Gli “ultimi” anni della legislazione interna, sono stati caratterizzati dall’obiettivo politico della c.d. semplificazione
amministrativa. Come addetto ai lavori non sono così sicuro che tale obiettivo sia stato raggiunto in concreto ma,
se non altro, ho assistito a delle vere e proprie rivoluzioni copernicane nel campo del diritto amministrativo e
costituzionale e, quindi, in quello degli enti locali.
Una di tali rivoluzioni ha interessato senz’altro il commercio e la polizia amministrativa e la legge statale di storico
riferimento, è senz’altro il c.d. decreto “Bersani”.
Il prontuario di rilevamento delle infrazioni alle leggi sul commercio, dunque, è strumento utile ed indispensabile ad
applicare in concreto i principi introdotti da tale decreto, nonché le leggi speciali di settore, quale la recente legge a
tutela dei consumatori, quella sulla somministrazione degli alimenti e delle bevande e dei pp.ee. e la relativa
disciplina igienico-sanitaria, quella attinente l’uso dei mezzi pubblicitari e la illecita occupazione del suolo pubblico,
quella sulla panificazione; la legge quadro sull’artigianato, il riordino sulla stampa quotidiana e periodica, il codice
dei beni culturali e del paesaggio; le norme speciali sulla denominazione, etichettatura, presentazione e pubblicità
dei prodotti; la vendita a peso netto; le disposizioni amministrative per il contrasto della contraffazione; le
disposizioni penalistiche e del TULPS attinenti al commercio, le violazioni in materia di fumo: il tutto, aggiornato alle
leggi 81 e 173 del 2006 sui produttori agricoli e sulle vendite piramidali ed alla coeva legge delegata n. 114 sulla
etichettatura per gli ingredienti.
Come è ben comprensibile, questo prontuario – consolidato e, non a caso, giunto alla sua XXVII edizione – tratta
tematiche affatto semplici, mantenendo peraltro un taglio estremamente pratico che comprende oltre che la parte
testuale della disposizione che va applicata, il relativo commento e/o annotazione giurisprudenziale e la tavola
sinottica contenente la descrizione della fattispecie, la norma violata o di riferimento, la sanzione prevista e
l’autorità competente a ricevere il rapporto e ad irrogare la sanzione.
Ebbene, in questo processo di semplificazione dell’attività amministrativa e di rinnovamento costituzionale e sulla
spinta del legislatore centrale, alcuni legislatori regionali hanno fatto proprio questo messaggio innovativo,
legiferando in proprio, così come ha fatto la Regione Toscana, con la legge 7 febbraio 2005, n. 28, istituenda il c.d.
“codice del commercio”. Non solo la Toscana ha inteso seguire le orme del legislatore nazionale ma, senz’altro,
questa regione – rispetto alle altre – non si è limitata ad intervenire su singoli settori commerciali, ma ha dato vita
ad un vero e proprio testo unico che va a disciplinare il settore del commercio su aree private e pubbliche, la
distribuzione dei carburanti, la vendita della stampa quotidiana e periodica, la somministrazione degli alimenti e
delle bevande.
V’è peraltro da precisare che solo quest’ultima materia è di applicazione immediata, posto che le altre disposizioni
citate restano comunque mediate dalla legislazione nazionale, in attesa della emanazione dei regolamenti regionali attuativi.
Certamente, un codice così complesso ed attinente poi una regione particolarmente produttiva sul piano
commerciale, tanto da essere caratterizzata dalla diffusione di piccole imprese individuali e, non da meno
dall’espandersi di superfici di vendita ben più ampie di quelle tradizionali, ha dato adito e continua a dare adito a
varie considerazioni a margine che poi, finiscono per fornire indirizzo all’esercizio dell’amministrazione attiva.
Amministrazione attiva che, soprattutto in sede locale e con riferimento a quelle numerose e diffuse e diverse entità
amministrative locali, risente della mancanza di un vero e proprio coordinamento regionale.
Da qui l’esigenza di avere uno strumento di interpretazione largamente condivisa del codice del commercio
toscano e quindi, l’introduzione nella biblioteca giuridica locale del “Prontuario per la polizia commerciale nella
regione Toscana”. Non a caso, questo prontuario non è il prontuario del commercio (a cui comunque è necessario
riferirci, per tutto ciò che non è disciplinato dalla L.R. 28/2005) ma, il prontuario “per la polizia commerciale”.
Non a caso, chi ha compilato questo prontuario è “attivista” della polizia commerciale essendo egli stesso
comandante della Polizia Municipale e quindi vive, giornalmente, le gioie ed i dolori di una legislazione trasversale.
Un compilatore autorevole come la Dott. Elena Fiore – il fiore all’occhiello della polizia municipale d’Italia – rende
non solo condivisibile questo strumento regionale, ma pienamente ed utilmente accoglibile; non da meno, il
Comandante della Polizia Municipale del comune toscano di Montale, pur non avendo perso la sua riflessiva e
seriosa sicilianità d’origine, ha saputo introitare e metabolizzare in se quella schietta toscanità che fa di lui un
professionista della polizia municipale ed un autorevole formatore della polizia municipale d’Italia.
Questo, sol per riferirci agli autori di questo volume, come a coloro i quali, da abili tessitori di trame dottrinarie,
fanno di questo testo per la polizia locale della Regione Toscana, un testo che altre polizie locali di altre regioni
possono invidiare.
Un testo che pur mantenendo la tipica struttura del prontuario maggioli (ma secondo una particolare cura e
dedizione grafica che ne fa anche la differenza), mantiene quel minimo di connotati di rinvio a disposizioni altre,
necessarie a meglio comprendere ed applicare il codice in concreto.
L’ultimo dei tre prontuari qui presentati è quello attinente le violazioni al TULPS e al CP ancora curato e compilato
dai Comandanti Barbera-De Carlo-De Carlo: un vero e proprio tris d’assi dell’editoria giuridica.
Abbiamo già detto di come il vento della innovazione legislativa soffia sul Paese – giungendo anche da oltr’alpe – e
di come, talvolta, raggiungendo i confini regionali modifica il proprio soffiare, sino a divenir piacevole brezza (così
come avviene nella realtà nelle terre della mia bella Toscana) ma, certamente, in questo suo scorrere, restano gli
antichi sapori di terre lontane ed arse dal sole; restano quegli antichi echi e sapori che non sono più legislazione
ma, piuttosto, cultura legislativa e quindi, non facilmente scindibili da ciò che compone l’ordinamento giuridico.
Dunque, mentre la mano destra soppesa un codice del commercio (nazionale come regionale) semplificato, l’altra
mano, soppesa ancora il vecchio TULPS ed in codice penale che gli fa da cornice. Leggi che solo apparentemente
sembrano così distanti ma che, in realtà, debbono essere necessariamente lette assieme; assieme sono ancora
destinate a vivere e a resistere agli effetti del tempo e della interpretazione giuridica.
Ancora una volta, dunque, questo prontuario affianca necessariamente gli altri due, sebbene per certe parti
comune ai precedenti; senz’altro distinto in quella sua specificità che riguarda l’applicazione del R.S. 773/31 e del
relativo regolamento di esecuzione del ’40 ed il codice penale ed il suo recentissimo aggiornamento alla finanziaria
2006, ed alle coeve legge di inizio anno, n. 29 sulla vendita degli esplosivi e n. 49 sulle armi da fuoco.
La novità di questa XVII edizione è senz’altro la nuova sezione “stranieri” che riporta lo stralcio del relativo T.U. ed il prontuario applicativo.
Chiude questo prontuario, come l’altro poc’anzi presentato, una serie di indici: per articoli delle violazioni al TULPS
e CP e analitico alfabetico per una immediata ricerca.
LI, 18.05.2006
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