Cassazione: clausole sui tassi di interesse nei mutui indicizzati all’Euribor

La Cassazione rimette alle Sezioni Unite la questione della nullità delle clausole di determinazione degli interessi nei mutui indicizzati all’Euribor, stipulati tra il 2005 e il 2008, in seguito all’accertamento di un’intesa restrittiva della concorrenza. Questo dibattito avrà significative ripercussioni sulla tutela dei consumatori e sulla validità dei contratti di mutuo. Per l’approfondimento consigliamo il volume “Manipolazione del tasso Euribor e diritto al rimborso degli interessi”.
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1. La decisione della Cassazione

La Prima Sezione civile della Cassazione ha ritenuto opportuno rimettere la questione alle Sezioni Unite, considerando le perplessità emerse rispetto all’orientamento espresso dalla Terza Sezione. Quest’ultima aveva stabilito che l’accertamento dell’intesa restrittiva della concorrenza comporta sempre la nullità dei contratti “a valle” che ne costituiscono attuazione, un principio che la Prima Sezione ha giudicato eccessivamente estensivo. Per la Prima Sezione, una tale estensione indiscriminata del principio a tutti i contratti a valle non è condivisibile, specialmente quando coinvolge banche estranee all’intesa, rendendo problematica l’applicazione della disciplina consumeristica. Per l’approfondimento consigliamo il volume “Manipolazione del tasso Euribor e diritto al rimborso degli interessi”.

2. L’alterazione dell’Euribor e la volontà delle parti

La Corte ha chiarito che, mentre l’alterazione dell’Euribor può determinare una falsa rappresentazione della realtà e inficiare il processo di formazione della volontà delle parti, non sembra sussistere una causa di nullità della clausola di determinazione degli interessi per indeterminabilità dell’oggetto. Piuttosto, tali alterazioni potrebbero configurare vizi del consenso o violazioni del principio generale del neminem ledere, con possibili risarcimenti danni da richiedere nei confronti dei responsabili dell’illecito. La questione dell’alterazione dell’Euribor e la sua influenza sulla volontà delle parti è quindi centrale nella discussione, con implicazioni significative per la validità dei contratti di mutuo interessati. Su questo tema potrebbe interessarti anche: Tasso Euribor: la Cassazione del 3 maggio (pdf in allegato e corso di formazione)

3. Rischi per i mutuatari

Questa interpretazione evita di esporre i mutuatari a rischi eccessivi, come l’obbligo di restituzione del capitale residuo mutuato o il pagamento di interessi maggiori, nel caso in cui si accertasse una riduzione artificiosa dell’Euribor. La Cassazione ha sottolineato come la tesi della nullità indiscriminata possa esporre i mutuatari a conseguenze finanziarie negative, contrarie alla loro protezione. Su questo tema potrebbe interessarti l’articolo: Accordo manipolativo del tasso Euribor: contratto nullo

4. Le questioni rimesse alle Sezioni Unite

Le questioni rimesse alle Sezioni Unite riguardano quindi la qualificazione del contratto di mutuo come negozio “a valle” dell’intesa restrittiva e la rilevanza dell’alterazione dell’Euribor come causa di nullità della clausola di determinazione degli interessi. Questo dibattito giuridico avrà importanti ripercussioni sul futuro dei contratti di mutuo e sulla tutela dei consumatori, influenzando la prassi giurisprudenziale e le politiche contrattuali delle banche. Potrebbe interessarti anche l’articolo su questo tema: Interesse moratorio, ammortamento alla francese, Euribor

5. La rilevanza della sentenza

In conclusione, la decisione delle Sezioni Unite sarà determinante per chiarire se l’alterazione dell’Euribor possa annullare le clausole contrattuali per indeterminabilità dell’oggetto o se debba essere considerata un vizio del consenso. La risoluzione di queste questioni contribuirà a definire i confini della tutela dei consumatori nei contratti di mutuo e a stabilire le responsabilità degli istituti bancari nei casi di manipolazione dei tassi di riferimento.

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