Accordi matrimoniali tra i coniugi – Scheda di Diritto

Redazione 10/10/24
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Gli accordi matrimoniali tra i coniugi sono patti che le parti stipulano al fine di regolare preventivamente alcuni aspetti della loro vita coniugale, soprattutto in termini patrimoniali. Questi accordi possono essere stipulati prima del matrimonio (accordi prematrimoniali) o dopo (accordi postmatrimoniali), e riguardano la gestione dei beni, il mantenimento e, in alcuni casi, anche la custodia dei figli. In Italia, il quadro normativo sugli accordi matrimoniali è piuttosto limitato, poiché tali accordi sono spesso considerati contrari all’ordine pubblico e pertanto non sempre riconosciuti come validi.

Indice

1. Tipologie di accordi matrimoniali


Accordi prematrimoniali: gli accordi prematrimoniali vengono stipulati prima del matrimonio e mirano a regolamentare anticipatamente le questioni patrimoniali e di mantenimento. Spesso, sono utilizzati per proteggere il patrimonio di uno dei coniugi, per stabilire la divisione dei beni in caso di separazione o divorzio, o per fissare un eventuale assegno di mantenimento. Tuttavia, in Italia questi accordi non sono espressamente previsti dalla legge e la loro validità può essere messa in discussione, soprattutto se contengono clausole che incidono su diritti indisponibili come l’affidamento dei figli.
Accordi postmatrimoniali: questi accordi possono essere stipulati durante il matrimonio o in vista di una separazione o di un divorzio. Sono generalmente accordi che definiscono come gestire i beni e le risorse economiche della coppia durante il matrimonio, oppure come dividere tali beni in caso di cessazione del vincolo matrimoniale. Anche in questo caso, l’autonomia contrattuale è limitata: gli accordi devono rispettare i principi di legge e, in caso di divorzio, essere omologati dal giudice.

2. Contenuti e clausole degli accordi matrimoniali


Gli accordi matrimoniali possono contenere una varietà di clausole, tra cui:

  • Regime patrimoniale: è possibile scegliere tra comunione o separazione dei beni, con l’opzione di dettagliare ulteriormente la gestione dei beni comuni o separati.
  • Alimenti e mantenimento: è frequente l’inclusione di clausole che regolano il mantenimento dell’ex coniuge, con specifiche sul tipo e l’importo degli alimenti, eventualmente anche in funzione delle future situazioni economiche.
  • Divisione dei beni: in caso di separazione o divorzio, è possibile stabilire in anticipo come verranno divisi i beni acquisiti durante il matrimonio, inclusi immobili, conti correnti e investimenti.
  • Casa familiare e custodia dei figli: anche se non è possibile derogare all’interesse superiore dei figli, è possibile prevedere la gestione della casa familiare e l’assegnazione del domicilio, tenendo conto di eventuali vincoli legali.

3. La validità degli accordi in Italia


La validità degli accordi matrimoniali in Italia è un tema complesso e dibattuto. In mancanza di una disciplina normativa specifica per gli accordi prematrimoniali, la giurisprudenza italiana si è spesso mostrata contraria al loro riconoscimento. In particolare:

  • Contrarietà all’ordine pubblico: gli accordi che pregiudicano diritti indisponibili o contrari all’ordine pubblico vengono considerati nulli. Ad esempio, non è possibile rinunciare all’assegno di mantenimento o definire in anticipo l’affidamento dei figli.
  • Omologazione del giudice: gli accordi postmatrimoniali, per essere validi in sede di separazione o divorzio, devono essere omologati dal giudice. Questo controllo serve a verificare che le disposizioni siano conformi alla legge e rispettino i diritti dei figli minori, ove presenti.

4. Giurisprudenza e evoluzione


Negli ultimi anni, la giurisprudenza italiana ha mostrato una certa apertura verso il riconoscimento degli accordi prematrimoniali, soprattutto per quanto riguarda le questioni patrimoniali. Alcuni tribunali hanno ritenuto validi gli accordi che regolano la divisione dei beni o la separazione patrimoniale, purché non violino norme di ordine pubblico. Tuttavia, rimane prevalente l’orientamento secondo cui tali accordi sono nulli qualora incidano su aspetti che non possono essere derogati, come il mantenimento o l’affidamento dei figli.

5. Vantaggi e svantaggi degli accordi matrimoniali


Vantaggi:
Previsione e chiarezza: gli accordi matrimoniali offrono la possibilità di pianificare in anticipo la gestione dei beni e delle risorse economiche, riducendo l’incertezza.
Riduzione del contenzioso: stabilendo in anticipo le modalità di divisione dei beni, si possono ridurre le dispute giudiziarie, accelerando la separazione o il divorzio.
Svantaggi:
Limitazioni all’autonomia contrattuale: a differenza di altri ordinamenti, in Italia i coniugi non sono liberi di regolamentare tutti gli aspetti del matrimonio, in quanto vincolati da principi di ordine pubblico e diritti indisponibili.
Incertezza sulla validità: poiché non esiste una normativa specifica, la validità degli accordi prematrimoniali è sempre soggetta alla valutazione del giudice, che potrebbe dichiararli nulli in tutto o in parte.

6. Conclusione


Gli accordi matrimoniali rappresentano uno strumento utile, ma con limiti importanti nel contesto italiano. Essi possono favorire una gestione più trasparente e pianificata dei rapporti patrimoniali tra i coniugi, tuttavia è sempre consigliabile redigerli con l’assistenza di un avvocato esperto, che possa orientare verso soluzioni conformi alla legge e alle interpretazioni giurisprudenziali prevalenti. Con l’evoluzione della giurisprudenza e la crescente diffusione di questi strumenti, potrebbe emergere una maggiore regolamentazione in futuro, permettendo ai coniugi di avere più libertà contrattuale nel definire i termini del loro rapporto matrimoniale.

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