Ci si domanda quali sono, in caso di multa autovelox, i motivi per impugnare e fare ricorso
La segnaletica
Il primo punto di partenza riguarda la necessità di segnalare l’autovelox con l’avviso «Controllo elettronico della velocità». Il cartello deve essere visibile ( con coperto da alcunchè od e oscurato da manifesti pubblicitari o da altri cartelli)
La segnaletica è sempre obbligatoria, per tutti i tipi di postazioni siano esse fisse o mobili. In caso di difetto, la multa deve illegittima e viene annullata.
Nello specifico, la direttiva Minniti del 2017 ha stabilito che il cartello stradale, fissato al suolo, non è più sufficiente se sul tratto di strada in questione i controlli sono occasionali (avvengono cioè di rado), ma è necessario anche un ulteriore segnale, di quelli mobili, posizionato per l’occasione a terra dai verbalizzanti pochi metri prima della postazione.
La distanza tra cartello e autovelox
La Cassazione ha stabilito che non esiste una distanza minima tra cartello e autovelox, ma deve essere “ragionevole” così da consentire il rallentamento dell’auto senza rischi di frenate improvvise, che potrebbero essere ancora più pericolose dell’eccesso di velocità. Chiaramente, trattandosi di un criterio elastico, esso andrà rapportato al tipo di strada e di traffico.
Al contrario, è stata stabilita la distanza massima indicata in 4 km il limite oltre il quale il cartello con l’avviso deve essere ripetuto, a pena di invalidità della multa elevata con l’autovelox. La presenza del cartello assume valenza anche sul verbale.
Con alcune ordinanze della Cassazione è stata decretata la nullità della multa se il verbale non indica che l’autovelox è segnalato in modo visibile ai conducenti dei veicoli.
La taratura dell’autovelox
L’autovelox deve essere tarato almeno una volta ogni anno. Ciò vale sia per le postazioni fisse che per quelle mobili. La taratura serve a garantire il corretto funzionamento dell’apparecchio, vista la delicatezza degli ingranaggi e l’alta precisione che gli si chiede.
La taratura deve avvenire ad opera di ditte private specializzate in autodromi (almeno per gli autovelox che vengono installati sulle autostrade). Di tali operazioni deve essere redatto verbale che è pubblico e va prodotto all’automobilista multato che ne fa richiesta. Se nel ricorso contro la multa, in presenza della contestazione della mancata taratura, la polizia non produce una copia autentica di tale verbale, la contravvenzione deve essere annullata.
Sul punto, la Cassazione ha chiarito un principio che non basta che l’autovelox sia tarato, ma di tale adempimento deve essere dato atto nel verbale. In pratica, la multa consegnata al conducente deve indicare quando è avvenuta l’ultima taratura affinché non sia l’automobilista a doversi informare per poter verificare l’attendibilità della rilevazione e la validità della contravvenzione. Se il verbale non indica quando è avvenuta l’ultima taratura o se questa dovesse risultare effettuata più di un anno prima, la multa è nulla. Sul punto confronta i precedenti della giurisprudenza riportati nell’apposito box qui sotto.
Volume consigliato
Insidie processuali e strategie difensive
Aggiornato alle più recenti novità legislative e giurisprudenziali, l’opera è uno strumento di sicura utilità per il professionista chiamato a districarsi tra le criticità e le insidie del processo civile.Attraverso l’analisi puntuale di istituti e questioni, anche grazie alla presenza di indicazioni operative e di sintesi delle interpretazioni giurisprudenziali più recenti, il testo supporta l’operatore nell’elaborazione della migliore strategia processuale, evidenziando le opportunità da cogliere e i trabocchetti da evitare.L’ultima parte del testo è dedicata all’analisi di problemi processuali legati ad alcune specifiche ipotesi di contenzioso civile, quali le insidie nei giudizi in ambito condominiale, in tema di responsabilità sanitaria, in materia bancaria, per il risarcimento dei danni da circolazione stradale, dinanzi alle sezioni specializzate in materia di impresa e nel settore del diritto industriale.ANDREA SIROTTI GAUDENZI Avvocato e docente universitario. Svolge attività di insegnamento presso Atenei e centri di formazione. È responsabile scientifico di vari enti, tra cui l’Istituto nazionale per la formazione continua di Roma e ADISI di Lugano. Direttore di collane e trattati giuridici, è autore di numerosi volumi, tra cui “Manuale pratico dei marchi e brevetti”, “Trattato pratico del risarcimento del danno”, “Codice della proprietà industriale”. Magistrato sportivo, attualmente è presidente della Corte d’appello federale della Federazione Ginnastica d’Italia. I suoi articoli vengono pubblicati da diverse testate e collabora stabilmente con “Guida al Diritto” del Sole 24 Ore.
Andrea Sirotti Gaudenzi | 2018 Maggioli Editore
Scrivi un commento
Accedi per poter inserire un commento