Giustizia e processo tributari: ok alla riforma

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Il 9 agosto 2022 è stata approvata in via definitiva la riforma della giustizia tributaria. Il disegno di legge dopo l’ok del Senato del 5 agosto, ha ottenuto il via libera anche da parte della Camera con 288 voti favorevoli.

Speditezza e riduzione del contenzioso in Cassazione

Centrando gli obiettivi predisposti dal PNRR, focalizzati sul miglioramento della qualità delle sentenze tributarie e della riduzione del contenzioso presso la Corte di Cassazione, il legislatore si è orientato principalmente sulla riforma dell’ordinamento degli organi speciali di giustizia tributaria, senza trascurare l’introduzione di istituti processuali, preordinati a equiparare la giurisdizione tributaria alle ulteriori giurisdizioni, a deflazionare il contenzioso esistente, a incentivare l’uniformità dei giudizi in materie analoghe.

Gli altri obiettivi e finalità

Con la riforma in disamina si attuano le indicazioni fornite dall’Europa, sul presupposto che una giustizia tributaria conforme ai principi del giusto processo contribuisce a sostenere l’intero sistema Paese in termini di competitività e richiamo degli investitori esteri. Nel PNRR il Governo italiano si è infatti proposto l’obiettivo di intervenire sulla giustizia tributaria nella finalità di ridurre il numero di ricorsi alla Corte di Cassazione, quindi consentire una loro trattazione più spedita. Il PNRR muove dalla considerazione di quanto il contenzioso tributario rappresenti una componente notevole dell’arretrato della Cassazione (50.000 ricorsi pendenti nel 2020) e di quanto sovente le decisioni della Cassazione conducano all’annullamento delle decisioni delle Commissioni tributarie regionali (nel 47% dei casi nel 2020).

Le novità

La riforma licenziata il 9 agosto, la cui competenza nel settore giustizia è relativa alla sola Corte di Cassazione mentre per il primo e secondo grado di giudizio riguarda il Mef contempla, tra le novità:

  • la ridenominazione degli organi di giustizia tributaria in Corti tributarie di primo e di secondo grado con l’introduzione di un ruolo autonomo e professionale della magistratura tributaria con 576 giudici tributari reclutati tramite concorso per esami. Viene pure disciplinata la possibilità degli attuali giudici togati di transitare definitivamente e a tempo pieno nella giurisdizione tributaria speciale (la possibilità riguarda una quota di 100 giudici togati: 50 provenienti dalla magistratura ordinaria e 50 dalle altre magistrature);
  • in ambito processuale viene previsto che le controversie di modico valore siano devolute a un giudice monocratico;
  • è rafforzata la conciliazione giudiziale;
  • viene definitivamente superato il divieto di prova testimoniale;
  • si potenzia il giudizio di legittimità con la creazione in Cassazione di una sezione civile deputata solamente alla trattazione delle controversie tributarie.

Il rinvio pregiudiziale in Cassazione

La riforma risulta particolarmente significativa, anche in considerazione della circostanza che la medesima si accompagnerà all’introduzione (da parte del decreto legislativo attuativo della delega al Governo per la riforma del processo civile) dell’istituto del rinvio pregiudiziale in Cassazione, in base al quale, sulla scorta di positive esperienze straniere (in specie l’ordinamento francese che conosce la saisine pour avis), il giudice tributario, in presenza di una questione di diritto nuova, la quale evidenzi una notevole difficoltà ermeneutica, e che appaia probabile che si verrà a porre in plurime controversie, potrà chiedere alla Corte di legittimità l’enunciazione di un principio di diritto.

Avv. Biarella Laura

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