; legal highs-, -il rafforzamento del quadro legislativo per contrastare la criminalità organizzata e – la riduzione della domanda-offerta di droga con la modalità degli strumenti preventivi e repressivi, a questo fine è necessaria un intervento effettivo anche grazie all’ordinamento internazionale per una congiunzione pratica ed efficace delle forze in gioco, per il fine ultimo della tutela e del benessere della società. La decisione del Parlamento Europeo, inoltre del 24-11-2015 anch’essa consiste nello sviluppo dell’ acquis communitaire di Schenghen e di supportare la decisione del 1993, Decision of the Executive Committee.
Addivenendo alle emergenti problematiche: esse riguardano le lungaggini per effettuare le rogatorie per le quali l’esecuzione di un atto processuale deve essere effettuato con la lex fori e la valutazione della prova con la legge dello Stato rogante e il rapporto dunque tra la sovranità dello Stato e l’ordinamento comunitario e sovrastatale, che troveranno soluzione con l’istituzione di una Procura Europea e piu’ poteri delle Unione Europea. Le facilitazioni altresi’ concernono i poteri dell’Olaf per addivenire ad un mandato d’arresto europeo grazie ad esempio alle possibilità di richiesta in materia di controllo del bilancio di uno Stato Membro e l’implementazione della cooperazione giudiziaria conseguente e dei poteri delle agenzie di law enforcement. Si sottolinea come il problema dell’arresto e della previsione normativa si fosse già proposto per le differenze tra le legislazioni degli Stati Membri a livello europeo che permettevano agevolazioni per le sanzioni comminate da ognuno degli Stati. Lo stesso si è provato a risolversi con l’ammirevole progetto di un Codice Penale Europeo per contrastare il crimine transfrontaliero in seguito non attuato. (ad esempio per i reati in materia economica) La finalità di tale proposta era diretta ad armonizzare le legislazioni per diffondere l’acquis communitaire come anche ha sottolineato la risoluzione del Parlamento Europeo sovramenzionata, tale delitto e’ strettamente connesso all’ esistenza di criminalità piu’ complessa e di diverso genere in connessione oltre a che al reato di frode informatica disciplinato in Italia all’art. 640 ter c.p. E’ stata osservata dal 2008, nel commercio la circolazione di prodotti quali i legal highs: le sostanze psicoattive o precursori chimici[17]. In questa materia spicca un importante caso sul mephedrone e naphilone decisione del Consiglio 2005/387/JHA precursori di stupefacenti messi in commercio e non ancora classificati tra le droghe illegali che legalizzavano l’acquisto eludendo il principio di legalità in materia penale, cardine dell’ordinamento penale previsto all’art 1 c.p. e all’art. 25 c.p. poiché la sostanza non era ancora prevista tra quelle vietate. Quanto al monitoraggio provvede l’EMCDDA ad esempio l’organismo ha provveduto al controllo di internet per diversi anni insieme alle agenzie di law enforcement individuando nel passato recente siti con commercio in Europa e ha inoltre identificato 651 siti web e nuove sostanze psicoattive. I debats parlamentari dei 7 gruppi politici del Parlamento europeo esprimevano sia nell’ala di destra che di sinistra la posizione di ridurre i danni causati dalla droga e sottoporre a misure di controllo la sostanza classificata 251-NBOM col proposito di approvare nuova produzione legislativa a riguardo.
Volume consigliato
Note
[1] Jane Mounteney, Alberto Oteo, Paul Griffits. The internet and drug markets: shining a light on these complex and Dynamic System. (judith Aldridge and David De’cary-Hetu’) Andrew Lewman.Cryptomarket and the future of illicit drug markets. Tor and Links with cryptomarkets . Cox Staying in the shadows:the use of bitcoin and encryption in cryptomarket EMCDDA REPORTS 2016
[2] Dibattiti del Parlamento Europeo stage
[3] Rocco Chinnici gia’ sottolineava le problematiche dei danni alla salute a piu’ di 15.000 persone diventate tossicodipendenti in Italia a Milano a causa della costruzione di laboratori i quali trasformavano l’eroina in oppio: “L’illegalità protetta” ed. la Zisa prefazione di Paolo Borsellino.
[4] Convenzioni Onu, Studi scientifici influenza sostanze stupefacenti pubblicato dal centro europeo per il monitoraggio delle droghe, Unigass 2016.
[5]Le livre noir de la mer,piraterie,migrants,marèe blanches enquetesur une tragedie Edition du moment 2015 La droga per i colombiani è anche un meccanismo di autodifesa, 290 tonnellate sono state prodotte nel 2013 secondo l’ultimo rapporto delle Nazioni Unite. La pirateria attraverso il mare utilizza sommergibili dai doppi fondi per trasportare la droga difficilmente intercettabili via radar.
[6] Relazione della Commissione al Parlamento Europeo e al Consiglio, progressi realizzati nell’ambito della strategia dell’Unione Europea in materia di droga(2013-2020) e del piano d’azione in materia di lotta contro la droga (2013-2016)
[7] Le Convenzioni Onu sulle droghe narcotiche 1961, sulle sostanze psicotrope 1971, contro il traffico illecito di droghe narcotiche e sostanze psicotrope del 1988. ILLECIT DRUG USE IN THE EU:legislative approaches EMCDDA thematic papers
[8] EMCDDA, STRATEGIA dell’UNIONE EUROPEA IN MATERIA DI DROGA 2013-2020
[9] EU-DRUG-MARKETS REPORT in depht analysis EMCDDA, Europol April 2016. EUROPEAN DRUG REPORT 2014.
[10] Ormsby Eileen, Silk Road :insights from interviews with users and vendors EUROPEAN DRUG REPORT 2014.
[11] United States District Court Southern District of New York versus Ross William Ulbricht.
[12] Giuffré, Manuale Breve Diritto penale 2016. Il Codice Penale italiano tutela all’art. 73 della legge 309 /90 si tende in
Italia a punire lo spacciatore per arrestare il fenomeno del traffico illegale, in ogni caso le Sezioni Unite Cass. 2013 sez Iv 22 gennaio 2013 n. 8393 si esprimono nel senso di punire quest’ultimo per l’efficacia drogante della sostanza ceduta, nell’ottica di tutelare l’ordine pubblico ma anche i danni causati come i principi generali della legislazione degli Stati Membri in toto coonsiderati.
[13] Gia’ cit. nota 7.
[14] La direttiva del Parlamento Europeo direttiva del 2013/40/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio.
[15] Trattato di Lisbona,internet.
[16] la Risoluzione del Parlamento europeo del 23 ottobre 2013 sulla criminalità organizzata la corruzione e il riciclaggio.
[17] DECRETO LEGISLATIVO 24 marzo 2011 n.50 in tema di precursori di droghe a norma art. 45 legge 4 giugno 2010 n.96.
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