La recente circolare del Ministero dell’Interno ha sancito la fine del check-in remoto per le strutture ricettive. Questa modalità, che permetteva agli ospiti di accedere agli alloggi senza interazioni personali, tramite l’invio telematico dei documenti e codici di accesso, non è più ritenuta conforme agli standard di sicurezza richiesti dall’art. 109 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS). La decisione segna un passo importante verso un maggiore controllo e trasparenza nel settore degli affitti brevi.
Indice
1. Le motivazioni della circolare
Sottoscritto dal capo della Polizia Vittorio Pisani e indirizzato a tutte le Prefetture, il documento evidenzia che l’identificazione degli ospiti all’arrivo nella struttura deve avvenire di persona, per verificare la corrispondenza tra i documenti forniti e l’effettiva identità degli alloggiati. Il Ministero ha espresso preoccupazione per i rischi legati alla prassi dell’identificazione da remoto, una modalità che, sebbene comoda, potrebbe consentire l’occupazione degli alloggi da parte di individui non registrati o identificabili.
La Corte Costituzionale, richiamata nella circolare, ha ribadito che l’obbligo di comunicare le generalità degli alloggiati è strettamente connesso a esigenze di sicurezza pubblica. La mancata verifica personale compromette tale obbligo, rendendo più difficile per le autorità intervenire rapidamente in caso di necessità.
2. Ambiti di applicazione: case vacanze, scambi di alloggi e Marina resort
La normativa coinvolge diverse tipologie di strutture ricettive, inclusi:
- Affitti brevi e case vacanze: La circolare sottolinea che anche le piattaforme come Airbnb devono conformarsi alle disposizioni, eliminando il self check-in automatizzato.
- Scambi di alloggi su piattaforme come HomeExchange: È richiesto che i dati delle persone coinvolte vengano registrati sul portale Alloggiati Web per evitare l’inserimento di informazioni false.
- Marina resort: Queste strutture, che offrono pernottamento su unità navali ormeggiate, devono rispettare le stesse regole previste per gli alloggi tradizionali, poiché equiparate a strutture ricettive ai fini fiscali e normativi.
La circolare precisa che eventuali eccezioni sollevate dai gestori di tali attività sono considerate infondate rispetto alla ratio della normativa.
3. Un cambio di passo: allerta e nuove responsabilità per i Prefetti
Il provvedimento riflette un contesto di allerta elevata in materia di sicurezza pubblica. La necessità di un controllo più rigoroso risponde a una visione preventiva, volta a garantire che ogni ospite sia identificabile e che le strutture siano consapevoli delle responsabilità che derivano dalla gestione degli alloggi.
I Prefetti avranno il compito di informare gli enti locali e le Camere di Commercio, facilitando l’adeguamento alle nuove disposizioni. L’obiettivo è assicurare un’applicazione uniforme della normativa, eliminando eventuali dubbi interpretativi.
4. Implicazioni per i gestori e gli ospiti del check-in online
Questo cambio normativo comporta diverse conseguenze:
- Per i gestori: Maggiore impegno nell’identificazione degli ospiti e nella gestione delle pratiche burocratiche. Sarà necessario predisporre sistemi di accoglienza in presenza e formare il personale per garantire la conformità alle disposizioni.
- Per gli ospiti: Una possibile riduzione della flessibilità negli orari di check-in, ma con la garanzia di maggiore sicurezza e tutela durante il soggiorno.
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