Bozza di Statuto dei Giudici Laici Europei

Durante il III Forum Europeo dei Giudici Onorari, tenutosi a Londra gli scorsi 22 – 247, è stata diffusa la Bozza di Statuto dei Giudici Laici Europei che di seguito si trascrive, previa traduzione in italiano.

Si è concordato nella sede londinese che il prossimo forum si svolgerà a Bruxelles entro il Luglio 2012, data entro la quale ci si è posti l’obiettivo di adottare la versione definitiva della presente bozza, le cui modifiche vanno presentate alla segreteria organizzativa entro il 30911.

Le parti scritte in rosso riguardano le integrazioni proposte dall’avv. Mariarosaria Porfilio, GOT civile co Distretto di Corte d’Appello di Lecce, con, in calce, le motivazioni per cui si chiede la loro introduzione.

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I. Principi basilari per lavorare nel sistema – giustizia a titolo onorario

1. Tutta l‘autorità dello Stato deriva dal popolo.

La democrazia, cioè il governo “per il popolo, dal popolo”, richiede la partecipazione della cittadinanza, attiva, in tutti i gangli dello Stato.

Un sistema giudiziario indipendente è necessario prerequisito per la democrazia e lo Stato di diritto.

I giudici onorari partecipano alla giurisdizione in diversi modi.

Essi rappresentano un legame tra autorità giuridica e società civile.

Questi principi si applicano per analogia alle posizioni di altri giudici laici, come procuratori e arbitri.

Essi lavorano per dire e dare giustizia (iuris dicere e iuris dare) e, con la composizione delle controversie, mantengono e garantiscono la pace, la loro l’attività si svolge con razionalità e con sapienza accademica della legge e dei sistemi processuali, nonché con l’accertamento realistico dei fatti e la conoscenza dei contesti sociali e professionali.

2. I Paesi europei hanno sviluppato una varietà di sistemi per quanto riguarda la partecipazione a dispensare giustizia.

Giudici laici, procuratori e arbitri esercitano i loro doveri in diversi modi:

– hanno una formazione precedente giuridica o sono già stati giudici laici per le loro particolari conoscenze specialistiche, reali o in qualità di rappresentante generale del popolo (es: difensore civico);

– giudicano in composizione monocratica o in un corpo collettivo (es: collegio), in questo caso formato da soli giudici laici ovvero essi in collaborazione e con voto paritario ai giudici dipendenti (come nel sistema tedesco Schöffen), se non giudicano, prendono decisioni su un individuo (es: giuria),

– determinano controversie o conciliano.

Gli Stati membri dell’UE preferiscono e promuovono l’utilizzo dei giudici onorari nell’attuazione della Direttiva Europea in materia civile e commerciale*

Ciò che questi sistemi hanno in comune è che – nonostante i loro obiettivi diversi – il lavoro dei giudici stipendiati è assistito o amplificato.

3. La partecipazione di giudici volontari laici nel dispensare giustizia è da un lato un elemento di emancipazione civile ma è anche un mezzo che migliora l’efficienza della giurisdizione perchè aumenta il numero delle decisioni.

Così facendo, si infonde al popolo fiducia nel sistema legale.

4. Le decisioni dei giudici rappresentano un modo di percepire la giustizia, non è la giustizia in sé.

Anche un giudice laico, senza istruzione nella legge acquisisce, attraverso l’esperienza di vita e di familiarità con la natura umana, il senso di ciò che è giusto (e sbagliato) insieme ad una capacità di percepire la giustizia e sa prendere una decisione su delle controversie o arbitrati.

5. Ci sono poi giudici onorari con conoscenze specialistiche che – attraverso competenze commerciali, tecniche, economiche, mediche o pedagogiche – aumentano la qualità della giurisdizione nei casi reali complessi.

6. I giudici laici, procuratori e arbitri aiutano a sollevare i giudici e procuratori stipendiati da avere a che fare con casi piccoli o minori e procedure di routine, valorizzando così il diritto dei cittadini di accesso alla giustizia.

* costituisce un riconoscimento morale da parte della società civile in ogni stato membro per il lavoro che ognuno di noi fa con abnegazione

II. Norme per lavorare nel sistema di giustizia a titolo onorario

1. I Giudici onorari come i giudici professionali sono indipendenti.

Essi esercitano il loro ufficio quando serve collegialmente con altri giudici ed il loro voto ha egual valore e peso dei giudici stipendiati, a meno che, a causa della natura del caso, sono state legalmente stabilite diverse procedure di gestione.

2. La selezione e la nomina dei giudici onorari e degli arbitri devono essere prese in base a criteri oggettivi e in considerazione della idoneità.

Il licenziamento o la revoca di un giudice laico è possibile solo previo provvedimento giurisdizionale emesso da un tribunale di giudici onorari.

3. L’opportunità di essere nominati giudici onorari o arbitri negli Stati membri dell’UE dovrebbe essere aperta a tutti i cittadini dell’UE, il che può esser subordinato ad alcuni requisiti minimi come la conoscenza della lingua o la durata del soggiorno nel paese in questione.

4. I giudici laici e gli arbitri hanno l’obbligo di essere fedeli alla Costituzione e sono legati alla giustizia e alla legge, sono soggetti alle stesse regole ed obblighi di diritto così come lo sono i giudici stipendiati, sotto giuramento di riservatezza, nel caso in cui la legge lo richieda, ed esercitano il loro ufficio in modo imparziale e senza paura o favoritismi.

5. I giudici laici e gli arbitri sono tenuti ad osservare i principi fondamentali della deontologia di un giudice.

I giudici laici ed i giudici dipendenti hanno l’obbligo di cooperare tra loro in buoni rapporti

6. I giudici onorari non ricevono alcun compenso per il loro lavoro o la loro attività.

Le spese derivanti dall’esercizio delle loro funzioni, quando sono in carica, devono essere rimborsate.

I giudici onorari hanno diritto, mentre sono nell’esercizio delle loro funzioni di giudice onorario, a mantenere i guadagni della loro occupazione principale, ricevuti in una posizione di dipendente od a percepire un‘ indennità per perdita di reddito come lavoratore autonomo o per spese sostenute se il titolare dell’ufficio onorario è coinvolto nella gestione di una famiglia o di un certo numero di persone.

7. I giudici laici e gli arbitri devono essere protette dalla discriminazione in tutto ose deriva loro uno svantaggio nella loro professione originaria, in particolare devono essere protetti dal licenziamento, nella misura in cui esso non è giustificato da circostanze eccezionali dovute alla condotta.

Chiunque impedisca o influenzi le attività dei giudici onorari sia punito.

8. I giudici onorari e gli arbitri sono responsabili per le loro attività nello stesso modo dei giudici stipendiati.

Nessuna discriminazione vi sia sul luogo di lavoro nell’apparato burocratico dell’amministrazione della giustizia tra i giudici professionali ed i giudici onorari**

9. I giudici laici e gli arbitri riceveranno la preparazione appropriata al fine di svolgere le loro mansioni.

Devono acquisire le conoscenze e competenze adeguate per consentire loro di svolgere le loro attività.

Nel periodo in cui svolgono l’attività onoraria hanno diritto al perfezionamento professionale.

I relativi costi sono a carico dei competenti apparati dei singoli Stati.

**irragionevolmente, a parità di lavoro ed impegno, in Italia ci sono: 1. leggi a tutela dei lavoratori che si rivolgono ai giudici stipendiati ma non si applicano ai giudici laici (es: congedi parentali); 2. Convenzioni (corsi di lingua, agevolazioni tariffarie) dalle quali sono esclusi i giudici onorari

10. I giudici laici e gli arbitri devono partecipare alla gestione delle questioni legali relative al loro ufficio. Negli organi di amministrazione o consigli o comitati devono essere rappresentati nelle questioni che li riguardano con un seggio ed un voto.

11. I funzionari del tribunale sono tenuti a mettere loro a disposizione le risorse necessarie per esercitare il loro ufficio.

3. Organizzazioni europee per giudici onorari

1. Al fine di attuare gli obiettivi di questa Carta, le organizzazioni firmatarie concordano coordinata cooperazione europea per mezzo di un ufficio comune che manterrà il contatto con gli organi dell’Unione europea e il Consiglio d’Europa.

2. L’obiettivo di tale coordinamento è quello di diffondere l’idea della partecipazione di giudici onorari alla giurisdizione nei paesi europei (Stati membri) e presso i giudici europei.

3. Gli sforzi devono essere fatti per lavorare in modo collegiale con le organizzazioni rappresentative dei giudici e procuratori stipendiati.

4. Anche altre organizzazioni o associazioni di laici giudici e arbitri possono sottoscrivere questa Carta

Avv. Porfilio Mariarosaria

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