Indice
1. La misura
Il tetto massimo alle retribuzioni dei dirigenti delle Pubbliche Amministrazioni era stato introdotto nel 2011, con il cosiddetto decreto Salva-Italia, ed era stato fissato a 240mila (pari alla retribuzione del primo presidente della Corte di Cassazione).
L’emendamento approvato ieri al Senato prevede che alcuni capi di stato maggiore, nonché ai Capi dipartimento della presidenza del Consiglio e al Segretario generale della Presidenza del Consiglio, e ai Capi Dipartimento e ai Segretari generali dei ministeri, possano accedere ad un “trattamento economico accessorio per ciascuno di importo determinato nel limite massimo delle disponibilità del fondo”, determinato con decreto del presidente del Consiglio su proposta del ministro dell’Economia: tutto questo, in deroga al tetto massimo dei 240mila euro.
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2. Le prossime tappe
Il Governo ha già presentato emendamento soppressivo, che oggi verrà votato alla Camera. Il Decreto-aiuti dovrà poi tornare al Senato, il 20 settembre, per un ulteriore voto. Il termine temporale per la conversione in legge del decreto, infatti, scadrà l’8 ottobre.
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