Assunzione
Gli interventi riguarderanno l’immissione di nuovo personale per un totale di 21.910 unità. Si tratta di 16.500 addetti ufficio per il processo, 180 laureati IT e 280 diplomati IT, 150 architetti/ingegneri e 70 geometri e periti. Sono invece 200 i laureati da impiegare in contabilità e 400 i diplomati nello stesso ambito. Previsti poi 40 statistici e 30 ingegneri gestionali e analisti di organizzazione. Gli operatori da inserire come data entry saranno invece 3000 insieme ai 1060 funzionari di coordinamento organizzativo. Spesa prevista circa 2,3 miliardi di euro.
Sul punto si legga anche:
-Concorso 2800 tecnici al Sud : requisiti di ammissione e domande;
-Recovery plan e Giustizia: in programma 16.500 nuove assunzioni;
-Concorsi pubblici: il Ministro Brunetta verso l’utilizzo del digitale
Uffici per il processo
L’innovazione fondamentale su piano organizzativo si incentra nella diffusione dell’Ufficio del processo, introdotto nel sistema con d.l. 24 giugno 2014, n. 90, convertito con modificazioni dalla l. 11 agosto 2014, n. 114, ma solo in via sperimentale.
L’ufficio per il processo mira ad affiancare al giudice un team di personale qualificato di supporto, per agevolarlo nelle attività preparatorie del giudizio e in tutto ciò che può velocizzare la redazione di provvedimenti. L’obiettivo principale di questo intervento è offrire un concreto ausilio alla giurisdizione così da poter determinare un rapido ed immediato miglioramento della performance degli uffici giudiziari per:
- sostenere il sistema nell’obiettivo dell’abbattimento dell’arretrato;
- ridurre la durata dei procedimenti civili e penali.
Le assunzioni con contratto a tempo determinato previste in questo ambito sono 16.100 unità per gli uffici di primo e secondo grado e 400 unità per la Corte di Cassazione, 5.410 unità saranno poi impiegate per personale amministrativo e tecnico a supporto delle attività amministrative, oltre a 1520 esperti coordinatori.
Per le unità impiegate nell’ufficio del processo si prevede la possibilità del rilascio dell’attestato di lodevole servizio che diventa titolo preferenziale nei concorsi pubblici, nonché titolo per l’accesso al concorso in magistratura
Digitalizzazione
Relativamente al tema della digitalizzazione è previsto un investimento pari a 133 milioni di euro, diretto a:
- trasformazione digitale supportando l’azione degli uffici giudiziari nella digitalizzazione delle procedure e nel change management conseguente alle riforme.
- digitalizzazione degli archivi relativi ai procedimenti civili e della Corte Suprema di Cassazione
- Sviluppo di un progetto dedicato (Data Lake) che consenta di valorizzare, nella formazione della conoscenza del processo e nell’analisi dei dati e dei documenti, un patrimonio aggiuntivo di enorme rilevanza per l’utilizzo e per l’elaborazione dei dati giudiziari
Riforma del processo civile
La riforma del processo civile si articola lungo tre dorsali, complementari fra loro: da un lato si intende accentuare il ricorso agli strumenti alternativi per la risoluzione delle controversie, ADR (Alternative dispute resolution); dall’altro occorre apportare le necessarie migliorie al processo civile, anche in considerazione del fatto che solo a fronte di un processo efficace davanti all’autorità giudiziaria le misure alternative possono essere in grado di funzionare proficuamente; infine occorre intervenire sul processo esecutivo e sui procedimenti speciali. Il Piano esclude una modifica radicale dell’impianto del processo civile che provocherebbe, soprattutto nei primi anni, negative conseguenze per il necessario tempo di adattamento da parte degli operatori. Esso segue invece un metodo di intervento “selettivo”, sulle aree più disfunzionali e per estendere invece modelli già sperimentati con profitto.
Obiettivi:
- maggiore concentrazione, per quanto possibile, delle attività tipiche della fase preparatoria ed introduttiva;
- soppressione delle udienze potenzialmente superflue e la riduzione dei casi nei quali il tribunale è chiamato a giudicare in composizione collegiale;
- migliore ridefinizione della fase decisoria, con riferimento a tutti i gradi di giudizio.
La Ministra ha istituito una Commissione, con lo scopo di elaborare proposte di riforma.
Riforma del processo penale
Anche nei giudizi penali, la durata media dei procedimenti in Italia è di molto superiore alla media europea. Un’eccessiva durata del processo – si specifica nel Pnrr – danneggia sia le persone coinvolte, sia la persecuzione dei reati. Gli interventi ipotizzati sono volti a razionalizzare e accelerare i procedimenti.
Il Governo punta a:
- semplificare e razionalizzare il sistema degli atti processuali e delle notificazioni;
- elaborare interventi sulla fase delle indagini e dell’udienza preliminare, finalizzati ad assicurare scansioni temporali più certe e stringenti.
- ampliare la possibilità di ricorso ai riti alternativi.
- predisporre regimi volti a garantire maggiore selettività nell’esercizio dell’azione penale e nell’accesso al dibattimento
- assicurare che al giudizio di appello, individuato dalle analisi come una fase particolarmente critica in specie per la prescrizione del reato, si giunga mediante un accesso ragionevolmente selettivo.
- definire i termini di durata dei processi.
La Ministra ha istituito una Commissione per elaborare proposte di riforma in materia di processo e sistema sanzionatorio penale nonché in materia di prescrizione del reato.
Riforma del processo ordinario
La Ministra ha istituito una Commissione di studio delle iniziative di riforma del sistema elettorale e del funzionamento del Consiglio superiore della magistratura e di alcuni profili dell’ordinamento giudiziario, a partire dal disegno di legge di legge di iniziativa governativa.
Obiettivi:
- Ottenere un generale miglioramento sull’efficienza e sulla complessiva gestione delle risorse umane, attraverso una serie di innovazioni dell’organizzazione dell’attività giudiziaria;
- Garantire un esercizio del governo autonomo della magistratura libero da condizionamenti esterni o da logiche non improntate al solo interesse del buon andamento dell’amministrazione della giustizia
Riforma della giustizia tributaria
Il contenzioso tributario, settore cruciale per l’impatto che può avere sulla fiducia dei cittadini e degli operatori economici, anche nella prospettiva degli investimenti esteri, risente fortemente delle criticità legate ai tempi della amministrazione della giustizia. Il contenzioso tributario è una componente molto importante dell’arretrato che si è accumulato dinanzi alla Corte di Cassazione.
Il ministro della Giustizia, di concerto con il ministro dell’Economia e delle finanze, ha costituito una commissione di studio chiamata a elaborare proposte di interventi organizzativi e normativi per deflazionare e ridurre i tempi di definizione del contenzioso tributario.
Si legga anche:”Riforma della giustizia tributaria”
Obiettivi:
- Ridurre il numero di ricorsi in Cassazione in modo da decidere più speditamente, oltre che in modo adeguato
È inoltre in fase di elaborazione una proposta volta ad ampliare l’organico della Sezione tributaria della Corte di Cassazione. Infine, per quanto concerne l’attività dei giudici di merito, come per la giustizia civile, così per quella tributaria, un ulteriore contributo può derivare dalla revisione dell’istituto della mediazione. Ciò potrà giovare alla riduzione del contenzioso negli anni successivi.
Edilizia giudiziaria
Nel Pnrr particolare attenzione viene rivolta alla riqualificazione, valorizzazione del patrimonio immobiliare in chiave ecologica e digitale: costruzione di edifici, riqualificazione e rafforzamento del patrimonio immobiliare dell’amministrazione della giustizia. Spesa prevista: 426 milioni di euro.
Obiettivi:
- razionalizzare i consumi e garantire la sostenibilità economica, ambientale e sociale degli interventi attraverso l’utilizzo di materiali sostenibili e l’ammodernamento degli impianti tecnologici
- adeguare le strutture, riducendo la vulnerabilità sismica di edifici
- strutturare analisi di tipo energetico, finalizzate a massimizzare l’efficienza energetica e minimizzare consumi e impatto ambientale
DAP
Relativamente al Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria è prevista la costruzione di 8 padiglioni di detenzione comprensivi di camere e spazi trattamentali per valorizzare la riabilitazione e la qualità della vita dei detenuti adulti oltre all’adeguamento strutturale.
Obiettivo
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- garantire la dignità delle condizioni di vita e la vivibilità degli spazi di detenzione in un contesto di costante valorizzazione e riqualificazione del patrimonio demaniale;
- colmare la mancanza di spazi funzionali indispensabili per meglio consentire gli obiettivi di riabilitazione;
- garantire l’esecuzione della pena detentiva nel suo scopo di rieducazione e risocializzazione
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