L’Associazione Italiana Giovani Avvocati (AIGA) ha recentemente proposto una legge per riformare la figura dell’amministratore di sostegno, un ruolo regolato dagli articoli 404 e seguenti del codice civile. Questa figura si occupa della tutela di persone che, per infermità o menomazione, non possono gestire i propri interessi. Dato l’invecchiamento della popolazione, la necessità di questa funzione è sempre più diffusa, e spesso i Giudici Tutelari nominano professionisti iscritti agli albi per tale incarico.
Indice
1. L’iniziativa di AIGA
La proposta di legge, inviata ai Capigruppo della Commissione Giustizia della Camera dei Deputati, mira a riconoscere e regolamentare il ruolo degli amministratori di sostegno provenienti da professioni come avvocati ed economisti. Secondo AIGA, l’attività svolta da questi professionisti non può essere considerata meramente volontaristica, vista la complessità delle funzioni esercitate e la natura professionale degli incarichi.
Il presidente di AIGA, Carlo Foglieni, ha sottolineato l’importanza di assicurare un compenso adeguato agli amministratori di sostegno, vista la responsabilità assunta nel gestire le esigenze patrimoniali e personali dei beneficiari. Per evitare che il ruolo diventi insostenibile dal punto di vista economico, AIGA propone che la retribuzione sia determinata in funzione del patrimonio mobiliare del beneficiario.
2. La proposta di compenso e il ruolo degli ausiliari del giudice
La proposta di AIGA prevede un sistema di compensi che varia in base alla massa patrimoniale gestita. Fino a 5.000 euro, l’importo è a discrezione del giudice; oltre tale soglia, le percentuali decrescenti variano dal 5% minimo fino a 30.000 euro al 2,5% per importi oltre i 300.000 euro, fino all’1% per patrimoni superiori a un milione di euro.
Inoltre, AIGA suggerisce di considerare gli amministratori di sostegno come ausiliari del giudice, definendo in modo chiaro le loro mansioni e stabilendo compensi adeguati in linea con le disposizioni previste per gli altri ausiliari (artt. 52-53 disp. att. c.p.c. e artt. 49-56 del D.P.R. n. 115/2002). Questo riconoscimento risolverebbe anche la vexata quaestio fiscale, chiarendo il regime degli emolumenti per i professionisti.
3. Riconoscimento della natura professionale e dignità del ruolo
Il documento di AIGA pone enfasi sul rispetto della dignità professionale degli amministratori di sostegno, evitando che il loro compenso sia ridotto a un’indennità annuale inadeguata. La proposta suggerisce un cambio di paradigma: il professionista, una volta riconosciuto come ausiliario del giudice, deve ricevere una remunerazione consona all’impegno e alle risorse impiegate, superando così l’attuale carenza di professionisti disposti ad assumere tali incarichi.
4. La necessità di un quadro normativo chiaro
AIGA propone che, qualora il beneficiario dell’amministrazione di sostegno sia non abbiente, i costi dell’amministratore possano essere coperti dal patrocinio a spese dello Stato, garantendo così un equo accesso al supporto indipendentemente dalle risorse finanziarie personali. La revisione normativa si pone l’obiettivo di tutelare i soggetti più vulnerabili e garantire al contempo che i professionisti coinvolti ricevano un compenso dignitoso.
5. Conclusione
La proposta di legge di AIGA rappresenta un passo significativo verso una riforma dell’amministrazione di sostegno che riconosca il valore del lavoro professionale di chi si occupa della tutela dei più deboli. Attraverso l’inquadramento degli amministratori di sostegno come ausiliari del giudice, la proposta mira a garantire una giusta retribuzione e a valorizzare il ruolo centrale di questi professionisti nel sistema di giustizia, rispondendo a una crescente domanda sociale di assistenza qualificata.
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