#AGROFOR2030: 5 punti per la Carta di Firenze

Scarica PDF Stampa
Dal 19 al 21 ottobre, a Firenze, si è tenuto l’evento “#AGROFOR2030: PROTAGONISTI DEL NUOVO RINASCIMENTO”, Dottori Agronomi e Dottori Forestali al centro delle nuove sfide per il benessere delle comunità e la bellezza dei luoghi.

     Indice

  1. La Carta di Firenze orienta agronomi e forestali verso il 2030
  2. Dalle 5 tesi alla Carta di Firenze
  3. Dall’Università alla Professione
  4. Il Progetto del paesaggio e del verde urbano per la qualità della vita e il benessere dei cittadini.
  5. Agricoltura 4.0, agroenergie, economia circolare e sostenibilità delle produzioni agricole.
  6. Credito all’agricoltura: sosteniamo il futuro. Dalla PAC ai moderni strumenti finanziari.
  7. Selvicoltura e pianificazione: sintesi tra sviluppo e tutela del territorio.

1. La Carta di Firenze orienta agronomi e forestali verso il 2030

Si è concluso il 21 ottobre il XVIII congresso dei dottori agronomi e dottori forestali, che ha registrato oltre 450 presenze. La presidente nazionale CONAF ha affermato: “Sono decisamente soddisfatta sia per i numeri dei partecipanti e per la qualità delle discussioni. Ci siamo avvicinati a questo momento istituzionale con un obiettivo decisamente ambizioso: immaginare il futuro del Paese. Come categoria sappiamo e vogliamo offrire un contributo concreto allo sviluppo sostenibile dell’Italia, in linea con gli obiettivi di Agenda2030, coniugando salute e benessere, progettando città vivibili, ponendo attenzione alla sostenibilità delle produzioni, dando un contributo a differenziare il mix energetico nazionale e riuscendo a migliorare la fertilità dei suoli. Con orgoglio sottolineo che una caratteristica identificativa di questo Congresso è stato l’alto numero di voci ‘esterne’ che abbiamo chiamato ad arricchire le tesi. Una scelta fatta in continuità con la politica dell’ordine di allargarsi e collaborare con altre istituzioni, perché dobbiamo confrontarci con punti di vista diversi, anche quelli che siamo meno abituati a frequentare.”

2. Dalle 5 tesi alla Carta di Firenze

I lavori si sono conclusi con la sintesi delle 5 tesi congressuali, che porterà alla redazione della Carta di Firenze, un documento programmatico dell’azione dell’ordine nei prossimi anni. I temi toccati hanno offerto una panoramica dei bisogni del Paese, ma anche delle opportunità da cogliere.

3. Dall’Università alla Professione

Occorrerà migliorare l’offerta formativa e incrementare la formazione post-laurea, come perno fondamentale della crescita della categoria. Si dovrà avere un approccio sistemico che prevede la transdisciplinarietà e la collaborazione tramite le reti interprofessionali. Sarà necessario aumentare la consapevolezza di quanto sia importante per Il futuro impegnarsi sull’AKIS (Agricultural Knowledge and Innovation Systems).

4. Il Progetto del paesaggio e del verde urbano per la qualità della vita e il benessere dei cittadini.

Lo spazio urbano deve migliorare per garantire una migliore vivibilità, tutelando nel contempo i beni ambientali: per farlo i professionisti apportano contenuti innovativi nella progettazione aree verdi urbane per il risanamento delle città, avendo la capacità di selezionare specie e varietà di piante adatte ai nuovi usi. Occorrerà migliorare l’accesso a spazi verdi pubblici e rafforzare rapporti tra zone urbane e periurbane. Tale approccio di cura e sostenibilità deve essere anche affiancato da nuova visione del paesaggio, che non deve più essere considerato come bene da tutelare in maniera assoluta bensì quale elemento fondamentale del territorio.

5. Agricoltura 4.0, agroenergie, economia circolare e sostenibilità delle produzioni agricole.

Gli scenari economici, i cambiamenti climatici, la crisi energetica chiedono un deciso cambio di passo, soprattutto da parte degli amministratori pubblici. La competitività dell’agricoltura 4.0 è oramai assodata e la strada è imboccata, così come il ruolo delle agroenergie nella transizione ecologica e digitale. Si dovranno incentivare le comunità circolari, intese quali nuovi modelli di produzione e di consumo, passando per la valorizzazione delle frazioni organiche dei rifiuti che aiutino a migliorare la gestione sostenibile del suolo. Sono opportunità per il Paese, che vedono la figura del dottore agronomo e dottore forestale come raccordo centrale.

6. Credito all’agricoltura: sosteniamo il futuro. Dalla PAC ai moderni strumenti finanziari.

Al settore primario si chiede di essere protagonista del cambiamento, dotandosi di moderne tecnologie e sapendosi innovare, tra cambiamento climatico e criteri di sostenibilità. Questa transizione, però può avvenire solo se sostenuta dalla possibilità di accedere con semplicità credito. Serviranno simulazioni di scenario e lo sviluppo di nuovi strumenti finanziari, una legislazione chiara e stabile unita alla disponibilità di indicatori di impatto della spesa pubblica collegati agli investimenti sostenibili. Con la figura del dottore agronomo e forestale che può svolgere la funzione di congiunzione tra mondi che, per molto tempo, non sono riusciti a dialogare.

7. Selvicoltura e pianificazione: sintesi tra sviluppo e tutela del territorio.

La gestione delle foreste sarà sviluppata tramite i piani forestali e i piani di interesse territoriale. Per tale motivo diventa impellente fare rete tra i professionisti e aprire un dialogo con le amministrazioni affinché si sviluppi un linguaggio comune, oltre che si proceda allo snellimento burocratico ai fini autorizzativi.

Avv. Biarella Laura

Scrivi un commento

Accedi per poter inserire un commento