Case Green: accordo sulla proposta di revisione della direttiva

Il 7 dicembre Consiglio UE ed Europarlamento hanno raggiunto un accordo sulla proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (Case Green), stabilendo requisiti nuovi e più ambiziosi per gli edifici di nuova costruzione e ristrutturati, e incoraggiando gli Stati membri a ristrutturare il loro parco immobiliare.

Indice

1. Background della direttiva “Case Green”


Nell’UE si stima che gli edifici siano responsabili di oltre un terzo delle emissioni di gas a effetto serra. Il 15 dicembre 2021 la Commissione UE aveva presentato all’Europarlamento e al Consiglio una proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, facente parte del pacchetto “Fit for 55%”, che delinea la prospettiva per il conseguimento di un parco immobiliare a emissioni zero entro l’anno 2050. L’attuale direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia, riveduta nel 2018, stabilisce requisiti minimi per la prestazione energetica degli edifici nuovi e di quelli esistenti in fase di ristrutturazione, nonché stabilisce una metodologia per il calcolo della prestazione energetica integrata degli edifici e introduce attestati di prestazione energetica per gli edifici.

2. Obiettivo emissioni “0” al 2050


In virtù dell’accordo raggiunto il 7 dicembre, sarà possibile migliorare la prestazione energetica degli edifici, ridurre le emissioni e affrontare la povertà energetica. Si tratta di un ulteriore step verso l’obiettivo dell’UE di conseguire la neutralità climatica entro il 2050. La revisione mira a far sì che tutti gli edifici nuovi siano a emissioni zero entro il 2030 e che gli edifici esistenti diventino a emissioni zero entro il 2050.

Per approfondire: Direttiva Case Green: politica energetica tramite l’edilizia

3. Energia solare


Consiglio e Parlamento hanno raggiunto l’intesa sull’articolo 9 bis sull’energia solare negli edifici, che garantirà la diffusione di impianti di energia solare adeguati negli edifici di nuova costruzione, negli edifici pubblici e in quelli non residenziali esistenti sottoposti a una ristrutturazione per la quale è richiesta un’autorizzazione.

4. Prestazione energetica


Per ciò che afferisce alle norme minime di prestazione energetica negli edifici non residenziali, Consiglio ed Europarlamento hanno convenuto che nel 2030 tutti gli edifici non residenziali dovranno essere al di sopra del 16% degli edifici con le prestazioni peggiori e nel 2033 al di sopra del 26%. Circa l’obiettivo di ristrutturazione degli edifici residenziali, gli Stati membri garantiranno che il parco immobiliare residenziale comprima il consumo medio di energia del 16% nel 2030 e tra il 20% e il 22 % nel 2035. Il 55 % della riduzione energetica dovrà essere ottenuto tramite la ristrutturazione degli edifici con le prestazioni peggiori.

5. Combustibili fossili


Circa la graduale eliminazione delle caldaie a combustibili fossili, le due istituzioni unionali hanno concordato di includere nei piani nazionali di ristrutturazione degli edifici una roadmap in vista della graduale eliminazione di tali tipi di caldaie entro il 2040.

6. Scenario


L’accordo, tuttavia, dovrà essere approvato e formalmente adottato da entrambe le istituzioni.

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Avv. Biarella Laura

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