Volume consigliato
Assegno divorzile: i parametri dopo le Sezioni Unite n. 18287 dell’11 luglio 2018Corredata delle più utili formule di riferimento, l’opera esamina, con taglio pratico e forma accessibile, le questioni maggiormente dibattute relative all’assegno divorzile, fino all’analisi della recente sentenza della Cassazione civile a Sezioni Unite n. 18287 dell’11 luglio 2018.Attraverso un’originale struttura, il testo risponde ai quesiti che più frequentemente ci si pone, tra cui: in cosa consiste il tenore di vita ed è ancora valido quale parametro? Come si può ottenere la modifica dell’importo dell’assegno? Quali azioni sono esperibili per il recupero dell’assegno?Con l’ultimo intervento della Suprema Corte, si dà atto di cosa è cambiato e quali siano oggi i parametri di riferimento per la determinazione dell’assegno.Per garantire uno strumento immediatamente operativo le risposte ai quesiti sono accompagnate dalle principali formule di riferimento.Manuela Rinaldi Avvocato in Avezzano; Dottore di ricerca in Diritto dell’Economia e dell’Impresa, Diritto Internazionale e Diritto Processuale Civile, Diritto del Lavoro. Incaricata (a.a. 2016/2017) dell’insegnamento Diritto del Lavoro (IUS 07) presso l’Università degli Studi di Teramo, Facoltà di Giurisprudenza. Dal 2011 Docente Tutor Diritto del Lavoro c/o Università Telematica Internazionale Uninettuno; relatore in vari convegni, master e corsi di formazione. Autore di numerose pubblicazioni, monografiche e collettanee. Manuela Rinaldi | 2018 Maggioli Editore 19.00 € 15.20 € |
Come vengono versati gli assegni familiari?
Ma come vengono corrisposti ogni mese gli assegni familiari alle famiglie che beneficiano della misura?
Nella maggior parte dei casi, è il datore di lavoro che anticipa direttamente in busta paga l’importo dell’assegno. In alcuni casi specifici, però, è la stessa Inps a versare le somme tramite bonifico bancario o postale. Gli assegni familiari, ricordiamo, coprono sempre il periodo che va dal 1° luglio di un dato anno al 30 giugno dell’anno successivo, e vanno quindi richiesti ogni estate. Il reddito di cui si tiene conto per l’erogazione degli assegni corrisponde alla somma dei redditi del richiedente e di quelli degli altri componenti della sua famiglia nell’anno solare precedente il 1° luglio.
È importante notare che qualsiasi variazione nel reddito o nella composizione del nucleo familiare, che potrebbe quindi cambiare l’importo dell’assegno, va comunicata entro 30 giorni al datore di lavoro o all’Inps.
Quali familiari hanno diritto agli assegni?
Ricordiamo infine che l’Inps stabilisce in maniera molto precisa quali componenti del nucleo familiare hanno diritto agli assegni mensili ogni anno. Essi sono:
- i lavoratori e i titolari di pensione;
- i coniugi non legalmente o effettivamente separati;
- i figli ed equiparati di età inferiore a 18 anni;
- i figli ed equiparati maggiorenni inabili, purché non coniugati;
- i figli ed equiparati, studenti o apprendisti, di età compresa tra i 18 e 21 anni, se facenti parte di nuclei familiari con almeno 4 figli;
- i fratelli, le sorelle e i nipoti dei richiedenti, minori o maggiorenni inabili, nel caso in cui siano orfani e non coniugati;
- i nipoti di età inferiore ai 18 anni, viventi a carico dell’ascendente.
Per tutti i componenti del nucleo familiare, il diritto agli assegni può decadere nel caso in cui le condizioni vengano a mancare, ad esempio nel caso di divorzio.
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento