Applicabilità misura cautelare agli arresti domiciliari

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Quando non può essere applicato l’art. 275-bis, co. 1, primo periodo, c.p.p. (misura cautelare agli arresti domiciliari)? Per approfondimenti sul tema delle misure cautelari personali consigliamo il volume: Le Riforme della Giustizia penale

Corte di Cassazione -sez. VI pen.- sentenza n. 17520 del 27-02-2024

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Indice

1. La questione: applicabilità custodia cautelare


Il Tribunale di Salerno, accogliendo parzialmente un appello del Pubblico ministero, applicava ad un indagato la misura cautelare degli arresti domiciliari in relazione al reato di cui all’art. 416 cod. pen. di cui al capo 1 dell’imputazione provvisoria.
Ciò posto, avverso questa decisione il difensore proponeva ricorso per Cassazione e, tra i motivi ivi addotti, costui deduceva violazione di legge in relazione alla omessa valutazione della prognosi relativa alla possibilità per l’indagato di usufruire del beneficio della sospensione condizionale della pena. Per approfondimenti sul tema delle misure cautelari personali consigliamo il volume: Le Riforme della Giustizia penale

FORMATO CARTACEO

Le Riforme della Giustizia penale

In questa stagione breve ma normativamente intensa sono state adottate diverse novità in materia di diritto e procedura penale. Non si è trattato di una riforma organica, come è stata, ad esempio, la riforma Cartabia, ma di un insieme di interventi che hanno interessato vari ambiti della disciplina penalistica, sia sostanziale, che procedurale.Obiettivo del presente volume è pertanto raccogliere e analizzare in un quadro unitario le diverse novità normative, dal decreto c.d. antirave alla legge per il contrasto della violenza sulle donne, passando in rassegna anche le prime valutazioni formulate dalla dottrina al fine di offrire una guida utile ai professionisti che si trovano ad affrontare le diverse problematiche in un quadro profondamente modificato.Completano la trattazione utili tabelle riepilogative per una più rapida consultazione delle novità.Antonio Di Tullio D’ElisiisAvvocato iscritto presso il Foro di Larino (CB), giornalista pubblicista e cultore della materia in procedura penale. Referente di Diritto e procedura penale della rivista telematica Diritto.it. Membro del comitato scientifico della Camera penale di Larino. Collaboratore stabile dell’Osservatorio antimafia del Molise “Antonino Caponnetto”. Membro del Comitato Scientifico di Ratio Legis, Rivista giuridica telematica.

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2. La soluzione adottata dalla Cassazione


La Suprema Corte considerava il motivo suesposto infondato alla stregua di quell’orientamento nomofilattico secondo il quale la ritenuta sussistenza del pericolo di reiterazione del reato esime il giudice dal dovere di motivare sulla prognosi relativa alla concessione della sospensione condizionale della pena (Sez. U, n. 1235 del 28/10/2010) dato che il giudizio prognostico in ordine alla concessione della sospensione condizionale della pena, che legittima il rigetto della richiesta di applicazione della misura cautelare ai sensi dell’art. 275, comma 2-bis, cod. proc. pen., implica l’esclusione del pericolo di reiterazione del reato, dal momento che la concessione della sospensione è indefettibilmente correlata ad una previsione favorevole in ordine alla condotta futura del condannato (Sez. 5, n. 17691 del 08/01/2010).

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3. Conclusioni


Fermo restando che, come è noto, l’art. 275-bis, co. 1, primo periodo, cod. proc. pen. dispone che non “può essere applicata la misura della custodia cautelare in carcere o quella degli arresti domiciliari se il giudice ritiene che con la sentenza possa essere concessa la sospensione condizionale della pena”, la decisione in esame desta un certo interesse essendo ivi chiarito quando è applicabile siffatto precetto normativo.
Si afferma difatti in tale pronuncia, sulla scorta di un pregresso indirizzo interpretativo, che il giudizio prognostico per la sospensione condizionale della pena implica l’esclusione del pericolo di reiterazione del reato poiché la concessione di questa sospensione è strettamente legata a una previsione favorevole sul comportamento futuro del condannato.
Tale provvedimento, quindi, può essere preso nella dovuta considerazione per comprendere quando possa essere presa in considerazione questa statuizione legislativa.
Ad ogni modo, il giudizio in ordine a quanto statuito in codesta sentenza, poiché contribuisce a fare chiarezza su siffatta tematica procedurale sotto il versante giurisprudenziale, non può che essere positivo

Avv. Di Tullio D’Elisiis Antonio

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