Indice
1. Colloqui, videochiamate e telefonate
Sono le tematiche affrontate dalla circolare n. 3696/6146, tramite cui si intende “favorire il ricorso alle videochiamate, particolarmente idonee ad agevolare il mantenimento delle relazioni familiari – e soddisfare le imprescindibili esigenze di sicurezza”. Tale strumento di comunicazione, introdotto in via sperimentale nel corso dell’emergenza pandemica, attraverso il provvedimento in parola diventa una modalità ordinaria, al fine di garantire il diritto costituzionale di ogni individuo al mantenimento delle relazioni socio familiari. Le videochiamate vengono estese a tutti i circuiti penitenziari, ad eccezione del regime speciale previsto dall’art. 41 bis. Nella circolare si individuano alcuni standard per impedire condotte inappropriate delle videochiamate e facilitare al contempo il lavoro del personale penitenziario. Il capo Dap ha evidenziato come colloqui e telefonate assumano una “funzione fondamentale sul piano trattamentale, quale modalità di conservazione delle relazioni sociali e affettive nel corso dell’esecuzione penale e quale strumento indispensabile per garantire il benessere psicologico delle persone detenute, al fine di attenuare quel senso di lontananza dal mondo delle relazioni affettive, che è alla base delle manifestazioni più acute di disagio psichico, spesso difficilmente gestibili dal personale e che, non di rado, possono sfociare in eventi drammatici”.
2. “Percorsi di sostegno” in favore del personale penitenziario
È la tematica oggetto della circolare n. 3697/6147, la quale contempla azioni di supporto psicologico per la Polizia penitenziaria, in linea con l’atto di indirizzo della Ministra della Giustizia. Tali previsioni erano già contemplate nel Documento di Programmazione generale emanato dal Dap l’11 gennaio scorso, dopo l’istituzione, nell’ultima legge di Bilancio, di un fondo da 1 milione di euro, finanziabile ogni anno, per consentire un’azione strutturata e permanente di sostegno psicologico in favore degli operatori di Polizia penitenziaria. Tramite l’intervento di esperti, in specie psicologi del lavoro, viene assicurata agli operatori penitenziari una rete di supporto, per affrontare ed elaborare eventi critici e traumatici, a cui possano essere stati esposti nel corso del servizio (suicidi, tentati suicidi dei detenuti, aggressioni o evasioni). Tramite la circolare, il capo Dap invita i Provveditorati ad “attivare con urgenza le azioni necessarie affinché la rete di sostegno sia operativa entro il 15 ottobre, utilizzando i fondi già assegnati per l’anno corrente”.
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