Domani, a partire dalle ore 9.30, presso la SALA VALENTE VIA FREGUGLIA 14 MILANO, si svolgerà il Convegno Scientifico Nazionale organizzato dall’ A.I.Me.F, Associazione Italiana Mediatori Familiari, dal titolo: “ I figli al centro. Famiglie e mediatori insieme”.
I relatori
Saranno presenti per gli Enti che hanno patrocinato l’iniziativa, l’Avv. Vinicio Nardo Presidente Ordine degli Avvocati di Milano, l’Avv. Cristina Arianna Former President Algiusmi, la Dott.ssa Marcella Caradonna Presidente Ordine Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Milano, il Dott. Nicola Giudice Responsabile del servizio Conciliazione Camera Arbitrale di Milano, l’Avv. Mariagrazia Monegat dell’Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano.
Parteciperanno i Presidenti Nazionali delle Associazioni di Mediatori Familiari aderenti alla Federazione Italiana delle Associazioni di Mediatori Familiari “F.I.A.Me.F.”. Aprirà il convegno la Dott.ssa Federica Anzini, Presidente Nazionale A.I.Me.F, con la relazione : “L’A.I.Me.F. si presenta”, la Dott.sa Paola Re, Presidente Nazionale S.I.M.e.F e Coordinatrice F.I.A.Me.F e il Dott. Giuseppe Ruggiero, Presidente AIMS e Socio fondatore F.I.A.Me.F. : “La F.I.A.Me.F.: perché federarsi. Funzioni, obiettivi e azioni della Federazione”.
Sono stati invitati: il Senatore Simone Pillon che parlerà de: “La Mediazione Familiare, grande opportunità per la famiglia nel momento critico della separazione”, l’Ass. Giulio Gallera Welfare Regione Lombardia: “Politiche di Welfare in Lombardia”, e l’Ass. Pierfrancesco Majorino Politiche sociali, salute e diritti Comune di Milano: “Servizi comunali al fianco delle famiglie: prospettive attuali e future”, la Dott.ssa Giovanna Messere dell’Ufficio dell’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, parlerà de: “La carta dei diritti dei figli di genitori separati”, la Dott.ssa Anna Cattaneo, Presidente Sez. IX del Tribunale di Milano, :“L’esperienza milanese dello Sportello informativo sulla Mediazione Familiare in Tribunale”.
Tra i relatori: la Dott.ssa Vincenza Bonsignore, co-fondatrice A.I.Me.F., Psicoterapeuta, Mediatrice e Professore a contratto Metodo di Intervento Familiare, parlerà de: “Obbligatorietà della mediazione: indicazioni dall’esperienza”, la Dott.ssa Guendalina Scozzafava, Assistente Sociale: “La generatività del conflitto e la responsabilità del dialogo. Il principio della bigenitorialità – Lg 54/2006 – e l’ascolto del minore”, il Prof. Mauro Julini, Mediatore Civile e Commerciale, formatore di formatori di mediatori tra pari, responsabile nazionale del progetto divulgativo INVECE DI GIUDICARE Uomini e donne per il dialogo: “UOMINI E DONNE PER IL DIALOGO – Negoziazione e mediazione attualità di un’inscindibilità che viene da lontano”, la Dott.ssa Isabella Buzzi, co-fondatrice A.I.Me.F., Dottore di ricerca in Psicologia, Supervisore Professionale AIMeF: “L’Europa che media la famiglia” l’Avv. Thomas Del Monte Familiarista in Verona: “Metodi di risoluzione delle controversie familiari e costi per la società: cosa dice l’Europa”, la Dott.ssa Orsola Arianna Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano e Dott. Marcello Guadalupi Commercialista e Mediatore A.I.Me.F.: “I costi diretti ed indiretti del conflitto familiare. I costi della ristrutturazione familiare”, l’Avv. Cristina Bellini Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano: “Il ruolo degli avvocati nella mediazione familiare”, l’ Avv. Paola Lovati Consigliere dell’Ordine degli Avvocati di Milano Osservatorio sulla Giustizia Civile di Milano, parlerà di: “Per una separazione dei genitori a misura dei diritti dei figli minori”, la Prof.ssa Maria Rita Parsi Psicoterapeuta, Presidente della Fondazione Fabbrica della Pace e Movimento Bambino Onlus, già Membro del Comitato Onu per i diritti dei fanciulli/e :“Le testimonianze dei figli separati”, la Prof. Costanza Marzotto Presidente macro regione nord est S.I.Me.F, docente Università Cattolica di Milano: “… e loro cosa dicono? La valutazione dei partecipanti al Gruppo di Parola per figli di genitori separati”.
Il tema del convegno sulla Mediazione Familiare
Fin dalla sua nascita, la Mediazione Familiare è stata considerata uno strumento molto importante. Tuttavia, rispetto ad altri Paesi, l’Italia è stata in fortissimo ritardo sia nel suo riconoscimento che nell’utilizzo, ma non nella preparazione degli operatori. In Australia, California, Norvegia e Finlandia la mediazione è obbligatoria per legge. In Argentina, Brasile, Colombia e Slovenia lo è per tutti i tipi di controversie, non solo quelle familiari. In Belgio, Francia e Spagna, pur non essendo concepita come tale, è soggetta a forte sollecitazione da parte dei Tribunali. In Inghilterra e Norvegia, infine, dev’essere obbligatoriamente suggerita dagli avvocati per poter poi essere anche imposta dal giudice. In Italia?
Nel nostro Paese abbiamo abbracciato le scelte europee realizzando per trent’anni un’attenta preparazione teorico-esperienziale, convenendo sulla capitale importanza di una formazione post-lauream biennale, completa di tirocinio esperienziale obbligatorio, che ha permesso di raggiungere quelle conoscenze, abilità e competenze necessarie alla Certificazione Professionale di cui alla Normazione Tecnica UNI 11644/2016 “Mediatore Familiare”.
Nel loro operare i mediatori familiari sono intervenuti per facilitare la comunicazione non solo tra genitori, ma anche e soprattutto fra operatori psicologici, sociali e giuridici, al fine non di ritagliarsi una fetta di mercato, ma di prevenire il disagio giovanile che si accompagna alla crescita in famiglie dove manca armonia, comunicazione e collaborazione.
Infatti la Mediazione Familiare ha, tra i suoi principi e obiettivi, la natura compositiva del conflitto e la riorganizzazione concreta delle relazioni familiari sia dal punto di vista genitoriale, che economico e patrimoniale se necessario, in previsione o a seguito della separazione, del divorzio o della cessazione di un rapporto di coppia, a qualsiasi titolo costituito. E’ un intervento di prevenzione del disagio personale dei genitori e dei figli, connesso all’evento separativo, e finalizzato all’esercizio della comune responsabilità genitoriale, per il raggiungimento e/o il mantenimento del benessere familiare. Non opera differenziazioni rispetto alle tipologie familiari ritenendo che tutti i figli abbiano il diritto alla continuità affettiva e relazionale con i propri genitori e ascendenti al fine della stabilità della propria identità personale.
La mediazione familiare è un percorso volontario, a costi accessibili al pubblico ancorché siano presenti molti servizi convenzionati e gratuiti per l’utenza, che può essere spontaneo, suggerito da operatori sociali e sanitari, o sollecitato dai Magistrati e dai propri legali rappresentanti, qualora ne ravvedano l’opportunità. Nel rispetto della volontarietà della scelta dei genitori, l’invio deve essere rivolto, se pur dalla Magistratura, in modo da non essere percepito come impositivo, giudicante e soggetto di valutazione. La Mediazione Familiare deve essere svolta da una figura professionale qualificata, terza e imparziale: il Mediatore Familiare, il quale deve possedere una formazione specifica per intervenire nella delicata fase di riorganizzazione delle relazioni familiari. La Mediazione Familiare presuppone la garanzia del segreto professionale e l’autonomia dal procedimento giudiziario affinché le parti raggiungano personalmente, rispetto ai bisogni e interessi da loro stessi definiti, su un piano di parità, in un ambiente neutrale, un accordo direttamente e responsabilmente negoziato, con particolare attenzione ai figli. E’ suggerita l’opportunità della consulenza e dell’assistenza legale qualora le coppie non fossero sprovviste.
L’ISTAT nell’Annuario Statistico Italiano edizione 2017 evidenzia che sul fronte delle separazioni si passa dalle 89.303 del 2014 a 91.706 del 2015 mentre per i divorzi l’aumento è decisamente più marcato: da 52.355 salgono a 82.469, un’impennata dovuta soprattutto all’entrata in vigore a metà 2015 del divorzio breve.
“Negli ultimi anni c’è stato comunque un grande incremento per la nostra professione, sia nei rapporti professionali con i Magistrati, l’Avvocatura, gli Enti e le Istituzioni, sia nella sua promozione e pratica”: sottolinea Federica Anzini, Presidente Nazionale dell’ A.I.Me.F., “ma è ancora troppo poco conosciuta o fraintesa: oggi è chiaro che il mediatore familiare sia un professionista autonomo con competenze trasversali, ma molti altri professionisti se ne sentono ancora minacciati. Non dovrebbero! Soprattutto nella mediazione familiare è fondamentale il lavoro di collaborazione interdisciplinare e il rispetto delle specifiche competenze professionali. L’approvazione di una legge che riconosca la nostra professione, facendo maggior chiarezza, è urgente e necessaria. La nostra è una realtà trentennale che si è diffusa sull’intero territorio nazionale, nei Servizi Pubblici e privatamente, con risultati più che soddisfacenti per coloro che ne hanno usufruito. La piena affermazione della mediazione familiare potrà garantire alle famiglie un percorso di informazione, responsabilizzazione e autonomia decisionale, sempre che risulti una scelta volontaria e consapevole.”
www.aimef.it.
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